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giovedì 27 novembre 2008

Catania-Lecce, i precedenti e le statistiche




Quello di sabato pomeriggio sarà il 25° incontro ufficiale tra Catania e Lecce.

Etnei e salentini si sfideranno per la prima volta in serie A. I precedenti annoverano 9 gare giocate in serie C, 14 in B e una di Coppa Italia.

IL LECCE NON VINCE A CATANIA DA QUASI 67 ANNI - Per quanto riguarda gli incontri giocati al “Massimino”, il Lecce ha vinto una sola volta contro le 6 del Catania, altrettanti i pareggi. L’unico exploit della squadra pugliese risale molto indietro nel tempo, al 7 dicembre 1941, 7ª giornata di serie C 1941/42: finì 1-0 per il Lecce, autorete del catanese Bettini. Il primo Catania-Lecce di serie B, terminato a reti bianche, è datato 26 settembre 1976, giorno in cui si giocava la prima giornata del torneo 1976/77.

ULTIMO PRECEDENTE: “A TAVOLINO” - L’ultima partita tra le due squadre protagoniste del primo anticipo della 14ª giornata era prevista per il 3 settembre 2003 ma fu decisa a tavolino dal Giudice Sportivo Maurizio Laudi che decretò la vittoria dei locali per 3-0 e punì con un punto di penalità il Lecce per non essersi presentato in campo per solidarietà con le altre formazioni di B che protestavano contro l’allargamento del torneo a 24 squadre. Il più recente incontro regolarmente giocato sul terreno di gioco si svolse il 2 febbraio 2003. Nella 21ª giornata di serie B 2002/03, il Catania si impose per 2-1, grazie alle reti di Oliveira (23’) e Fini (40’). Il gol della bandiera per il Lecce fu segnato da Cirillo al 90’. I siciliani giocarono buona parte della gara in dieci uomini per l’espulsione di Grieco al 33’ per fallo di mani in area di rigore. Il penalty, battuto da Giacomazzi, venne poi respinto da Castellazzi. A fine stagione il Lecce fu promosso in serie A, il Catania retrocesse in C1 ma poi fu ripescato. Ecco il tabellino di quella gara:

CATANIA-LECCE 2-1
CATANIA: Castellazzi, De Martis, Monaco, Malusci, Zeoli, Fini, Colasante (60’ Gatti), Grieco, Iacopino (46’ Cordone), Taldo, Oliveira. Allenatore: Reja.
LECCE: G.Rossi, Bovo (46’ Cimirotic), Abruzzese (67’ Cirillo), Silvestri, Stovini, Tonetto, Donadel, Piangerelli, Giacomazzi (83’ Vucinic), Bojinov, Di Vicino. Allenatore: D.Rossi.
ARBITRO: Dondarini di Finale Emilia
NOTE: Ammoniti De Martis (C), Gatti (C), Silvestri (L), Piangerelli (L). Espulso al 33’ Grieco (C) per fallo di mano in area di rigore. Al 34’ Giacomazzi si fa parare un calcio di rigore da Castellazzi.

(dati in collaborazione con WLecce)

TANTI GLI EX – Nel Catania, Edusei, Silvestri e Stovini, nel Lecce, Stendardo e Caserta. L’attuale ds del Lecce, Guido Angelozzi (cui è stato recentemente rinnovato il contratto sino al 2011, suscitando qualche interrogativo nella tifoseria) è catanese di nascita ed è stato nell’organigramma dei rossoazzurri nel 2003/04. (ITASPORTPRESS)

serie A 14/a giornata: Inter-Napoli e Roma-Fiorentina

http://www.sdamy.com/serie-a-14-giornata-anticipo-catania-lecce-juventus-reggina-posticipo-palermo-milan-3298.html

mercoledì 26 novembre 2008

Lecce, Stendardo: “Cercheremo di aggredire il Catania”.

Guglielmo Stendardo (uslecce.it)

Il difensore del Lecce Guglielmo Stendardo analizza l’anticipo di sabato al “Massimino” contro il Catania.

ROMA ALLE SPALLE - “Dobbiamo voltare subito pagina – ha detto il centrale difensivo nella conferenza stampa ripresa dal sito ufficiale -. Il bello del calcio è che dopo una partita negativa hai la possibilità di rifarti subito, perché a distanza di pochi giorni scendi nuovamente in campo. In ogni gara le fasi più importanti sono i primi 10 minuti e gli ultimi 10 ; la forza di una squadra, secondo me, la si vede in quei frangenti.

