Lecce e Bologna vanno in vacanza pareggiando 0-0. Meglio il Bologna nel primo tempo, Lecce più aggressivo nella ripresa. Castillo colpisce una traversa.
LECCE TERZULTIMO - Così come l’8 marzo scorso, anche l’odierno Lecce-Bologna si chiude sul punteggio di partenza. I giallorossi non riescono ad impacchettare il regalo tanto presagito in settimana. Ma non tutto è da buttare per i ragazzi di Beretta, autori di una convincente seconda frazione dopo gli scialbi 45’ iniziali. Ci ha pensato la sfortuna a completare il quadro ma merito ad un onesto Bologna che si è difeso con ordine non rinunciando a pungere il proprio avversario. Un punto a testa, appuntamento con la vittoria rinviato al 2009 per il Lecce, ora ufficialmente terzultimo con 14 punti. Uno in meno del Bologna che, da quando è guidato da Sinisa Mihajlovic, non ha mai perso: 6 pareggi e una vittoria. Finisce così l’anno del Centenario del Lecce, il cui festeggiamento, peraltro, non è mai avvenuto ufficialmente. Ora, le giuste vacanze per i calciatori che alla ripresa dovranno affrontare la trasferta di Firenze. Vacanze che, si spera, siano meno brevi per chi deve rinforzare la squadra, che ha urgenza di innesti, a pena di una scontata retrocessione.
SQUADRE RIVOLUZIONATE – Nel Lecce si riforma la coppia centrale difensiva Fabiano-Stendardo, Schiavi confermato a destra e, novità, Ariatti a sinistra. Vives sostituisce capitan Zanchetta, in panchina, Tiribocchi fa coppia con Cacia, schierato dal 1’ dopo 4 partite. Nel Bologna, rispetto alla gara contro il Toro, Zenoni e Bombardini sostituiscono Lanna e Britos in difesa, Volpi rileva Coelho in mediana, Bernacci per Marazzina in avanti. Moduli speculari: 4-3-1-2 per entrambe le squadre.
EOLO PROTAGONISTA - E’ il vento di maestrale il protagonista indiscusso della gara del Via del Mare, disturbando le manovre, neanche troppo convinte, di Lecce e Bologna. Poche le emozioni nella prima frazione di gioco, col Lecce impegnato a cercare di imbastire gioco, fine non pienamente raggiunto anche per la buona disposizione dei felsinei che rispondono senza timore, proponendosi con costanza nella metà campo avversaria. Tiro-cross di Caserta e destro di Tiribocchi a parte (12’ e 13’), è il Bologna a costruire le palle gol più nitide, prima con Di Vaio (17’) che non aggancia un assist di Marchini, poi con Bombardini (25’) che, clamorosamente, mette alto da due passi sugli sviluppi di una punizione calciata da Volpi. Al 29’ è Moras a tentare la fortuna, il pallone vola di poco sopra l’incrocio. Marchini rischia la seconda ammonizione (e non sarà l’unica volta) intervenendo su Vives al 40’, Morganti si gira dall’altro lato. Troppi personalismi nel Lecce causano la perdita di molti palloni.
LA SCOSSA CASTILLO - Nessun cambio negli spogliatoi. In avvio di ripresa, le linee guida del match non sembrano mutare, anche se il Lecce è più aggressivo di prima. Aggressività che ispira Tiribocchi a recuperare una palla ormai persa a fondo campo e a rimetterla al centro per il suo collega di reparto Cacia. Un regalo vero e proprio, solo da scartare, ma l’ex viola, da non più di 6 metri, decide che Natale non è ancora arrivato, afflosciando una ciabattata su cui Antonioli non ha difficoltà ad intervenire. Minuto 64. Beretta decide che per Cacia può bastare così, dentro Castillo al suo posto. Anche Zanchetta rileva Munari (volenteroso) al 66’. E’ il momento migliore dei salentini, il Bologna inizia a cedere, come fece in passato, la Torre Garisenda, uno dei simboli della città emiliana. E’ Castillo a mettere i brividi ad Antonioli, costringendolo ad una miracolosa respinta su cui il Tir manda incredibilmente alto da due passi. Ancora l’argentino del Lecce, un minuto dopo, scaglia un bolide che si infrange sulla traversa. Felsinei schiacciati, Valiani prova a togliere gli imbarazzi dei suoi, calciando alto da posizione defilata. Ancora Lecce, Tiribocchi si libera in area e tira a botta sicura al 75’, Terzi si immola e respinge. Entrano Adailton e Cesar per Valiani e Bernacci nel Bologna, Angelo per Fabiano nel Lecce per cercare maggiore spinta sulla fascia. Di Vaio trova il gol a due dalla fine ma il fuorigioco sembra netto. Anche se, dopo il gol di Maicon segnato ieri sera a Siena, tutto ormai può succedere. L’ultimo assalto al fortino rossoblù è di Angelo, ma in comune con Roberto Carlos ha solo la nazionalità e il suo tiro da almeno 35 metri, a pochi secondi dal triplice fischio, si spegne sui cartelloni pubblicitari, dando il via ad un altro tipo di fischio, quello proveniente dagli spalti del Via del Mare.
DAGLI SPOGLIATOI – BERETTA: “Meglio il Lecce nel secondo tempo, eravamo a favore di vento e abbiamo spinto parecchio, chiudendo il Bologna nella loro metà campo e correndo pochissimi pericoli. Siamo stati sfortunati nelle conclusioni, ma credo che il Lecce meritasse la vittoria. Troppi passaggi sbagliati oggi sono dipesi dalle condizioni climatiche. Dovremo cercare di migliorare la situazione di classifica, i nostri tifosi ci hanno incitato per tutta la partita, prima di contestarci. Spero che capiscano che, in queste situazioni, ci serve soprattutto il loro sostegno. Rinforzi? Con la società ho già parlato, a gennaio si riapre il mercato, vedremo quello che si potrà fare”.
MIHAJLOVIC: “Mi aspettavo una vittoria, nel primo tempo potevamo fare di più. La partita è stata comunque condizionata dal vento e nel secondo tempo ci siamo difesi, anche se abbiamo fatto di tutto per farci segnare, le loro occasioni sono stati nostri errori. Risultato comunque positivo, in classifica siamo ancora quintultimi e alla ripresa dovremo battere il Chievo”.
LECCE-BOLOGNA 0-0
LECCE (4-3-1-2): Benussi – Schiavi, Stendardo, Fabiano (84’ Angelo), Ariatti – Munari (66’ Zanchetta), Vives, Caserta – Giacomazzi – Cacia (66’ Castillo), Tiribocchi. In panchina: 1 Rosati, 5 Diamoutene, 30 Antunes, 25 Konan. Allenatore: Beretta.
BOLOGNA (4-3-1-2): Antonioli – C.Zenoni, Moras, Terzi, Bombardini – Marchini (62’ Amoroso), Volpi, Mudingayi – Valiani (79’ Adailton) – Di Vaio, Bernacci (84’ Cesar). In panchina: 15 Colombo, 14 Castellini, 8 Mingazzini, 23 Lanna. Allenatore: Mihajlovic.
ARBITRO: Morganti (Lanciani-Ponziani)
NOTE: Pomeriggio soleggiato e ventoso, temperatura 14°. Ammoniti: Terzi (B), Stendardo (L), Marchini (B), Giacomazzi (L), Bombardini (B), Schiavi (L), Zanchetta (L). Angoli 7-5. Recupero: 0’ e 3’.
(Itasportpress)
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lunedì 22 dicembre 2008
sabato 20 dicembre 2008
Lecce-Bologna, le ultimissime.

Trentacinquesimo scontro diretto nella storia tra felsinei e salentini. Le cifre e le curiosità.
CONDUCE IL BOLOGNA - Il bilancio è leggermente a favore del Bologna, che ha ottenuto 11 vittorie contro le 8 del Lecce, 15 i pareggi. Per quanto riguarda gli incontri giocati a Lecce, gli archivi registrano 17 gare di campionato, tra cui 9 partite giocate in massima serie e 8 nella serie cadetta. Il Lecce conduce negli scontri diretti giocati al Via del Mare: ha vinto 6 volte contro le 3 degli emiliani, in 8 occasioni la gara si è conclusa in parità.
0-0 LO SCORSO ANNO - Il primo Lecce-Bologna della storia è un 1-3 di serie B, datato 1982/83. La vittoria più recente dei rossoblù nel Salento, risale all’11 gennaio 2004: 1-2, gol di Pecchia e Tare, momentaneo pareggio dei salentini firmato da Bojinov. Nel 2006/07, l’ultima vittoria interna del Lecce di Papadopulo alla 36ª giornata del torneo di B. I gol: Tiribocchi nel recupero del primo tempo, Bellucci al 66’ per il Bologna, poi Zanchetta fissò il risultato sul 2-1 all’83’, infilando uno splendido calcio di punizione dal limite. L’ultimo pari tra Lecce e Bologna è lo 0-0 dello scorso torneo di B.
QUI LECCE – Vincere a qualsiasi costo. E’ questo lo scopo dichiarato dei giallorossi per la prossima sfida salvezza di domani pomeriggio. Rientrerà capitan Zanchetta, assente contro Juve e Napoli: “Mi sento fisicamente pronto – ha dichiarato il playmaker del Lecce – e mi rimetto a disposizione del mister. Pochi punti senza di me? Non credo dipenda dalla mia assenza, in serie A non c’è una squadra che dipenda da un solo giocatore, tantomeno il Lecce. Per uscire da questo periodo nero servono solo i tre punti, siamo consci che i nostri tifosi non sono contenti ma penso che domenica ci aiuteranno perché questa squadra ha dimostrato qualità morali importanti e di metterci sempre il cuore”. Convocati 21 giocatori da mister Beretta: esclusi Ardito, Basta, Budyanskiy, Giuliatto e Leonardo.
QUI BOLOGNA – Sinisa Mihajlovic ha convocato 20 giocatori per la trasferta di domani al Via del Mare di Lecce. Dopo l’ampio turnover applicato nel match di Coppa Italia, perso contro la Roma per 2-0, il tecnico dei rossoblù non dovrebbe avere molti problemi di formazione. Probabili Bernacci e Volpi dal primo minuto rispetto al match vinto contro il Torino sabato scorso. Davide Bombardini, a segno contro il Lecce l’anno scorso nella gara giocata al Dall’Ara e vinta dai rossoblù per 1-0, auspica che la sua squadra possa passare delle buone feste, uscendo imbattuta dal terreno di Via del Mare: “Affrontando fuori casa una diretta concorrente per la salvezza, che tra l’altro ha fame di vittoria, la cosa più importante sarà non perdere. Noi cercheremo in tutti i modi di fare risultato pieno e di impacchettare un ‘regalone’ per i nostri tifosi. Se dovesse arrivare un ‘regalino’, comunque, lo prendiamo lo stesso. Del Lecce, però, non c’è da fidarsi”.
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Serie B: Cinque squadre al comando.

Il Livorno batte in pieno recupero il Sassuolo e lo aggancia in vetta, occupata anche da Parma, Empoli e Brescia, tutte a quota 32.