TIFO, ARMA IN PIU’ - Fari puntati sulla difficile trasferta del “Massimino”. Il Lecce, digiuno di punti in trasferta dalla 10ª giornata, affronterà una squadra temibilissima tra le mura amiche (6 vittorie su 7 gare): “Il Catania è una squadra che nelle partite casalinghe ha molta efficacia, ed è proprio nelle gare interne che ha raccolto la maggior parte dei punti che ha in classifica. E’ una squadra compatta – continua Stendardo - con delle buone individualità e un bravo allenatore”. L’ex difensore della Lazio concorda con la sensazione espressa ieri da Fabio Caserta in conferenza stampa: “Troveremo un ambiente caldo, dove i tifosi spingono la propria squadra e sarà fondamentale l’approccio perché loro partiranno a mille dopo la sconfitta di domenica scorsa; noi vogliamo rifarci dopo la brutta prestazione contro la Roma e speriamo di fare una buona partita. Bisognerà cercare di aggredirli, fornendo una prestazione volitiva, con grinta e determinazione. Come diceva Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”, si può vincere o perdere. Se si perde è importante farlo da uomini”.

DOTTOR STENDARDO - Per quello che ha fatto vedere in campo, Stendardo è stato sinora uno dei migliori – se non il migliore – uomo del Lecce, senza dubbio il più utile acquisto effettuato durante la campagna trasferimenti estiva. Arrivato proprio in chiusura di calciomercato insieme a Budyanskiy (accantonato da mister Beretta dopo la partita contro l’Udinese) e a Basta (utilizzato solo negli ultimi minuti di Lecce-Palermo), Stendardo rispecchia in pieno il difensore richiesto da Beretta, forte tecnicamente e che sappia trascinare il reparto, alzando la voce nei momenti più delicati. Dopo una buona serie di prestazioni, il numero 2 del Lecce, come tutta la squadra, ha avuto un calo nelle due partite. Problemi difensivi? Per Stendardo – che venerdì prossimo si laureerà in Giurisprudenza a Roma - è riduttivo parlare di momento buio di un solo reparto: “Abbiamo subito 6 gol nelle ultime due gare, ma non penso che la difesa, intesa come reparto, abbia dei problemi. La fase difensiva dipende da tutti gli 11 giocatori che vanno in campo; se non si subisce in fase difensiva è perché il centrocampo e l’attacco ci coprono; per fare bene c’è bisogno del gruppo, del collettivo. Nelle ultime due partite, secondo me, è venuta a mancare la corsa, perché quando affronti avversari più forti di te, devi arrivare per primo sulla palla”. (ITASPORTPRESS)

martedì 25 novembre 2008

Lecce, Caserta: “Catania è un campo caldo”.


Il centrocampista del Lecce, Fabio Caserta (uslecce.it)

Archiviata la disastrosa prestazione di domenica contro la Roma, il Lecce prepara l’anticipo di sabato a Catania.

GIORNATA ‘NO’ - Il centrocampista giallorosso Fabio Caserta, ritorna sulla batosta subita dalla squadra di Spalletti e spera sia stato solo un incidente di percorso: “Non saprei dare altre spiegazioni, spero si possa archiviare la gara di domenica come ‘giornata negativa’. Dobbiamo ripartire subito” - ha affermato nella conferenza stampa mattutina.

RITORNO AL “MASSIMINO” - Il numero 10 del Lecce ritorna a Catania di cui vestì la maglia dal 2004 al 2007. Non sarà la prima al “Massimino” per il neo-acquisto del Lecce. Il 2 dicembre del 2007, infatti, affrontò gli etnei indossando la maglia del Palermo e siglando anche l’unico gol dei suoi (la partita terminò 3-1 per il Catania). Di quella giornata, ricorda i fischi piovutigli addosso dagli spalti: “Quello di Catania è uno degli stadi più caldi d’Italia – ricorda Caserta – i loro tifosi sono molto appassionati e incitano costantemente la squadra dal primo all’ultimo minuto. Troveremo un ambiente particolarmente teso, loro hanno perso contro la Sampdoria e vorranno riscattarsi, per cui troveremo un avversario assetato di risultato”.