FUOCHI PIROTECNICI A LIVORNO - Emozionante la partita del “Picchi” di Livorno. I labronici dominano per gran parte della gara, passando in vantaggio con un tiro da distanza siderale di Loviso e raddoppiando con Tavano che poco prima aveva fallito un rigore. Il Sassuolo si rialza, accorciando con Zampagna e pareggiando con un bel gol di Masucci. In pieno recupero, i fuochi artificiali di fine anno: al quinto minuto è Tavano a battere nuovamente il portiere emiliano. Sembra fatta ma nell’ultima azione, Masucci mette i brividi ai locali, colpendo un palo incredibile a De Lucia battuto. Continua così la serie positiva del Livorno, giunto ora a 12 risultati utili consecutivi, interrompendo la striscia utile del Sassuolo che durava da 7 turni.
SAUDATI SALVA L’EMPOLI, BARI OK - L’Empoli raddrizza il risultato nei minuti finali, dopo essere stato sotto di un gol e di un uomo (espulso Vannucchi nel primo tempo) contro il Mantova, in vantaggio con una rete di Corona. A pareggiare i conti è stato Saudati a dieci dalla fine. Si avvicina alle primissime posizioni anche il Bari che espugna Modena e dedica la vittoria al tifoso biancorosso tragicamente deceduto stamani mentre era in viaggio per l’Emilia.
VA AL TREVISO IL MATCH SALVEZZA - Cade la Triestina, battuta al Conero di Ancona. Pari tra Rimini e Albinoleffe, in gol il capocannoniere Vantaggiato (11° stagionale) e Madonna per gli orobici. Il Piacenza batte di misura il Pisa, che, nei minuti finali, fallisce l’opportunità per il pareggio, sbagliando un calcio di rigore con Greco. In coda, il Treviso batte l’Avellino, colpaccio dell’Ascoli che passa a Salerno.
Questo il quadro completo della giornata odierna:
ANCONA-TRIESTINA 2-1 – 41’ Rincon (A), 51’ Allegretti (T), 86’ Vanigli (A)
EMPOLI-MANTOVA 1-1 – 35’ Corona (M), 79’ Saudati (E)
LIVORNO-SASSUOLO 3-2 : 2’ Loviso (L), 38’ e 90+5’ Tavano (L), 43’ Zampagna (S), 77’ Masucci (S)
MODENA-BARI 0-2 – 17’ rig. Barreto (B), 82’ Caputo (B)
PIACENZA-PISA 1-0 – 53’ Guzman (PC)
RIMINI-ALBINOLEFFE 1-1 – 70’ Madonna (A), 71’ Vantaggiato (R)
SALERNITANA-ASCOLI 1-2 – 11’ rig. Soncin (A), 22’ Cani (A), 69’ Gerardi (S)
TREVISO-AVELLINO 2-1 - 2’ Musetti (T), 52’ Pepe (A), 71’ Guigou (T)
Giocate ieri:
BRESCIA-GROSSETO 1-0 – 33’ Caracciolo (B)
PARMA-CITTADELLA 1-0 – 74’ Paloschi (P)
Domani alle ore 15:
FROSINONE-VICENZA
Classifica alla 19ª giornata: Livorno, Sassuolo, Parma, Empoli e Brescia 32, Bari 31, Grosseto 29, Triestina 28, Vicenza e Albinoleffe 27, Pisa 26, Mantova 25, Ancona e Rimini 23, Frosinone 21, Cittadella, Piacenza e Salernitana 20, Treviso (-4) e Ascoli 18, Avellino 17, Modena 15.
(Frosinone e Vicenza una partita in meno)
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Serie B, bene Parma e Brescia.
I due anticipi della 19ª giornata di B sono stati vinti da Parma e Brescia che raggiungono in vetta il Sassuolo a quota 32, battendo col medesimo risultato (1-0) Cittadella e Grosseto.
ROSSO A FALCONE – A Parma, primo tempo divertente. Il Cittadella si rende subito pericoloso con Bonvissuto su cui para Pavarini. Il Parma sale subito di tono e va vicino al gol prima con Mariga, poi con Cristiano Lucarelli e soprattutto con un colpo di testa di Falcone che all’8’ mette i brividi a Pierobon. Tra il 23’ e il 27’ ancora due buone occasioni per i ducali con Alessandro Lucarelli e Reginaldo, il cui tiro sfiora l’incrocio dei pali. Proprio l’ex attaccante viola deve lasciare il posto a Paloschi al minuto 29 per un risentimento muscolare. Rispondono i veneti al 33’ con bomber Meggiorini che però non trova l’impatto col pallone da buona posizione. Al 37’, Parma in dieci: espulso Falcone per fallo di reazione su Meggiorini. Un tiro di Mariga e un calcio di punizione di Cristiano Lucarelli, entrambi senza esito, sono le ultime azioni degne di nota della prima frazione di gioco.
RISOLVE PALOSCHI – In avvio di ripresa, il gioiellino Paloschi cerca il secondo palo con un sinistro, palla fuori di un soffio. La partita scende di tono e l’inferiorità numerica si fa sentire in casa gialloblù. E’ la squadra di mister Foscarini a rendersi pericolosa, prima al 66’ con un destro dalla distanza di Castiglia, poi 5 minuti più tardi con un colpo di testa di Volpe, miracolosamente disinnescato dal portiere di casa, Pavarini. Per il Cittadella, la distanza dal gol mancato al gol subito è brevissima: sull’azione successiva, un cross del neo-entrato Rossi dalla sinistra pesca Paloschi, che, indisturbato, insacca al 74’, realizzando così la terza rete stagionale. Inutile il forcing finale dei veneti, dopo 4’ di recupero, Pinzani manda tutti sotto la doccia. Il Parma riscatta la sconfitta di Pisa, mentre il Cittadella subisce uno stop dopo 5 turni positivi. Veneti fermi a quota 20.
BRESCIA OK - Nel primo anticipo della giornata, il Brescia riscatta la sconfitta subita sabato scorso a Cittadella e batte il Grosseto grazie ad un gol dell’Airone Caracciolo, giunto all’ottava segnatura personale. La rete, di ottima fattura, è stata realizzata al 33’. Le Rondinelle hanno giocato il secondo tempo in inferiorità numerica per l’espulsione di Jadid, ma il Grosseto non ne ha approfittato. Con i tre punti odierni, il Brescia sale a 32 punti appaiando in vetta il Sassuolo e il Parma. I toscani rimangono fermi a quota 29. Per la squadra allenata da mister Gustinetti, solo un punto nelle ultime 4 gare.
IL PROGRAMMA DI SABATO – Ore 16: Ancona-Triestina, Empoli-Mantova, Frosinone-Vicenza, Livorno-Sassuolo, Modena-Bari, Piacenza-Pisa, Rimini-Albinoleffe, Salernitana-Ascoli, Treviso-Avellino.
PARMA-CITTADELLA 1-0 (pt. 0-0)
74’ Paloschi (P)
PARMA (3-4-2-1): Pavarini - Troest, Falcone, A.Lucarelli - Castellini, Morrone, Mariga, Antonelli – Reginaldo (29’ Paloschi), Kutuzov (46’ M.Rossi) - C.Lucarelli. In panchina: Pegolo, Panbianchi, Galli, Matteini, Paponi. Allenatore: Guidolin.
CITTADELLA (4-4-2): Pierobon - Turato, Pesoli, Cherubin, Teoldi – Volpe (85’ De Gasperi), Castiglia, Iori, Carteri – Bonvissuto (70’ P.Rossi), Meggiorini. In panchina: Zotti, Manucci, Gorini, Musso, Oliveira. Allenatore: Foscarini.
ARBITRO: Pinzani di Empoli (Vicinanza-Bianchi, 4°uomo D’Alessio)
NOTE: Ammoniti Volpe (C), Cherubin (C), Morrone (P), Antonelli (P), Castiglia (C), Teoldi (C). Espulso al 37’ Falcone (P) per fallo di reazione su Meggiorini. Recupero: 2’ e 4’.
ROSSO A FALCONE – A Parma, primo tempo divertente. Il Cittadella si rende subito pericoloso con Bonvissuto su cui para Pavarini. Il Parma sale subito di tono e va vicino al gol prima con Mariga, poi con Cristiano Lucarelli e soprattutto con un colpo di testa di Falcone che all’8’ mette i brividi a Pierobon. Tra il 23’ e il 27’ ancora due buone occasioni per i ducali con Alessandro Lucarelli e Reginaldo, il cui tiro sfiora l’incrocio dei pali. Proprio l’ex attaccante viola deve lasciare il posto a Paloschi al minuto 29 per un risentimento muscolare. Rispondono i veneti al 33’ con bomber Meggiorini che però non trova l’impatto col pallone da buona posizione. Al 37’, Parma in dieci: espulso Falcone per fallo di reazione su Meggiorini. Un tiro di Mariga e un calcio di punizione di Cristiano Lucarelli, entrambi senza esito, sono le ultime azioni degne di nota della prima frazione di gioco.
RISOLVE PALOSCHI – In avvio di ripresa, il gioiellino Paloschi cerca il secondo palo con un sinistro, palla fuori di un soffio. La partita scende di tono e l’inferiorità numerica si fa sentire in casa gialloblù. E’ la squadra di mister Foscarini a rendersi pericolosa, prima al 66’ con un destro dalla distanza di Castiglia, poi 5 minuti più tardi con un colpo di testa di Volpe, miracolosamente disinnescato dal portiere di casa, Pavarini. Per il Cittadella, la distanza dal gol mancato al gol subito è brevissima: sull’azione successiva, un cross del neo-entrato Rossi dalla sinistra pesca Paloschi, che, indisturbato, insacca al 74’, realizzando così la terza rete stagionale. Inutile il forcing finale dei veneti, dopo 4’ di recupero, Pinzani manda tutti sotto la doccia. Il Parma riscatta la sconfitta di Pisa, mentre il Cittadella subisce uno stop dopo 5 turni positivi. Veneti fermi a quota 20.
BRESCIA OK - Nel primo anticipo della giornata, il Brescia riscatta la sconfitta subita sabato scorso a Cittadella e batte il Grosseto grazie ad un gol dell’Airone Caracciolo, giunto all’ottava segnatura personale. La rete, di ottima fattura, è stata realizzata al 33’. Le Rondinelle hanno giocato il secondo tempo in inferiorità numerica per l’espulsione di Jadid, ma il Grosseto non ne ha approfittato. Con i tre punti odierni, il Brescia sale a 32 punti appaiando in vetta il Sassuolo e il Parma. I toscani rimangono fermi a quota 29. Per la squadra allenata da mister Gustinetti, solo un punto nelle ultime 4 gare.
IL PROGRAMMA DI SABATO – Ore 16: Ancona-Triestina, Empoli-Mantova, Frosinone-Vicenza, Livorno-Sassuolo, Modena-Bari, Piacenza-Pisa, Rimini-Albinoleffe, Salernitana-Ascoli, Treviso-Avellino.
PARMA-CITTADELLA 1-0 (pt. 0-0)
74’ Paloschi (P)
PARMA (3-4-2-1): Pavarini - Troest, Falcone, A.Lucarelli - Castellini, Morrone, Mariga, Antonelli – Reginaldo (29’ Paloschi), Kutuzov (46’ M.Rossi) - C.Lucarelli. In panchina: Pegolo, Panbianchi, Galli, Matteini, Paponi. Allenatore: Guidolin.
CITTADELLA (4-4-2): Pierobon - Turato, Pesoli, Cherubin, Teoldi – Volpe (85’ De Gasperi), Castiglia, Iori, Carteri – Bonvissuto (70’ P.Rossi), Meggiorini. In panchina: Zotti, Manucci, Gorini, Musso, Oliveira. Allenatore: Foscarini.
ARBITRO: Pinzani di Empoli (Vicinanza-Bianchi, 4°uomo D’Alessio)
NOTE: Ammoniti Volpe (C), Cherubin (C), Morrone (P), Antonelli (P), Castiglia (C), Teoldi (C). Espulso al 37’ Falcone (P) per fallo di reazione su Meggiorini. Recupero: 2’ e 4’.
giovedì 18 dicembre 2008
17ª giornata Serie A: anticipo, Lazio Palermo, Siena Inter posticipo Milan Udinese
http://www.sdamy.com/17%C2%AA-giornata-serie-a-anticipo-lazio-palermo-siena-inter-posticipo-milan-udinese-3905.html
lunedì 15 dicembre 2008
Esclusiva ISP- Cassani: "Ecco il Giro del 2009"

Davide Cassani, ex corridore e attuale commentatore tecnico Rai, analizza per Itasportpress il percorso del Giro d’Italia 2009.
Nato a Faenza il 1° gennaio 1961 ma cresciuto a Solarolo (RA), Cassani intraprende l’attività ciclistica nel 1976 con la Solarese, poi il passaggio nei professionisti 6 anni dopo con la Termolan Galli, diretta da Bruno Reverberi. In carriera ha anche vestito le maglie di Carrera, Gewiss, Ariostea, MG Technogym e Saeco, correndo accanto a campioni del calibro di Visentini, Roche, Chiappucci e Argentin. Nove volte Azzurro (7° a Renaix, in Belgio, dove trionfò Maurizio Fondriest), Cassani ha vinto, tra l’altro, tre volte il Giro dell’Emilia, due volte la Coppa Agostoni, una volta la Bernocchi e una Milano-Torino nel ’91, oltre a due tappe al Giro d’Italia (Prato ’91 e Lumezzane ’93). Nel 1996, un incidente pone fine alla sua carriera. Quindi la carriera da commentatore RAI, prima in coppia col compianto Adriano De Zan, poi con Auro Bulbarelli. Grazie alla sua grande preparazione ma anche all’ironia e alla garbatezza del suo stile, è uno dei personaggi più amati nel mondo del ciclismo e non solo.
Davide, parliamo del Giro del Centenario che è stato presentato ieri a Venezia. Il percorso è stato definito “speciale” proprio perché attraverserà alcuni luoghi simbolici e alcune città dal fascino particolare.
Sì, questa è una delle caratteristiche del Giro 2009 ma un’altra interessante particolarità è che ci saranno tante tappe insidiose che muoveranno la classifica. Sono almeno 12, poi ci sono 3 cronometro, 6 arrivi in salita, la tappa austriaca, quella di Faenza, la Cuneo-Pinerolo e tanto altro. Tutto ciò dovrebbe rendere il Giro ancora più spettacolare, appassionante e divertente da vedere. Sono sicuro che sarà una grande gara.
Il primo serio arrivo in salita sarà quello dell’Alpe di Siusi.
Sarà il secondo arrivo in salita ma il primo vero e proprio, poiché la salita di San Martino di Castrozza non è durissima e non farà molta selezione. L’Alpe di Siusi, invece, è una salita vera. Comincia a 25 km dal traguardo, i primi 8 km sono facili, ma dopo alcuni tratti in pianura e in falsopiano, inizia la salita vera, 10 km in cui ci potrebbero essere dei distacchi importanti. Alcuni corridori – mi viene in mente Simoni – potrebbero soffrire la prima parte di Giro e già lì si potrebbe capire chi va forte e chi no.
Primo tappone alpino alla decima con alcuni colli storici che hanno fatto la storia sia del Giro sia del Tour.
La Cuneo-Pinerolo, 60 anni fa, entrò al Giro d’Italia dalla porta principale e passò alla storia per i 192 km di fuga solitaria di un certo Fausto Coppi che inflisse 10’ a Gino Bartali. Ora, però, le strade sono asfaltate e le biciclette sono più leggere. L’ultima salita è a 60 km dal traguardo, è una bella e lunga tappa ma potrebbe anche non succedere nulla. Il bello del Giro, e del ciclismo, è proprio questo: non si può mai prevedere quello che può succedere.
La crono delle Cinqueterre potrà già stabilire chi vincerà il Giro e chi no?
Si potrà capire chi non lo vincerà. E’ una crono di 60 km, ci sono due salite e il percorso è straordinario con paesaggi da cartolina. Alcuni corridori, come Di Luca, pur non essendo cronoman, possono limitare i danni. Se però trovi una giornata negativa, su quel percorso ci vuole poco a perdere 3 o 4 minuti.
Poi c’è l’arrivo su San Luca, traguardo che conosci bene per aver vinto tre volte il Giro dell’Emilia.
I corridori dovranno stare attenti, quelli di classifica dovranno lottare per cominciare lo strappo nelle prime posizioni, i distacchi ci saranno ma saranno minimi.
Forlì-Faenza, tappa che si corre sulle strade di casa tua.
Quella è una bella tappa, sulla falsariga di quella del 2003 quando Simoni scattò a 40 km dal traguardo e riuscì a strappare per due secondi la maglia rosa a Garzelli. Il percorso è simile, non è molto lungo ma con una salita dietro l’altra potrebbe diventare una tappa insidiosa e adatta ai colpi di mano. Poi il giorno successivo c’è il tappone del Monte Petrano, quasi 5000 mt. di dislivello e con gli ultimi dieci km che hanno pendenza costante al 9%. Credo sia quella la tappa più dura del Giro.
Alla 17ª c’è la novità Blockhaus.
E’ una tappa cortissima e qualcuno potrebbe soffrire, anche perché arriva dopo il giorno di riposo.
Nella tua ricognizione sul Vesuvio sei stato accompagnato dall’allenatore del Napoli, Edy Reja. Come se la cava sui pedali?
Reja è un ottimo ciclista anche se ultimamente non è allenatissimo per via degli impegni col suo Napoli, con cui sta facendo un ottimo lavoro. Ho pedalato con lui anche 4 o 5 anni fa, quando non allenava ma è uno di quelli che amano il ciclismo, come Guidolin (allenatore del Parma, ndr) che invece va molto forte.
La cronometro di Roma in che modo sarà decisiva?
La classifica, secondo me, sarà già delineata ma potrebbe esserci la lotta per i piazzamenti. E’ un percorso suggestivo che attraversa la Roma Antica, una delle città più belle del mondo. Saranno gli ultimi 15 km di un Giro che, mi auguro, possa passare alla storia non solo perché compie 100 anni.
La lista dei partenti è stellare. Sarà lotta a due tra Basso e Armstrong o si potrà inserire un terzo incomodo?
Non dimentichiamo che potrebbero esserci Evans, Sastre, Cunego e sicuramente ci saranno Di Luca, Bruseghin, Pellizotti e Simoni che è sempre un “duraccio”. Se dovessi fare due nomi, direi Basso e Armstrong ma uno non corre da 2 anni, l’altro da 3.
Damiano Cunego. Corse di un giorno o a tappe?
Nelle corse di un giorno ha dimostrato di essere molto forte. Sicuramente non potrà mai vincere un Tour, al massimo potrà rivincere il Giro ma deve prepararsi specificatamente. Forse anche lui deve ancora decidere cosa vuol fare da grande.
Ultima domanda su un giovane promettente, Vincenzo Nibali. Riuscirà tra qualche anno a competere per la maglia rosa finale?
Io penso di si, ho grande fiducia in lui, è il nostro giovane più interessante per le corse a tappe. Quest’anno Nibali ha un progetto ambizioso, punterà al Tour e credo sia più adatto a lui rispetto al Giro, dato che va forte a cronometro e che preferisce salite non troppo dure. Penso che possa fare molto bene. E’ giovane, sta progredendo con lentezza ma progressivamente. Anche Ivan Basso ha fatto così. Spero e mi auguro che tra 3 o 4 anni possa essere tra i migliori al mondo nelle corse a tappe e possa vincere un Giro o un Tour.
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domenica 14 dicembre 2008
Il Napoli dilaga, 3-0 al Lecce.
Troppo evidente la distanza tecnica tra Napoli e Lecce. I partenopei si aggiudicano il secondo anticipo della 16/a giornata battendo 3-0 il Lecce, gol di Hamsik, Pazienza e Denis.
NAPOLI, E SETTE! - Il Napoli raggiunge momentaneamente Juve e Milan che domani sera si affronteranno all’Olimpico di Torino. Non c’è stata storia stasera, il Lecce si è dimostrato inferiore alla squadra di Reja ed è stato giustamente battuto dai gol di Hamsik su rigore, Pazienza e Denis. Oramai sono 11 le gare senza vittoria per i salentini, risale al lontano settembre l’ultima affermazione dei Beretta boys che batterono in casa il Cagliari. Fino all’1-0, c’è da dire che il Lecce ha tenuto dignitosamente il campo, rendendosi pericoloso soprattutto con Caserta e Giacomazzi. Il Napoli ha tenuto bene, chiudendo i varchi e assestando il colpo del KO alla fine del primo tempo con un gol del neo entrato Pazienza. Nella ripresa, il gol del definitivo 3-0 di Denis, regala un ottimo sabato sera ai partenopei, posizionandoli al (provvisorio) secondo posto in graduatoria. Settima vittoria interna per i ragazzi di Reja. Il Lecce, ora quartultimo con un punto in più di Torino e Reggina e 4 in più del Chievo, deve ora assolutamente fare punti contro il Bologna domenica prossima al Via del Mare. Altrimenti i tifosi salentini avranno bisogno di più di un Alkaseltzer per digerire questa lunghissima serie negativa.
HAMSIK E PAZIENZA, LECCE KO - Dopo 11’ il Napoli assesta la zampata: Lavezzi, lanciato a rete, viene travolto da Benussi in uscita. Il rigore c’è, Lavezzi è anche bravo a conquistarselo. Hamsik, gol. Risponde il Lecce con Caserta al 18’, la palla esce di poco a lato. Corner. Giacomazzi prova la botta vincente, la palla giunge sui piedi di Caserta che prova nuovamente il tiro da fuori, a lato di un nulla. Polenghi, poi, si traveste da Babbo Natale, perde palla e innesca Hamsik. Palla per Lavezzi che serve Denis, l’argentino a botta sicura, palla deviata da Benussi sul palo. Occasionissima per il raddoppio. Il Lecce comunque tiene botta e al 25’ Giacomazzi ha sul destro la palla per il pari. Palla che esce alla sinistra di Iezzo, di poco. Il Napoli manda in avanti i suo frombolieri: Lavezzi spreca un’occasionissima al 28’ su azione di Maggio. Capovolgimento, Giacomazzi, uno dei migliori del Lecce – come spesso ultimamente – prova il destro, ma oggi la mira è un optional. Pazienza rileva Hamsik al 36’ e dopo 6’ sigla il raddoppio napoletano: Su cross dello scatenato Maggio, i difensori leccesi non intervengono. Palla sui piedi di Pazienza, tiro e primo gol in A per l’ex centrocampista dell’Udinese. Denis sfiora il KO al 45’, il Lecce è sotto shock.