CAMBIO MODULO? - All’orizzonte, un probabile ritorno di Beretta al 4-3-1-2, modulo impiegato sino alla trasferta di Bergamo in occasione della quale l’allenatore dei salentini dispose i suoi secondo un più accorto 4-4-2. Scontato l’impiego di Caserta nel ruolo di trequartista, anche se per l’ex giocatore di Palermo e Catania, l’importante è scendere in campo: “Ogni ruolo mi va bene pur di giocare – dichiara – per me non c’è nessun problema. Il mister sta valutando diverse soluzioni, con o senza trequartista. Fosse per me giocherei anche da terzino o difensore, anche se tutti sanno che sono nato centrocampista”. (ITASPORTPRESS)

Doping, Kohl squalificato per due anni.


L'austriaco Bernhard Kohl, migliore scalatore del Tour de France 2008 e terzo nella classifica finale, e' stato sospeso due anni per doping.

La sanzione gli e' stata inflitta dalla Commissione disciplinare della agenzia antidoping austriaca NADA.

Il ciclista della Gerolsteiner, dopo aver ammesso di essersi dopato, sperava in uno sconto della pena: “Ho parlato, ho detto tutto quello che dovevo dire – aveva dichiarato qualche giorno fa -. Sono stato onesto, se questo sarà apprezzato sarà un buon segno per lo sport”.

La squalifica di Kohl arriva a pochi giorni dalla conferma della positività dei campioni organici di Leonardo Piepoli, ex compagno di Riccardo Riccò nella Saunier Duval. Anche il “Trullo volante” – come era soprannominato Leonardo Piepoli – rischia ora un biennio di squalifica.

A proposito di Riccò, il suo avvocato Alessandro Sivelli, è ricorso al TAS (Tribunale d’arbitrato sportivo), che ha sede a Losanna, per chiedere la riduzione della squalifica di due anni inflitta al suo cliente dal Tribunale Nazionale antidoping del CONI. Il responso arriverà nelle prossime settimane.

lunedì 24 novembre 2008

Serie B, il Sassuolo vince il derby ed è secondo.

Nel posticipo della 15ª giornata di B, il Sassuolo batte 3-0 i cugini del Modena e balza al secondo posto.

Le reti che hanno deciso l’incontro sono state realizzate da Noselli (2) e Zampagna. Sassuolo in vantaggio già dopo 2 minuti, quando Pagani serve un assist d’oro per Noselli che deve solo spingere in porta. Il Modena prova a reagire ma è ancora l’ex attaccante del Mantova a firmare il raddoppio al 33’, dopo una bella azione targata Pagani-Salvetti.

Nella ripresa, i canarini si scoprono alla ricerca del gol che avrebbe potuto riaprire la partita ma il Sassuolo stringe le maglie e si affida al contropiede, su uno dei quali, trova la terza rete proprio in chiusura grazie ad un colpo di testa di Zampagna.

I neroverdi di Mandorlini, con i tre punti odierni, salgono in seconda posizione a quota 27, a -1 dal Grosseto capolista. Il Modena resta ultimo con 10 punti.

La classifica alla 15ª giornata: Grosseto 28, Sassuolo 27, Empoli, Bari 25, Livorno 24, Parma, Triestina, Brescia 23, Mantova, Albinoleffe 22, Vicenza 20, Ancona, Frosinone, Salernitana 19, Pisa, Piacenza 17, Avelllino, Rimini 16, Cittadella 15, Treviso (-4) 12, Ascoli 11, Modena 10.


SASSUOLO-MODENA 3-0 (pt. 2-0)

SASSUOLO (4-3-3): Bressan – Rea, Andreolli, Piccioni, Donazzan – Fusani, Manganelli, Salvetti (75’ Pensalfini) – Pagani (75’ Erpen), Noselli (90’ Masucci), Zampagna. Allenatore: Mandorlini.

MODENA (4-4-2): Frezzolini – Daino, Gasparetto, Gozzi, Gemiti – Bolano, Amerini (64’ Oliveira), Troiano, Fantini (78’ Catellani) – Biabiany, Bruno. Allenatore: Zoratto.

ARBITRO: Morganti

MARCATORI: 2’ Noselli (1-0), 33’ Noselli (2-0), 90’ Zampagna (3-0).
(ITASPORTPRESS)

domenica 23 novembre 2008

La Roma passeggia a Lecce.