DENIS E TUTTI A CASA - Beretta cambia Polenghi per Angelo, al ritorno dopo lungo infortunio. Ma non si rivelerà la mossa vincente. Il Lecce è poca cosa al cospetto del Napoli di questa sera che non fatica a mantenere il possesso palla e a placare le confuse azioni d’attacco dei pugliesi. Gargano prova ad arrotondare il risultato al 48’, Benussi c’è. Al 54’, Valeri potrebbe fischiare un rigore per il Lecce, il fallo su Giacomazzi pare dentro l’area. Punizione dal limite, Caserta affloscia il pallone sulla barriera. Non esita a partire il contropiede del Napoli, come al 61’, quando Angelo prova un velleitario tiro da fuori innescando i centometristi napoletani come Lavezzi e Maggio. Castillo prova a dire presente al 63’, para Iezzo. Esce Munari per Ariatti nel Lecce. Dopo un minuto, il Napoli archivia la partita. Su cross di Lavezzi dalla destra, Schiavi si impappina e regala un pallone d’oro impacchettato a Denis che scarta, batte Benussi e ringrazia. Sostituzioni per gli archivi: Aronica e Zalayeta prendono il posto di Mannini e Denis nel Napoli, Antunes rileva Vives nei salentini. L’ultimo squillo di una partita già stradecisa è di Denis al 79’, ma l’argentino si mangia il quarto gol a tu per tu con Benussi.
Finisce senza recupero. Vittoria meritata per i padroni di casa. Per gli ospiti, invece, è notte fonda.
NAPOLI-LECCE 3-0 (pt. 2-0)
NAPOLI (3-5-2): Iezzo – P.Cannavaro, Rinaudo, Contini – Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik (36’ Pazienza), Mannini (67’ Aronica) – Denis (82’ Zalayeta), Lavezzi. In panchina: 30 Navarro, 13 Santacroce, 20 Russotto, 18 Bogliacino. Allenatore: Reja.
LECCE (4-4-2): Benussi – Polenghi (46’ Angelo), Schiavi, Esposito, Giuliatto – Munari (63’ Ariatti), Giacomazzi, Vives (74’ Antunes), Caserta – Castillo, Tiribocchi. In panchina: 1 Rosati, 5 Diamoutene, 25 Konan, 9 Cacia. Allenatore: Beretta.
ARBITRO: Valeri (Putrella-De Luca)
MARCATORI: 11’ rig. Hamsik, 42’ Pazienza, 65’ Denis.
NOTE: Terreno pesante. Ammoniti: nel Napoli: P.Cannavaro e Lavezzi, nel Lecce: Benussi, Giuliatto, Giacomazzi, Castillo. Angoli: 9-7. Recupero: 1’ e 0’.
NAPOLI, E SETTE! - Il Napoli raggiunge momentaneamente Juve e Milan che domani sera si affronteranno all’Olimpico di Torino. Non c’è stata storia stasera, il Lecce si è dimostrato inferiore alla squadra di Reja ed è stato giustamente battuto dai gol di Hamsik su rigore, Pazienza e Denis. Oramai sono 11 le gare senza vittoria per i salentini, risale al lontano settembre l’ultima affermazione dei Beretta boys che batterono in casa il Cagliari. Fino all’1-0, c’è da dire che il Lecce ha tenuto dignitosamente il campo, rendendosi pericoloso soprattutto con Caserta e Giacomazzi. Il Napoli ha tenuto bene, chiudendo i varchi e assestando il colpo del KO alla fine del primo tempo con un gol del neo entrato Pazienza. Nella ripresa, il gol del definitivo 3-0 di Denis, regala un ottimo sabato sera ai partenopei, posizionandoli al (provvisorio) secondo posto in graduatoria. Settima vittoria interna per i ragazzi di Reja. Il Lecce, ora quartultimo con un punto in più di Torino e Reggina e 4 in più del Chievo, deve ora assolutamente fare punti contro il Bologna domenica prossima al Via del Mare. Altrimenti i tifosi salentini avranno bisogno di più di un Alkaseltzer per digerire questa lunghissima serie negativa.
HAMSIK E PAZIENZA, LECCE KO - Dopo 11’ il Napoli assesta la zampata: Lavezzi, lanciato a rete, viene travolto da Benussi in uscita. Il rigore c’è, Lavezzi è anche bravo a conquistarselo. Hamsik, gol. Risponde il Lecce con Caserta al 18’, la palla esce di poco a lato. Corner. Giacomazzi prova la botta vincente, la palla giunge sui piedi di Caserta che prova nuovamente il tiro da fuori, a lato di un nulla. Polenghi, poi, si traveste da Babbo Natale, perde palla e innesca Hamsik. Palla per Lavezzi che serve Denis, l’argentino a botta sicura, palla deviata da Benussi sul palo. Occasionissima per il raddoppio. Il Lecce comunque tiene botta e al 25’ Giacomazzi ha sul destro la palla per il pari. Palla che esce alla sinistra di Iezzo, di poco. Il Napoli manda in avanti i suo frombolieri: Lavezzi spreca un’occasionissima al 28’ su azione di Maggio. Capovolgimento, Giacomazzi, uno dei migliori del Lecce – come spesso ultimamente – prova il destro, ma oggi la mira è un optional. Pazienza rileva Hamsik al 36’ e dopo 6’ sigla il raddoppio napoletano: Su cross dello scatenato Maggio, i difensori leccesi non intervengono. Palla sui piedi di Pazienza, tiro e primo gol in A per l’ex centrocampista dell’Udinese. Denis sfiora il KO al 45’, il Lecce è sotto shock.
DENIS E TUTTI A CASA - Beretta cambia Polenghi per Angelo, al ritorno dopo lungo infortunio. Ma non si rivelerà la mossa vincente. Il Lecce è poca cosa al cospetto del Napoli di questa sera che non fatica a mantenere il possesso palla e a placare le confuse azioni d’attacco dei pugliesi. Gargano prova ad arrotondare il risultato al 48’, Benussi c’è. Al 54’, Valeri potrebbe fischiare un rigore per il Lecce, il fallo su Giacomazzi pare dentro l’area. Punizione dal limite, Caserta affloscia il pallone sulla barriera. Non esita a partire il contropiede del Napoli, come al 61’, quando Angelo prova un velleitario tiro da fuori innescando i centometristi napoletani come Lavezzi e Maggio. Castillo prova a dire presente al 63’, para Iezzo. Esce Munari per Ariatti nel Lecce. Dopo un minuto, il Napoli archivia la partita. Su cross di Lavezzi dalla destra, Schiavi si impappina e regala un pallone d’oro impacchettato a Denis che scarta, batte Benussi e ringrazia. Sostituzioni per gli archivi: Aronica e Zalayeta prendono il posto di Mannini e Denis nel Napoli, Antunes rileva Vives nei salentini. L’ultimo squillo di una partita già stradecisa è di Denis al 79’, ma l’argentino si mangia il quarto gol a tu per tu con Benussi.
Finisce senza recupero. Vittoria meritata per i padroni di casa. Per gli ospiti, invece, è notte fonda.
NAPOLI-LECCE 3-0 (pt. 2-0)
NAPOLI (3-5-2): Iezzo – P.Cannavaro, Rinaudo, Contini – Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik (36’ Pazienza), Mannini (67’ Aronica) – Denis (82’ Zalayeta), Lavezzi. In panchina: 30 Navarro, 13 Santacroce, 20 Russotto, 18 Bogliacino. Allenatore: Reja.
LECCE (4-4-2): Benussi – Polenghi (46’ Angelo), Schiavi, Esposito, Giuliatto – Munari (63’ Ariatti), Giacomazzi, Vives (74’ Antunes), Caserta – Castillo, Tiribocchi. In panchina: 1 Rosati, 5 Diamoutene, 25 Konan, 9 Cacia. Allenatore: Beretta.
ARBITRO: Valeri (Putrella-De Luca)
MARCATORI: 11’ rig. Hamsik, 42’ Pazienza, 65’ Denis.
NOTE: Terreno pesante. Ammoniti: nel Napoli: P.Cannavaro e Lavezzi, nel Lecce: Benussi, Giuliatto, Giacomazzi, Castillo. Angoli: 9-7. Recupero: 1’ e 0’.
venerdì 12 dicembre 2008
Lecce, quanti grattacapi.

Il momento delicato del Lecce, tra rosa da sfoltire e rinforzare, problemi tattici da risolvere e più di qualche polemica da affrontare.
PEGGIO DI ZEMAN, MEGLIO DI GREGUCCI E BALDINI - Il Lecce di Mario Beretta, dopo 15 giornate di campionato, è riuscito a racimolare 13 punti. E’ il terzo campionato in A dei giallorossi dall’introduzione dei tornei a 20 squadre con 3 retrocessioni. Nella stagione 2004/05, il tanto vituperato Lecce di Zeman, dopo 15 gare, aveva ottenuto 21 punti, frutto di 5 vittorie, 4 sconfitte e 6 pari, tra cui quelli contro Roma e Lazio in trasferta e Inter in casa. A fine stagione, pur tra le polemiche legate al tipo di gioco del tecnico boemo (per alcuni sin troppo offensivo e poco pratico) il Lecce evitò la retrocessione chiudendo il campionato a 44 punti. Lievemente peggio del Lecce di Beretta, fece la squadra guidata, nel 2005/06, prima da Angelo Gregucci e poi da Silvio Baldini, che in 15 partite raccolse solo fischi e 11 punti, che a fine anno non sarebbero poi stati sufficienti ad evitare la retrocessione in B, nonostante un discreto cambio di rotta sotto la guida di Roberto Rizzo.
ROSA DA REGISTRARE - Beretta sta cercando di trarre il massimo da una rosa non facilmente gestibile per la sua estrema lunghezza e che non spicca per eccesso di tasso tecnico. A detta del direttore sportivo giallorosso, Guido Angelozzi, durante il mercato di riparazione si agevoleranno le richieste di alcuni elementi scarsamente impiegati e che desiderano giocare altrove. Oltre a questo, occorrerebbe raddrizzare un’impostazione di squadra che al momento sembra lontana da quella immaginata dall’allenatore del Lecce durante il ritiro estivo di Tarvisio. Solo 2 vittorie e tanti rimpianti dovuti ai punti lasciati per strada negli ultimi minuti: è questo uno dei “talloni d’Achille” salentini, a cui il tecnico milanese sta cercando di trovare delle soluzioni per “incattivire agonisticamente” la sua squadra, spesso reattiva solo dopo essere stata colpita. Vedi Catania e Juventus, come esempi recenti.