Vucinic, Juan e Totti: la Roma espugna il Via del Mare.

Molto più facile del previsto la vittoria degli uomini di Spalletti. La partita non è mai stata in discussione e nel freddo di Lecce la Roma ritrova il successo esterno che mancava dal 4 maggio (Sampdoria-Roma 0-3). La classe cristallina di Vucinic e Totti, l’ottima prestazione di Brighi (da consigliare a Marcello Lippi) e una squadra nel complesso superiore ha incontrato poche resistenze da parte dei salentini. Seconda vittoria consecutiva e prima esterna per Totti e compagni. Poco da fare per l’undici di Beretta, autore della più brutta prestazione stagionale e mai pericoloso in tutti i 92’. Il vantaggio sulla zona salvezza è ormai ridotto ad un misero punto, complice la vittoria della Reggina sull’Atalanta. Prima sconfitta interna stagionale per il Lecce, il cui gioco è in fase di pericolosa involuzione.

***
VUCINIC TUTTOFARE - Spalletti scende nel Salento senza Panucci e Perrotta e perde all’ultimo momento anche l’ex Tonetto, influenzato. La sua squadra si schiera con un rombo di centrocampo, i cui vertici sono De Rossi (basso) e Baptista (alto). In avanti, spazio alla coppia Totti-Vucinic. Beretta risponde con l’ormai consueto 4-4-2 con Caserta e Ariatti larghi a centrocampo e Zanchetta e Giacomazzi in mezzo. In avanti, Castillo ritorna a far coppia con Tiribocchi. Sono gli ospiti ad aggredire sin dal primo minuto di gioco, andando al tiro con Riise e sviluppando delle manovre corali, veloci, precise e spiazzanti. Il Lecce gira a vuoto, faticando incredibilmente a rubar palla e sprecando tutto in quelle poche occasioni in cui ci riesce. Il vantaggio della Roma è solo questione di minuti, undici precisamente: Totti, tunnel a Stendardo, premia il taglio di Vucinic che di piatto sinistro batte Benussi in uscita, segnando sotto la sua Curva Nord. E il montenegrino, legatissimo a Lecce e al Salento, per rispetto non esulta. La timida reazione del Lecce è tutta in un tiro velleitario di Castillo da fuori che non preoccupa Doni. Il movimento degli ospiti è continuo e le punte (Vucinic in primis) arretrano di 20-30 metri per dare una mano ai compagni in fase difensiva. Gli errori del Lecce in fase di costruzione sono tanti, troppi. L’uomo più tecnico del Lecce, capitan Zanchetta, si nasconde e non illumina il gioco come ai tempi migliori. I lanci lunghi dalla trequarti sono puntualmente neutralizzati e allora ci si aggrappa al tiro da fuori, come quello alto di Giacomazzi al 38’. Un minuto dopo, partita chiusa: sugli sviluppi di un corner, Brighi tenta il tiro dal limite, rimpallo che finisce sui piedi di Juan che mette comodamente dentro. Gelo sugli spalti e gelo sulle facce dei giocatori leccesi.

ALLENAMENTO PRE-CHAMPIONS - Non si sa cosa abbia detto Beretta ai suoi negli spogliatoi. Fatto sta che dopo 4’ della ripresa, Totti conclude una splendida ripartenza romanista, accarezzando l’assist di Brighi con un colpo sotto e spegnendo le già flebili speranze salentine. Palla in porta e immancabile dito in bocca, per far contenta Lady Ilary. Da quel momento in poi sarà solo accademia per gli uomini di Spalletti. Beretta toglie Zanchetta, Ariatti e Castillo e inserisce Ardito, Munari e Cacia ma queste mosse saranno utili solo per gli archivi. Il Lecce non riesce a costruire un’azione offensiva, errori e imprecisioni non si contano. Nella ripresa la Roma, pur amministrando, colpisce una traversa e un palo con Riise e Vucinic, applauditissimo al 66’ quando lascia il campo per Menez. Col freno a mano tirato, gli ospiti fanno scorrere tranquillamente il cronometro, limitandosi a controllare i soliti lanci lunghi del Lecce, impassibile anche all’incitamento continuo dei suoi tifosi, impeccabili per il calore dimostrato. Gervasoni manda i 22 negli spogliatoi senza recuperare nemmeno un secondo. Meglio così per tutti.