CAMPAGNA ACQUISTI INTERLOCUTORIA - I dubbi legati alla campagna rafforzamenti estiva sono tanti. Il promettente terzino di proprietà della Roma, Vitorino Antunes, sinora non ha dimostrato a pieno le qualità di cui tanti osservatori calcistici parlano. Il serbo Basta è stato impiegato per 8 minuti, il brasiliano Leonardo, nemmeno per quelli. Budyanskiy, cavallo di ritorno, è stato accantonato dopo Lecce-Udinese. Cacia, per cui sono stati spesi dei bei soldini per la comproprietà, è andato a segno solo in due occasioni, complice anche il lungo infortunio da cui è reduce. Discrete, ma non del tutto soddisfacenti, le prestazioni di Caserta (che, pur giocando in un ruolo non suo, ha firmato 2 gol in 14 presenze) e di Castillo (3 reti per l’ex attaccante del Pisa). Per quanto riguarda Guglielmo Stendardo, dopo un convincente avvio di campionato, è parso un po’ appannato dalla trasferta di Reggio Calabria in poi.
IL FATTORE BERETTA - A questo si aggiunga il fatto che raramente il Lecce quest’anno ha fatto vedere un preciso impianto di gioco. Il modulo preferito da Beretta, il 4-3-1-2, si è dimostrato, di fatto, inapplicabile per la mancanza di pedine adatte ad interpretare al meglio questo schema. Giocoforza, il tecnico del Lecce ha dovuto ripiegare su un più coperto 4-4-2 che assicura più filtro a centrocampo – zona in cui Giacomazzi sta lavorando per due - ma che diminuisce la potenzialità offensiva dell’attacco, nonostante un Tiribocchi in crescita e un Cacia che ha riallacciato domenica scorsa il suo rapporto con il gol. In tutta questa situazione, Beretta sta facendo il massimo, in attesa di eventuali nonché necessarie correzioni della squadra durante il mercato di gennaio.
POLEMICA LECCE-JUVENTUS - A contribuire a rendere il clima elettrico, c’è anche la polemica sollevata dai tifosi giallorossi che si lamentano per la disorganizzazione con cui è stato gestito l’afflusso della tifoseria ospite durante il recente Lecce-Juventus. Emilio Faivre, direttore della testata locale LeccePrima.it, ha posto all’opinione pubblica diversi interrogativi, dopo aver denunciato pubblicamente, con riprese video ed immagini, l’assurda commistione nel medesimo settore di tifosi leccesi e juventini, non separati, per buona parte della gara, dall’ordinario cordone di forze dell’ordine e abbandonati all’impotente sorveglianza degli stewarts. Per fortuna di tutti, ci sono state solo delle scaramucce, grazie anche al buon senso di molti spettatori che hanno evitato ed ignorato, pazientemente, alcune provocazioni.
SABATO NAPOLETANO - Sabato sera, i giallorossi faranno visita al Napoli nell’anticipo della 16ª giornata. Pessimo cliente l’undici di Reja, che, soprattutto al San Paolo, ha lasciato sinora solo le briciole agli avversari. Solo il Cagliari è riuscito ad uscire indenne dalla trasferta in terra campana, pareggiando per 2-2 alla 13ª giornata. Per il resto, Lavezzi e compagni hanno regolato Fiorentina, Palermo, Juventus, Reggina, Sampdoria e Siena. Questa la ricetta del centrocampista giallorosso Guillermo Giacomazzi per cercare di uscire indenni da Napoli: “Dovremo giocare a ritmi alti ed essere bravi nelle ripartenze. Sarebbe sbagliato, come atteggiamento, quello di andare lì con il solo pensiero di difendersi”. E’ il cambio di rotta che si attendono anche i tifosi salentini.
mercoledì 10 dicembre 2008
GUARDATE COME NAUFRAGA LA SICUREZZA CON LE NUOVE LEGGI

(foto tratta da lecceprima.it
Dicono che vogliono rendere gli stadi luoghi per famiglie. Dicono che hanno fatto nuove leggi, che si sta usando il pugno duro contro la violenza. Scusate, se sorrido (non mi vedete, ma lo sto facendo). Non ho figli, e di certo, rivedendo questi video e riassaporando la tensione vissuta, allo stadio, oggi, non dico che non ci porterei la mia ragazza, dico che non ci porterei mio zio cintura nera di karate. Probabilmente, prima o poi non ci andrò più neanche io, che ho centinaia di trasferte alle spalle e oggi piene le palle. Passatemi il termine. Non ho metafore, mi dispiace. Ho finito più o meno a 27 anni di fare i lunghi viaggi a spasso per l’Italia, quando mi sono immerso completamente nel lavoro, e nella mia vita sono cambiate tante altre cose.
Oggi di anni ne ho 33. Fino ad allora, ero passato sotto fitte sassaiole, mi erano scoppiati i vetri in faccia nei treni presi d’assalto, avevo schivato bombe carta, mi ero trovato in mezzo a gemellaggi rotti (non ve lo auguro mai), inseguito da centinaia di persone con altri dieci sventurati fra le vie di una città mai vista prima da allora. Fuori. Perché ho sempre messo in conto, di una trasferta, che il luogo più sicuro fosse proprio lo stadio. Nel settore ospiti. E sottolineo: ospiti. Quello a me assegnato. Al limite, lì ti becchi una monetina sul cranio (oggi non più, con la crisi attuale, chi le tira più le monete?). Il problema era arrivarci, nel settore, spaccare la città in auto, con il pensiero, magari, di fare una strada sbagliata o di entrare per errore a “cambiare l’acqua” nel bar della tifoseria avversaria. E’ successo anche questo. Fuori. Appunto.
Ma quello che ho visto oggi, non l’ho mai visto in vita mia. Non l’ho visto quando dalle poltrone degli italici baracconi del chiacchiericcio televisivo dei Vip, i talk-show dei soloni che sanno tutto e che in realtà non sanno proprio un bel niente, urlavano e strepitavano. Non l’ho visto quando non c’erano queste nuove leggi, che sinceramente non ho capito. E scusate il mio fallimento giornalistico: non ve le so spiegare. Avevo già seri dubbi fino a ieri. Oggi, ci rinuncio del tutto. Oggi, di fronte alla cronaca di una domenica di follia, mi chiedo, piuttosto, se non vi siano dei responsabili da perseguire, che non siano proprio gli ultras, o tifosi, o supporter o come diavolo li volete chiamare che vedete nei video e nelle foto. Perché io non me la prendo con loro, e non me la prendo con chi stava dietro di me e rispondeva al “fuoco” in una sequela infinita di insulti. E non me la prendo manco con me stesso, che qualche “vaffanculo” l’ho lanciato. Mica sono di sasso, oh! C’ho sangue che mi scorre nelle vene, che credete?
Ho tolto l’audio ai video perché è meglio così. Credetemi sulla parola.
No, non me la prendo con chi stava lì, ma con chi ha permesso che stessero lì, chi ha permesso che gruppi ultras, con tanto di striscioni al seguito, potessero sostare in mezzo ai tifosi locali. Con il Milan, tra i vari settori, c’erano molti tifosi rossoneri. Fatemelo dire, però: famiglie, sbarbatelli, persone più o meno tranquille. Oggi, i salentini sostenitori del Lecce, molti dei quali abbonati, entrando in Curva Sud, hanno trovato una sorpresa a dir poco inaspettata. Al loro posto, nutriti gruppi di juventini provenienti da ogni parte d’Italia, e anche piuttosto agguerriti. Sottolineo: da più parti d’Italia.
Ora, io scelgo di abbonarmi, e di farlo in un settore popolare che – checché ne dica “qualcuno” – non costa manco poco, e nel quale desidero stare tranquillo. Se volessi cantare ad oltranza, me ne andrei alla Nord. Ma oggi non ho l’età, soprattutto non ne ho più la voglia. Viva i ragazzi della Nord, vi amerò per sempre, e vi sosterrò per sempre, ma io (parlo di me e di chi oggi la pensa come me) voglio stare dove sto. In Curva Sud. Dove ci sono sfegatati del Lecce che cercano di godersi 90 minuti in grazia di Dio. Non sono ultras, sono padri con i figli, coppie, gruppi di amici che s’incontrano la sera al pub e che il giovedì giocano a calcetto. Chiamateci sfigati. Bene, a me, sfigato, hanno detto che se mi abbono, danno un posto, ed io, che sono abbonato, voglio quel posto per tutto l’anno. Io sto pagando per quel posto. Nessuno me lo deve togliere. Io lo pretendo. Io pretendo un mio diritto di consumatore. Spero che le associazioni dei consumatori prendano atto di quello che sto scrivendo.
Pensate a cosa è accaduto quando decine e decine di persone sono entrate ed hanno visto mezza curva occupata da gruppi bianconeri, con striscioni ed altro. Perché stavano lì? Come mai non erano nel settore ospiti? E soprattutto, chi c’era a tutelare il rispetto delle regole? Pochi steward, senza mezzi. Per interminabili minuti è accaduto qualcosa di inaudito, una di quelle cose che non succedevano neanche negli anni ’80 e ’90, a meno che non si spaccasse il vetro divisorio (fino a quando è esistito: ricordate le gare con Brescia e Avellino?) e ci s’incontrasse a metà strada per un “sano" scambio d’opinioni. Oggi è successo qualcosa di inaudito, ripeto: diversi gruppi sono venuti a contatto. Elettricità.
Badate bene. Se dico contatto, intendo dire faccia a faccia, braccia su braccia, corpi su corpi, occhi negli occhi. Io, all’interno di uno stadio, fino ad oggi, non mi ero mai trovato faccia a faccia con gli ultras avversari, neanche nei derby con il Bari o in certe trasferte in Campania, in serie C, dove tutto esiste, tranne che l’ordine costituito. Ecco invece, senza alcuna protezione, i leccesi da una parte che reclamavano il proprio posto, gli juventini dall'altra che non volevano recedere di un passo. Un piccolo “parlamento”, con parole grosse e pure qualche spintone, in cui tutti volevano avanzare le proprie ragioni (ho detto “parlamento”? Forse ho esagerato: nel nostro Parlamento si usano metodi meno civili: smentitemi, se ne avete le prove). Tutto questo, ripeto, con pochi steward che non sapevano letteralmente che pesci prendere e altrettante poche forze dell’ordine, tra polizia e carabinieri, che probabilmente non avevano neanche precise direttive. E le quali, beninteso, non hanno colpe. Sono stati diversi leccesi a chiedere che intervenissero, per evitare che la situazione degenerasse. E probabilmente loro tutto volevano, tranne che trovarsi in mezzo a quella follia. “Pensate anche a noi”, mi ha detto un carabiniere: “Tra incudine e martello”. Che vuoi che ti dica? Un po’ ti capisco.
E così è stato. Perché ad un certo punto la tensione è salita alle stelle, e, udite, udite, in Curva Sud sono davvero arrivati carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa a dividere le opposte fazioni. Roba da anni ’60 (sì, retrocessi dagli ’80 ai ’60). Ma dove siamo, nel mezzo di Millwall-West Ham United? Quando c’era diverso spazio nel settore ospiti, dove far accomodare quantomeno le frange più estreme. Certe scene, signori, non si vedevano da secoli. Nell’era dei biglietti nominali, dove il mio ingresso in uno stadio passa sotto il setaccio di un tornello che scandaglia un codice a barre, ecco come va a farsi friggere la sicurezza di migliaia di persone. Mi sembra evidente che in qualche modo si riesce ad aggirare l’ostacolo.
Come?
Ho le mie idee in proposito. E credo che tutti possiamo farci un’idea in proposito. Mi auguro ora che queste idee convergano in un esposto, come si è deciso fra diverse persone (abbonati, soprattutto) all’interno dello stesso stadio, per fare luce su questo sconcertante episodio. Ed impedire che avvenga nuovamente qualcosa di simile. Perché qualcuno avrà la responsabilità di tutto questo. Oh, sì. Qualcuno deve averla. Per forza. Quasi nulla avviene per caso.
E allora, spiegatemi: come e perché circolano tanti biglietti anche per le frange più dure delle tifoserie avversarie in un settore dove dovrebbero trovare posto i locali? Com’è possibile che si entri in contatto diretto fra tifosi avversari in uno stadio, oggi, dopo tutte le misure che sono state assunte, con Osservatori (ma cosa osserva, dove osserva?!) e altri organi dai nomi lunghi e pomposi, che sanno tanto di spreco di danari pubblici “a buecchiu”, come diciamo da queste parti? Dobbiamo attendere che si verifichi qualche dramma perché qualcuno si renda conto che queste leggi, piuttosto che contrastare la violenza, rischiano pericolosamente di amplificare le situazioni di tensione? Vi avevo già raccontato la storia dei leccesi a Milano, in casa dell’Inter. Dato che non si può acquistare il biglietto per il settore ospiti in nessun altro posto, se non nella città di provenienza, centinaia di salentini residenti al Nord (viva la diaspora di cervelli e di lavoratori, via l’Italia, signori!) hanno dovuto fare il biglietto di altri settori, mescolandosi con gli interisti. A voi sembra una cosa sensata?
A me sembra una cosa priva di alcun senso logico.
Assolutamente.
Come un invito a nozze allo scontro.
E ammettiamo che centinaia di persone, provenienti dalla Puglia non avessero altro modo per vedere la Juventus, se non arrivare a Lecce ed acquistare un tagliando di Curva Sud (quello che è sicuramente successo); com’è che campeggiavano anche gli striscioni dei gruppi residenti al Nord? Già nel primo caso, esiste una stortura di base, perché la situazione mette l’acquirente del biglietto a rischio personale, o, nel caso si tratti di un facinoroso, gli consente di entrare in mezzo alla tifoseria di casa e provocare disordini. Nel secondo, vi vedo qualcosa di assolutamente distorto. Molto distorto.
Io, abbonato, in Curva Sud, in mezzo a gente che imprecava, a cinghie che roteavano in segno di battaglia, muso a muso con gli ultras avversari senza volerlo, ma obbligato, perché qualcuno ce li ha messi lì, ora chiedo una spiegazione. Un amico avvocato mi ha detto: “E’ una battaglia persa”. Bene, perderò questa battaglia, ma con l’onore di chi, sapendo di essere nel giusto, esige una risposta. Vera. E seria.
Forse non l’avrò mai. Ma la domanda la pongo o stesso, da cittadino: chi ha colpe?
Qualcuno deve pagare, per questo.
Emilio Faivre
Direttore lecceprima.it
Per approfondimenti: http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=11987
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lunedì 8 dicembre 2008
Juve concreta, Amauri scaccia la paura.
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La gioia di Amauri (repubblica.it)
Un gol di Amauri allo scadere. La Juventus batte il Lecce e tiene il ritmo dell’Inter, vittorioso ieri a Roma contro la Lazio.
CONCRETEZZA JUVE - Massimo risultato col minimo sforzo. E’ questo il succo di Lecce-Juventus. Senza 9 possibili titolari, una Juventus cinica e pragmatica ottiene i tre punti in palio al Via del Mare grazie alle prodezze di due campioni, Giovinco ed Amauri. Serve a poco il bel gol di un ritrovato Cacia, che inquadra la porta per la seconda volta dopo un mese e mezzo dalla rete siglata al Palermo. Le grandi squadre sono così, un minimo errore costa caro. E un errore al 90’ minuto è sintomo di scarsa attenzione. La Juve tiene il passo dell’Inter, ora sono 6 i punti di distanza dai nerazzurri. Il Lecce si lecca le ferite, amaramente, dopo aver sperato in un pareggio che alla fine non avrebbe fatto gridare allo scandalo. Il discreto vantaggio sulla zona rossa di qualche tempo fa è ormai un ricordo. Solo un punto divide i giallorossi dalla coppia di terzultime Reggina e Torino. E sabato si va al San Paolo di Napoli, rinfrancato dalla vittoria interna contro il Siena.
SQUADRE IN EMERGENZA – I due tecnici devono fare i salti mortali per proporre delle formazioni competitive, causa infortuni. Nel Lecce, c’è la conferma di Schiavi dal 1’ che prende il posto di Polenghi sull’ esterno destra difensivo. Ritorna Stendardo dopo la laurea conseguita a Roma in giurisprudenza. Vives rileva l’infortunato Zanchetta, Castillo fa coppia con Tiribocchi in attacco. Ranieri perde anche Iaquinta all’ultimo minuto, è la volta buona della “Formica atomica” Giovinco, che si rivelerà decisivo ai fini del risultato finale. Rispetto alla battaglia di neve vinta contro la Reggina, Marchionni gioca al posto di Camoranesi e Giovinco sostituisce Alex Del Piero, affaticato.
PRIMO TEMPO SOFT – La prima frazione di gioco non regala molte emozioni. La Juve ha in mano il pallino del gioco ma impegna raramente la retroguardia leccese, oggi molto compatta. I salentini sono molto chiusi e giocano in attesa di punire un eventuale errore bianconero. Errore che nei primi 45’ non arriverà. Sono rare le azioni da gol, complice anche la confusione con cui la Juve si riversa in attacco, sfruttando soprattutto la fascia sinistra in cui spicca la coppia Molinaro-Nedved. I centrali del Lecce fanno buona guardia, Fabiano su tutti. Schiavi soffre un po’ sulla destra, Giacomazzi tampona, aiutato anche dalle punte che ritornano sempre dietro la linea della palla. Al 25’ la Juve protesta per un intervento, a suo dire falloso, di Benussi su Nedved, Pierpaoli non ne vuole sapere di intervenire. Cinque minuti dopo è ancora Benussi al centro delle proteste bianconere ma il suo intervento su Marchionni, di piede, sembra pulito. Sul fronte opposto, Tiribocchi - grande prova di sacrificio – prova un tiro cross, intenzione buona, tiro sballato. Giovinco da calcio piazzato mette i brividi alla retroguardia leccese ma è Benussi a respingere di pugni. In attacco il Lecce commette molti falli, il Tir e Castillo lottano a muso duro contro dei brutti clienti come Chiellini e Legrottaglie. Un tiraccio di Tiribocchi, alto, chiude la prima frazione.
DA CICALA A FORMICA – Giovinco, pressoché nullo nel primo tempo, sale in cattedra nella ripresa. Al 51’ l’azzurrino va sul fondo e fornisce ad Amauri un assist al bacio, il brasiliano non apprezza e spara alto. Il livello di guardia si alza, la “Formica” è sistematicamente accerchiata e raddoppiata dai giallorossi. Un contropiede, ispirato proprio dall’erede di Del Piero, è fermato fallosamente da Giacomazzi. Si era detto in settimana: “Evitiamo le punizioni dal limite” in prospettiva Del Piero. Alex non c’è e il suo sostituto si incarica di calciare. Egregiamente. Palla all’incrocio e Benussi (non proprio reattivo nella spinta con le caviglie) battuto. Juve in vantaggio al 57’. Un minuto dopo è Fabiano a chiudere su Amauri, salvando i suoi dal possibile raddoppio bianconero. Il Lecce prova a reagire e Chiellini rischia l’espulsione (già ammonito) al 60’, intervenendo rudemente su Tiribocchi. Il secondo cartellino giallo forse ci stava. La squadra di Ranieri, una volta passata in vantaggio, amministra con poca fatica il risultato. Orgoglio Lecce al 67’: Munari trova Tiribocchi al centro dell’area, il suo colpo di testa, però, si spegne a lato di due metri dal palo alla sinistra di Manninger. Mano alle sostituzioni: Beretta lancia in campo Caserta e Giuliatto per Ariatti e Schiavi. Il centrocampista calabrese prova la stoccata dal limite, un brodino per Manninger che para in sicurezza. Ma il Lecce alza il ritmo: al minuto 80’, la più grande occasione della gara: Giuliatto pennella un cross dalla sinistra, trovando Castillo in area. L’argentino, solissimo, non premia cotanto sforzo mandando alta la palla di testa da ottima posizione. Recriminazioni? Non c’è il tempo. Cacia sostituisce Munari e all’83’ premia Beretta con un sinistro al volo (su imbeccata di Giacomazzi) che bacia il palo interno prima di finire in fondo al sacco. Pareggio Lecce, seconda rete per l’ex bomber della Fiorentina. E la Juve? Forse credeva già di aver vinto, ma le grandi squadre sanno riprendersi subito dopo aver subito schiaffoni. L’apoteosi bianconera, quando è già iniziato il 90’. De Ceglie, lanciato in campo da poco, crossa dalla destra per la testa di Amauri, lo stacco, imperioso, del bomber bianconero, non dà scampo a Benussi, palla schiacciata a terra e in fondo al sacco.
I 3’ di recupero non saranno giocati per i crampi di Giovinco. L’arbitro ne aggiunge un quarto, ma succederà poco. Juve cinica, Lecce punito dopo una discreta reazione sullo 0-1. Forse Beretta dovrebbe lavorare di più sulla “cattiveria” della sua squadra, che si scuote solo dopo aver subito, come a Catania sabato scorso.
DAGLI SPOGLIATOI – Beretta, amareggiato per il gol subito al 90’, recrimina per il punto perso allo scadere: “Il pareggio poteva anche starci stretto, abbiamo avuto un paio di palle gol e non siamo riusciti a concretizzarle. Peccato per la distrazione nel finale, potevamo quantomeno portare a casa un punto. Abbiamo lavorato in settimana, bene, per cercare di colpire la Juve nei suoi pochi punti deboli. E ci eravamo anche riusciti perché alla Juve abbiamo concesso veramente poco. Reazione solo dopo lo 0-1? La Juve è una grande squadra, abbiamo comunque giocato con due attaccanti, meglio nella ripresa ma nel primo tempo abbiamo sofferto veramente poco. Meglio oggi rispetto alla partita col Milan? Sì, è vero, oggi siamo riusciti a giocarcela alla pari. Peccato per le palle gol non sfruttate”.