DAGLI SPOGLIATOI – Spalletti felice per la prima vittoria esterna dei suoi: “I ragazzi oggi hanno disputato una splendida partita, sono entrati in campo col piglio giusto e hanno direzionato subito il risultato della gara. Ce la possiamo giocare contro chiunque, anche contro squadre che al momento sono distanti da noi. Rispetto alla vittoria nel derby abbiamo migliorato la fase offensiva, Taddei e Baptista hanno fatto un’ottima prestazione. Vittoria meritata”.
Beretta sconsolato: “La Roma è forte, ma noi ci abbiamo messo del nostro perché oggi niente girava per il verso giusto. E’ stata la classica giornata storta. Non abbiamo messo né aggressività, né determinazione in campo e i reparti erano molto distanti tra di loro. Una squadra che si deve salvare non deve mai prescindere né da aggressività né da determinazione. Fino a due settimane fa abbiamo fatto bene, ora dobbiamo solo lavorare, e tanto, per ritrovare lo spirito giusto. La Roma? Recuperando gli infortunati, come sta facendo ora, potrà arrivare nelle primissime posizioni, quelle che le competono”.



LECCE-ROMA 0-3 (pt. 0-2)

LECCE (4-4-2): Benussi – Polenghi, Stendardo, Fabiano, Esposito – Ariatti (57’ Munari), Giacomazzi, Zanchetta (60’ Ardito), Caserta – Castillo (60’ Cacia), Tiribocchi. In panchina: 1 Rosati, 5 Diamoutene, 30 Antunes, 23 Schiavi. Allenatore: Beretta.

ROMA (4-3-1-2): Doni – Cassetti, Mexes, Juan (71’ Loria), Riise – Taddei, De Rossi, Brighi – Julio Baptista (84’ Pizarro) – Totti, Vucinic (66’ Menez). In panchina: 25 Arthur, 3 Cicinho, 8 Aquilani, 23 Montella. Allenatore: Spalletti.

ARBITRO: Gervasoni di Mantova (Grilli-Rosi)

MARCATORI: 11’ Vucinic (0-1), 39’ Juan (0-2), 49’ Totti (0-3).

NOTE: Pomeriggio freddo e piovigginoso, temperatura 8°. Terreno discreto. Ammoniti: Baptista e Esposito. Angoli: 1-4, Recupero: 2’ e 0’.

(ITASPORTPRESS)

sabato 22 novembre 2008

Serie B, 15ª giornata: cade l’Empoli, Grosseto al comando.

L’Empoli cade a Treviso e cede il comando della classifica al Grosseto che regola la Triestina.

Il testa-coda della 15ª giornata è stato vinto a sorpresa dal Treviso che all’Omobono Tenni si è sbarazzato dell’ex capolista Empoli, grazie ad un gol per tempo di Scaglia. Il Grosseto ne approfitta e batte negli ultimi minuti la Triestina, grazie ad un gol di Sforzini, entrato in campo da appena un minuto. Il Bari si salva a Rimini, raddrizzando il risultato con un gol di Caputo che ha risposto al vantaggio romagnolo segnato dall’ex barese Vantaggiato. Parma e Livorno non vanno oltre lo 0-0, anche se i labronici hanno avuto le migliori occasioni per passare in vantaggio, ma un miracoloso Pavarini ha negato più volte il gol ai toscani. Vittorie interne per Albinoleffe, Ancona, Brescia e Frosinone. Una tripletta di Bonvissuto, giovane attaccante del Cittadella, permette ai veneti di espugnare l’Arena Garibaldi di Pisa. Ecco il quadro completo dei risultati:

Albinoleffe-Salernitana 1-0: 6’ Gabionetta (A)
Ancona-Mantova 2-1: 31’ Spinale (M), 57’ Siqueira (A), 69’ Nassi (A)
Brescia-Vicenza 2-1: 19’ Volta (V), 28’ Zambrella (B), 67’ Possanzini (B)
Frosinone-Ascoli 2-0: 27’ Scarlato (F), 85’ Biso (F)
Grosseto-Triestina 1-0: 82’ Sforzini (G)
Parma-Livorno 0-0
Piacenza-Avellino (ieri) 1-2: 15’ Vasko (A), 35’ Anaclerio (P), 61’ aut. Abbate (P)
Pisa-Cittadella 0-3: 25’, 43’, 48’ Bonvissuto (C)
Rimini-Bari 1-1: 74’ Vantaggiato (R), 84’ Caputo (B)
Sassuolo-Modena (lunedì ore 20.45)
Treviso-Empoli 2-0: 33’, 49’ Scaglia (T)

Classifica alla 15ª giornata: Grosseto 28, Bari, Empoli 25, Livorno, Sassuolo 24, Triestina, Parma, Brescia 23, Mantova, Albinoleffe 22, Vicenza 20, Salernitana, Frosinone, Ancona 19, Pisa, Piacenza 17, Avellino, Rimini 16, Cittadella 15, Treviso (-4) 12, Ascoli 11, Modena 10. Sassuolo e Modena una partita in meno. (ITASPORTPRESS)

Verso Lecce-Roma: Vucinic, bentornato a casa.

Domani pomeriggio Lecce ritroverà uno dei suoi beniamini: Mirko Vucinic.

“La sua Lecce era pallone, mare e amore. Tanto selvaggio e geniale in campo, quanto dolce e ripetitivo nella vita privata, Mirko Vucinic è legato ancora al Salento da un filo invisibile e resistente. Arrivò, nel giugno 2000, che era appena sedicenne, aggrappato alla speranza di diventare calciatore. Se ne è andato nell'agosto 2006, mortificato dalla retrocessione in B eppure fiero della crescita calcistica e umana raggiunta.

RECORD E COMPAGNA - Nella storia del Lecce in A, solo Chevanton ha saputo toccare la vetta di 19 gol in una stagione, raggiunta dal montenegrino sotto la guida di Zeman, campionato 2004-2005. Un bottino realizzato in 28 partite, non tutte disputate dall'inizio e comunque con una clamorosa sostituzione decisa dal boemo nel corso dell'ultima gara, col Parma, proprio dopo che Mirko aveva uguagliato il primato dell'uruguaiano. Pur deluso e sorpreso, Vucinic accettò in silenzio la scelta di Zeman, esibendo l'altra faccia del «ribelle», capace di combattere da solo battaglie impossibili. Sei anni dopo il suo sbarco a Lecce, il bambinone di Niksic ha lasciato la terra dell'accoglienza con la maturità dell'uomo, raggiunta anche per merito della compagna Stefania, salentina doc, capaci di eliminare quei limiti caratteriali tipici del giovane destinato a crescere.

MIRKO, CUORE TENERO - Sistemato dal Lecce in una camera del «Pastor bonus », la struttura annessa al seminario che ospita i ragazzi del vivaio giallorosso, Vucinic, dopo il debutto in A, a 17 anni e mezzo, il 18 febbraio 2001, è diventato ben presto l'emblema di un sogno per tutti i compagni della «pensione». E, passato in pianta stabile in prima squadra, il montenegrino non ha dimenticato l'allegra comitiva del «Pastor bonus», cementata dalla lunghe giornate trascorse insieme sui campi di Villa Convento, il laboratorio del settore giovanile del Lecce. «Era già grande protagonista in A, eppure Vucinic veniva a trovarci sui nostri campi — racconta Roberto Rizzo, l'allenatore del Lecce Primavera dei miracoli —. Chiedeva al suo sponsor tecnico alcune paia di scarpini in più, per regalarle ai ragazzini del vivaio. E qualche sera invitava al ristorante i giovani con i quali era cresciuto, per avere il piacere di pagare il conto. Ricordo con affetto una scenetta. Squalificato per frasi gravemente offensive verso l'arbitro in una partita della Primavera, Mirko, messo in punizione dalla società, attraversava un periodaccio. Una sera, in una via del centro di Lecce, me lo trovai davanti, lo vidi abbracciato a una donna. "Mirko, e allora?", gli feci. E lui mi rispose: "Mister, le posso presentare mia madre?". Nei momenti difficili, la sua famiglia lo raggiungeva a Lecce per sostenerlo ».