Ranieri: “Volevamo fortemente questo successo e sapevamo che era una gara veramente difficile. Il Lecce ha fatto soffrire sia Inter che Milan, siamo riusciti a passare in vantaggio con una magia di Giovinco, poi abbiamo staccato un po’ la spina. Grandissimo il gol di Cacia. Noi volevamo i tre punti e alla fine ci siamo riusciti, credendoci sino alla fine. Juve-Milan? Mi aspetto una partita normale, giocheremo in casa e faremo la nostra gara, mancherà Gattuso ma recupereranno altri campioni come Seedorf e Ambrosini. La vittoria di oggi ci permette di preparare bene questa importante sfida contro i rossoneri”.
LECCE-JUVENTUS 1-2 (pt. 0-0)
LECCE (4-4-2): Benussi – Schiavi (70’ Giuliatto), Stendardo, Fabiano, Esposito – Munari (81’ Cacia), Giacomazzi, Vives, Ariatti (69’ Caserta) – Castillo, Tiribocchi. In panchina: 1 Rosati, 5 Diamoutene, 3 Polenghi, 25 Konan. Allenatore: Beretta.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger – Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro – Marchionni (82’ De Ceglie), Sissoko, Marchisio, Nedved – Amauri, Giovinco. In panchina: 12 Chimenti, 4 Mellberg, 27 Ekdal, 6 C.Zanetti, 45 Yago, 40 F.Rossi. Allenatore: Ranieri.
ARBITRO: Pierpaoli di Firenze (Rossomando-D’Agostini)
MARCATORI: 57’ Giovinco (J), 83’ Cacia (L), 90’ Amauri (J)
NOTE: Pomeriggio freddo e soleggiato, temperatura 14°. Terreno buono, spalti gremiti. Ammoniti: Schiavi (L), Chiellini (J), Ariatti (L), Legrottaglie (J), Cacia (L), Stendardo (L). Angoli: 6-2 per la Juventus. Recupero: 1’ e 3’+1’
(ITASPORTPRESS)
sabato 6 dicembre 2008
Serie B, l'Empoli resta solo al comando.

L'Empoli resta solitario al comando della classifica. I risultati della 17a giornata.
Partita decisa nella ripresa. Al 70’, Pozzi porta in vantaggio gli uomini di Baldini e per l’eccessiva esultanza verrà poi ammonito. Il Bari prova a reagire ma senza lucidità e in pieno recupero arriva il raddoppio dei toscani, grazie ad un calcio di rigore trasformato da Lodi che appaia così l’anconetano Mastronunzio in vetta alla classifica marcatori con 9 reti. Seconda vittoria consecutiva per l’Empoli. Un solo punto nelle ultime 3 partite per il Bari di Antonio Conte.
Vincono Parma e Brescia e agganciano al secondo posto Sassuolo e Grosseto che non vanno oltre il pari contro Frosinone e Cittadella. A decidere la partita del “Tardini”, in assenza del bomber Lucarelli, è stato il difensore danese Troest con un colpo di testa all’8’ minuto. Tredicesimo risultato utile consecutivo per i ducali. Il Brescia si prende una piccola rivincita dopo le semifinali dei playoff promozione dello scorso anno, battendo l’Albinoleffe per 1-0, gol dell’ex Davide Possanzini.
Il Livorno batte per 3-0 la Salernitana grazie ad una prestazione maiuscola del gioiellino Diamanti. Scricchiola la panchina dell’allenatore campano Fabrizio Castori, alla quarta sconfitta consecutiva e senza vittorie dal 25 ottobre. La Triestina passa a Piacenza, mentre uno straordinaria tripletta dell’attaccante brasiliano Joelson permette al Pisa di espugnare il “Conero” di Ancona. A reti bianche Treviso-Mantova. Il Modena batte e supera l’Ascoli, ora ultimo. In gol anche Catellani.
Ecco il quadro completo della 17ª giornata
ANCONA-PISA 2-4
10’, 20’, 49’ Joelson (P), 30’ Gasparetto (P), 74’ Nassi (A), 83’ Surraco (A)
BRESCIA-ALBINOLEFFE 1-0
39’ Possanzini (B)
EMPOLI-BARI (ieri) 2-0
70’ Pozzi (E), 90+4’ rig. Lodi (E)
FROSINONE-SASSUOLO 2-2
11’, 74’ Pensalfini (S), 17’ Dedic (F), 52’ Tavares (F)
GROSSETO-CITTADELLA 1-1
45+1’ Meggiorini (C), 68’ Sansovini (G)
LIVORNO-SALERNITANA 3-0
21’ Tavano (L), 68’ Candreva (L), 90’ Diamanti (L)
MODENA-ASCOLI 3-0
40’ Catellani (M), 57’ Bruno (M), 70’ Biabiany (M)
PARMA-AVELLINO 1-0
8’ Troest (P)
PIACENZA-TRIESTINA 0-2
25’ rig. Princivalli (T), 74’ Allegretti (T)
RIMINI-VICENZA (lunedì ore 20.45)
TREVISO-MANTOVA 0-0
Classifica alla 17ª giornata: EMPOLI 31, SASSUOLO, PARMA, GROSSETO, BRESCIA 29, LIVORNO 28, TRIESTINA 27, ALBINOLEFFE, BARI 25, VICENZA, PISA, MANTOVA 23, ANCONA, FROSINONE 20, RIMINI, SALERNITANA 19, CITTADELLA, PIACENZA 17, AVELLINO 16, TREVISO (-4), MODENA 14, ASCOLI 12.
RIMINI E VICENZA UNA PARTITA IN MENO. (ITASPORTPRESS)
Verso Lecce-Juve, tanti gli assenti.

Il Lecce dovrà fare a meno di Zanchetta e Ardito nel match di domani contro la Juventus al “Via del Mare”. I bianconeri senza Del Piero.
EMERGENZA CENTROCAMPO - Lo ha comunicato il tecnico giallorosso Mario Beretta dopo la rifinitura del sabato pomeriggio. Il capitano è vittima di un affaticamento muscolare, mentre Ardito accusa dei fastidi causati da una lombalgia. “Non ho ancora deciso che squadra schierare – ha dichiarato l’allenatore del Lecce, in occasione della conferenza stampa pre-partita –. Potrebbe scoccare l’ora di Vives - sinora utilizzato, per brevi spezzoni, solo contro Torino e Palermo – e di Caserta, sacrificato a Catania.
“CERCHIAMO DI COMPLICARE LA VITA ALLA JUVE” - A proposito della squadra di Ranieri, Beretta ne elogia l’impostazione tattica: “Lavorano bene in fase difensiva, applicando spesso il fuorigioco. Capiterà spesso di trovarci in off-side ma di questo non dovremo preoccuparci, aspettando con pazienza la palla giusta per poter essere pericolosi. Loro sfruttano molto bene le fasce e danno pochi punti di riferimento in attacco. Anche lo stesso Del Piero svaria molto lungo tutto il fronte offensivo. Dovremmo cercare di pressarli, aggredirli e tenere strette le linee. Speriamo di poter rivedere il Lecce di Catania per aggressività e concentrazione. Siamo consci che tutto questo potrebbe anche non bastare, visto che la Juve ha l’obiettivo di rimanere agganciata alle prime posizioni e verranno qui per fare risultato pieno. Ma almeno tentiamo di rendere loro la vita complicata”.
RITORNA ANGELO - Tra i convocati, si rivede il brasiliano Angelo, di ritorno dopo un infortunio alla caviglia riportato nella trasferta di Milano contro l’Inter. Fuori, come ormai è abitudine, gli acquisti dell’ultima ora Leonardo e Basta. Questi i 22 convocati.: Angelo, Antunes, Ariatti, Benussi, Budyanskiy, Cacia, Caserta, Castillo, Diamoutene, Esposito, Fabiano, Giacomazzi, Giuliatto, Konan, Munari, Petrachi, Polenghi, Rosati, Schiavi, Stendardo, Tiribocchi, Vives.
QUI JUVE
Una novità poco gradita emerge dai convocati del tecnico Ranieri, per la trasferta della Juve a Lecce: il capitano e bandiera dei bianconeri, Alessandro Del Piero, non è stato convocato a causa di un affaticamento muscolare. Questi i venti convocati: Chiellini, Mellberg, Zanetti, Amauri, Iaquinta, Nedved, Chimenti, Manninger, Marchisio, Giovinco, Grygera, Sissoko, Ekdal, Molinaro, De Ceglie, Marchionni, Legrottaglie, Rossi, Pinsoglio, Yago. (ITASPORTPRESS)
venerdì 5 dicembre 2008
Verso Lecce-Juve. Le cifre.

Sfida numero 33 tra Lecce e Juventus.
TRADIZIONE FAVOREVOLE - Il “Via del Mare” è stato spesso terreno di conquista per la Juventus. Quello che si giocherà domenica alle ore 15, sarà il 33° incontro ufficiale tra le due squadre. Il bilancio è nettamente di marca bianconera: sono 22 le vittorie ottenute dalla Vecchia Signora contro le 3 dei salentini, 7 i pareggi. Le partite disputate a Lecce sono 17. Solo in un paio di occasioni i padroni di casa sono riusciti ad ottenere l’intera posta. I bianconeri hanno avuto la meglio in 11 occasioni, 4 i pareggi.
COPPA ITALIA - Il primo Lecce-Juventus della storia fu disputato negli Anni di Piombo: 26 giugno 1977, gara di Coppa Italia. Finì in pareggio: 1-1, gol di Cannito per il Lecce (dopo grande azione del compianto Lorusso) e pareggio di Furino.
VITTORIA SCUDETTO - La “prima” di A è datata 27 aprile 1986. Giornata storica per i zebrati che in quel pomeriggio si laurearono Campioni d’Italia per la ventiduesima volta, battendo per 3-2 il Lecce di Fascetti, già retrocesso da un pezzo ma fondamentale per lo Scudetto bianconero per aver battuto, clamorosamente, la Roma all’Olimpico, una settimana prima. I gol: Mauro, Cabrini e Serena per la Juve, Miceli e Alberto di Chiara per il Lecce.
MAZZONE BATTE ZOFF - La prima delle due vittorie dei salentini è archiviata nella stagione 1988/89. Alla 24ª giornata, il Lecce di Carletto Mazzone batté la Juve di Dino Zoff col più classico dei risultati: 2-0, firmato Moriero e Pasculli su rigore.
ERA CAVASIN - Per trovare l’altra affermazione dei giallorossi al “Via del Mare” bisognerà aspettare altri 10 anni, fino all’avvento di Alberto Cavasin sulla panchina salentina. Il 25 settembre 1999, prima il brasiliano Lima, poi Alessandro Conticchio in pieno recupero, trafissero il portiere juventino Van der Sar.
SOTTO IL DILUVIO E IN B - Dopo una serie di vittorie esterne juventine – tra cui quella del novembre 2004 firmata Del Piero sotto un acquazzone torrenziale e su un terreno ai limiti della praticabilità – le due compagini si sono affrontate anche in serie B, categoria a cui risale l’ultimo confronto ufficiale tra Lecce e Juve. Il 14 aprile 2007, gli ospiti espugnarono lo stadio leccese, vincendo per 3-1, gol di Marchionni, Zalayeta e Camoranesi, momentaneo pareggio salentino firmato da Polenghi su colpo di testa. Papadopulo e Deschamps sulle rispettive panchine.
***
AAA VITTORIA CERCASI - Il Lecce ha smarrito la vittoria che manca dal 28 settembre scorso (Lecce-Cagliari 2-0). In casa ha ottenuto le uniche due affermazioni stagionali, poi 4 pareggi e una sola sconfitta, contro la Roma due settimane fa. La Juventus ha collezionato 6 vittorie nelle ultime 7 partite in campionato. Tre le vittorie esterne: a Cagliari (1-0, gol di Amauri), a Bologna (2-1, doppietta di Nedved) e a Verona contro il Chievo (2-0 firmato da Del Piero e Iaquinta). Pareggi esterni contro Fiorentina e Samp, debacle contro Napoli e Inter. Mercoledì 10, l’ultima giornata del gruppo H di Champions League. I bianconeri, già qualificati insieme al Real Madrid, si giocheranno il primo posto, ospitando a Torino il Bate Borisov.
Ex di turno: Chimenti nella Juve, Stendardo e Budyanskiy nel Lecce. Arbitrerà Nicola Pierpaoli di Firenze. (ITASPORTPRESS)
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mercoledì 3 dicembre 2008
Lecce, Esposito: “Ottimo punto a Catania”.

(foto uslecce.it)
Andrea “Ciccio” Esposito, cecchino contro il Milan, ha analizzato in conferenza stampa il prossimo avversario, la Juventus.
GRANDE CONTRO LE GRANDI - Le sue quotazioni sono in rialzo dopo la convincente prova di sabato pomeriggio contro il Catania. Un muro di gomma sulla fascia sinistra, Ciccio da Galatina rappresenta l’ultimo fiore all’occhiello della storica e vincente Primavera del Lecce, in cui è cresciuto e con cui ha vinto due Scudetti, una Supercoppa e una Coppa Italia. Nato come difensore centrale, Esposito è impiegato come esterno difensivo sinistro nella difesa a 4 di Mario Beretta: “Il mister mi sta utilizzando come terzino sinistro e a volte anche a destra – ha dichiarato stamani in conferenza stampa -. Io cerco di dare il massimo a prescindere dalla posizione in campo”. E i risultati ottenuti, sinora, sono abbastanza confortanti: l’esordio stagionale era da brividi. San Siro, avversario Inter. In quella serata settembrina, Ciccio giocò un’ottima partita, sfiorando il gol al 19’ minuto su invito di Zanchetta. La sua incornata finì di un nulla a lato del palo di Julio Cesar, mettendo i brividi ai nerazzurri in campo e ai tifosi sugli spalti. Sono 9 le presenze stagionali del difensore leccese. Un gol, ma pesantissimo, al 93’ di Lecce-Milan.
SACRIFICIO E ATTENZIONE - La classifica del Lecce non è il massimo della vita ed Esposito lo sa bene: “Siamo in una zona non tranquillissima, a due punti dalla terzultima. Ma a Catania abbiamo conquistato un ottimo punto”. Dopo aver attentato alle coronarie di Inter e Milan, ecco la Juve: “Sarà una partita difficile – ammette il numero 16 giallorosso – ci vorrà il massimo impegno e sacrificio da parte di tutti per ottenere un risultato positivo”. L’analisi tattica: “Sugli esterni sono molto bravi a saltare l’uomo e mettere palle invitanti per gli attaccanti. Dovremo fare attenzione e raddoppiarli per dare loro meno spazio possibile”. Con Del Piero come avversario, il pericolo potrà arrivare da qualsiasi situazione di gioco, in particolare dai calci da fermo: “Lui è il simbolo della Juve, è in un periodo di forma straordinario. Dovremo essere attenti a non regalare dei calci piazzati – continua Esposito – perché Del Piero è un ottimo tiratore. Ci vorrà una partita di estremo sacrificio e di massima attenzione. Le nostre qualità tecniche, ovviamente, sono inferiori a quelle della Juve e per questo dovremo essere ancora più attenti, giocando a viso aperto e stando corti e stretti sulla palla”.
AZZURRO - Marcello Lippi lo sta monitorando: “Indubbiamente le voci di una mia possibile convocazione in azzurro fanno piacere, ma ora penso solo alla salvezza del Lecce”. Andrea “Ciccio” Esposito: simbolo di umiltà e sacrificio.
ANNIVERSARIO - Ieri è ricorso il 25° anniversario della morte di due storiche bandiere leccesi, Michele Lo Russo e Ciro Pezzella, tragicamente deceduti in un incidente stradale nei pressi di Mola di Bari: per paura di volare, i due si stavano dirigendo verso la stazione del capoluogo pugliese per poi proseguire via treno per Varese, località in cui il Lecce si apprestava a giocare la domenica successiva. (ITASPORTPRESS)
15 giornata Serie A: anticipi Chievo-Roma, Lazio-Inter posticipo Sampdoria-Genoa
martedì 2 dicembre 2008
Lecce, l’ad Fenucci: “Rinforzi? Angelozzi sta già lavorando”.

L’amministratore delegato del Lecce, Claudio Fenucci, ha analizzato a tutto tondo la situazione dei giallorossi.
IL PUNTO SUL CAMPIONATO – “Siamo in linea con le nostre previsioni- ha affermato a Telerama il dirigente salentino- . Certo, nelle ultime giornate la nostra classifica si è fatta più difficile e forse meritavamo qualche punto in più. Spero che alla fine fortuna e sfortuna si equivalgano. L’unica partita che ci ha lasciato un po’ perplessi è stata quella con la Roma, forse ci voleva una gara più grintosa e “cattiva”, spendendo anche qualche ammonizione, se fosse stato utile ad arginare il loro gioco. Dovremmo migliorare nell’aggressività, a Catania si è visto qualche segnale incoraggiante. Ringrazio il pubblico, Curva Nord in particolare, per il sostegno che ci stanno assicurando”.
CASO CACIA: “E’ un fortissimo attaccante ma deve ritrovare fiducia dopo un lungo infortunio e una stagione ‘no’ a Firenze”.
MODULO – “Non credo che i risultati dipendano tanto dal modulo di gioco ma dall’atteggiamento mentale con cui si affrontano le partite”.
VIVAIO – “Investiamo circa 1,6 milioni di euro ogni anno per il settore giovanile per cercare di valorizzare dei ragazzi e impiegarli poi nella massima categoria. I successi della Primavera sono sempre legati all’equipe che ci lavora intorno, non è mai merito di una sola persona. C’è qualche giovane interessante ma è ancora prematuro per capirne le potenzialità effettive”.
MERCATO DI RIPARAZIONE – “Il mercato di gennaio è adatto soprattutto ai venditori. E’ possibile che qualche calciatore che abbiamo rilevato in prestito non sia adeguato alle esigenze dell’allenatore. Bene Stendardo, benino Caserta, Basta e Leonardo hanno qualche difficoltà legata alla lingua e all’ambientamento. Abbiamo necessità di ridurre la rosa per accontentare qualche giocatore scontento perché scarsamente impiegato. Colucci? Coppola? Il nostro direttore sportivo sta seguendo qualche pista. Noi stiamo lavorando ma non è facile trovare i giocatori giusti”.
PROSPETTIVE – “Non è mai mancato l’impegno e l’impiego di risorse per garantire al Lecce la presenza nel gotha del calcio professionistico. Il nostro desiderio sarebbe quello di cercare di migliorare anno dopo anno ma dobbiamo fare sempre i conti con due variabili: le risorse disponibili e gli avversari. Molte squadre professionistiche forse hanno preso impegni troppo grossi per le loro disponibilità. Noi, per fortuna, siamo sempre riusciti a pagare gli stipendi ai calciatori e a mantenere una società sana dal punto di vista del bilancio”. (ITASPORTPRESS)
lunedì 1 dicembre 2008
Serie B, 16ª giornata: tracollo Grosseto, un trio al comando.

Crolla il Grosseto a Vicenza, Empoli e Sassuolo lo agganciano al vertice.
GROSSETO KO - Nella 16ª giornata del campionato cadetto, sonora sconfitta del Grosseto, battuto a Vicenza per 5-0. Al 28’ i veneti conducono già per 3-0, grazie ai gol di Sgrigna, Bjelanovic e Raimondi. In chiusura di prima frazione, quarto gol dei biancorossi segnato da Bernardini su papera del portiere toscano Acerbis. Quinta segnatura siglata da Bjelanovic di testa al 52’. L’ex centravanti del Torino, con la doppietta di oggi, sale a quota 6 reti stagionali.
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BENE EMPOLI, PARI SASSUOLO - L’Empoli batte a fatica il Piacenza e ritorna alla vittoria interna che mancava dal 6 ottobre (2-1 al Livorno). Dopo il vantaggio emiliano segnato da Aspas, gli uomini di Baldini ribaltano il risultato con Corvia, Lodi e un’autorete di Rickler ispirata da un corner dello stesso Lodi, che sale a quota 8 in classifica cannonieri. Il piacentino Bianchi prova a riaprire la partita al minuto 86 ma il risultato finale non muterà. Il Sassuolo resiste all’Ascoli e strappa un pareggio al “Del Duca”. Il Brescia, passando a Mantova (dopo 40 anni dall’ultima vittoria) raggiunge il Parma che ieri aveva sbancato Salerno. L’Albinoleffe espugna Bari e lo appaia a 25, insieme al Livorno che impatta a Modena. Vittorie per Pisa e Rimini su Frosinone e Avellino. Il quadro completo:
Venerdì 28-11-2008
SALERNITANA-PARMA 1-2: 36’ C.Lucarelli (P), 37’ Di Napoli (S), 70’ Leon (P)
Sabato 29-11-2008
ASCOLI - SASSUOLO 1-1: 30’ Di Donato (A), 43’ rig. Salvetti (S)
AVELLINO - RIMINI 0-2: 61’ Docente (R), 67’ Ricchiuti (R)
BARI - ALBINOLEFFE 1-2: 6’ Gervasoni (A), 8’ Renzetti (A), 22’ Caputo (B)
CITTADELLA - ANCONA 0-0
EMPOLI - PIACENZA 3-2: 9’ Aspas (P), 29’ Corvia (E), 50’ Lodi (E), 70’ aut. Rickler (P), 86’ Bianchi (P)
MANTOVA - BRESCIA 0-2: 53’, 73’ Caracciolo (B)
MODENA - LIVORNO 0-0
PISA - FROSINONE 3-1: 38’ Joelson (P), 39’ Tavares (F), 45+1’ Degano (P), 83’ Greco (P)
VICENZA - GROSSETO 5-0: 22’ Sgrigna (V), 24’, 52’ Bjelanovic (V), 28’ Raimondi (V), 43’ Bernardini (V)
Lunedì 1-12-2008
TRIESTINA-TREVISO ore 20.45
Classifica alla 16ª giornata: Sassuolo, Empoli, Grosseto 28, Parma, Brescia 26, Livorno, Bari, Albinoleffe 25, Vicenza, Triestina 23, Mantova 22, Ancona, Pisa 20, Frosinone, Salernitana, Rimini 19, Piacenza 17, Cittadella, Avellino 16, Treviso (-4), Ascoli 12, Modena 11. Triestina e Treviso una partita in meno.
(ITASPORTPRESS)
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