PARADISO PORTO CESAREO - Sin dai primi tempi della sua esperienza salentina, Vucinic si innamorò del mare di Porto Cesareo.Ancora sprovvisto di patente, si faceva accompagnare dai compagni più grandi. La meta scelta, il lido-ristorante «Tabù», dove il proprietario Gigi Tramacere ha sempre saputo coccolare i calciatori che cercano tranquillità nel suo stabilimento. «L'ho conosciuto che era timido e introverso, ora viene a trovarmi e mi parla in dialetto leccese — fa notare Gigi —. Chi l'avrebbe detto che, davanti alla tv, mi sarei entusiasmato per le imprese realizzate da Mirko addirittura contro Real Madrid e Chelsea. Mirko qui si gode il mare, dice che questo è il suo paradiso. Poco pesce e tanta carne, ben cotta. Quando era esile da far paura, gli preparavo le fettine di cavallo e la frutta. Ora si è fatto un fisico eccezionale! Ma è rimasto semplice, pronto a tuffarsi, appena può, nel suo mondo leccese»”.

(articolo tratto dalla Gazzetta dello Sport, edizione Puglia)


LE ULTIME DALLE SEDI

QUI LECCE: 13° Lecce-Roma della storia. I salentini non hanno mai battuto la Roma al “Via del Mare”: 6 sconfitte e 6 pareggi. L’ultimo scontro diretto giocato a Lecce, datato 4 dicembre 2005, finì 2-2: doppio vantaggio romanista firmato Cassano e Nonda, rimonta leccese nella ripresa grazie ai gol di Cozzolino e Vucinic. Tanti gli ex: Antunes nel Lecce, Cassetti, Tonetto e Vucinic nella Roma.

Sono 22 i convocati da mister Beretta per la gara contro la Roma. Fuori dalla lista Angelo, Budyanskiy, Leonardo e Basta.

Questo l’elenco: Antunes, Ardito, Ariatti, Benussi, Cacia, Caserta, Castillo, Diamoutene, Esposito, Fabiano, Giacomazzi, Giuliatto, Konan, Munari, Petrachi, Polenghi, Rosati, Schiavi, Stendardo, Tiribocchi, Vives, Zanchetta.

QUI ROMA: Dopo la rifinitura del sabato, Luciano Spalletti ha diramato la lista dei convocati per la trasferta di Lecce.Indisponibili Panucci, Perrotta (squalificato), Filipe, Virga, Greco e Pipolo.

Ecco la lista: Aquilani, Artur, Baptista, Bertagnoli, Brighi, Cassetti, Cicinho, De Rossi, Juan, Loria, Marangon, Menez, Mexes, Montella, Okaka, Pizarro, Riise, Taddei, Tonetto, Totti e Vucinic. (ITASPORTPRESS)

venerdì 21 novembre 2008

Lecce, Angelozzi: “Papadopoulos mi ricorda Enrico Chiesa”.


(foto uslecce.it)

Il ds del Lecce Guido Angelozzi ha presentato stamane a Calimera il neo-acquisto Dimitrios Papadopoulos.

“Sino a sei mesi fa, era uno dei più importanti giocatori del campionato greco – ha detto Angelozzi a proposito dell’ex attaccante del Panathinaikos, tesserabile solo alla riapertura del mercato trasferimenti – poi si è incrinato un po’ il suo rapporto con la società di appartenenza e con l’ambiente. Come caratteristiche mi ricorda molto Enrico Chiesa: è veloce e scattante, si inserisce in area di rigore e si abbassa molto in fase di non possesso palla. Il suo curriculum parla chiaro – prosegue Angelozzi – poi sarà il campo a dimostrare il suo effettivo valore”.

Papadopoulos, 27enne attaccante di origine kazaka, ha scelto di vestire la maglia numero 81. In sala stampa, il greco ha descritto brevemente le sue caratteristiche: ama calciare col destro ed è bravo di testa. L’importante, a suo dire, è far gol in qualsiasi maniera.

Partita particolare quella di domenica prossima per l’attaccante giallorosso Simone Tiribocchi, romano di Trastevere: “Contro la Roma dobbiamo sfruttare qualsiasi loro piccola disattenzione ed essere bravi a farlo perché le grandi squadre sbagliano pochissimo. Noi giochiamo in casa e dobbiamo fare risultato a tutti i costi, anche se non disdegneremmo un pareggio. Dopo la sconfitta di domenica scorsa, abbiamo il dente avvelenato”.

L’unica certezza di formazione è il rientro in squadra di Guillermo Giacomazzi (oggi 31 anni), dopo la squalifica di Genova. E’ possibile che Beretta riproponga il 4-4-2 lanciato a Bergamo e confermato contro Milan e Sampdoria. Nell’amichevole vinta ieri contro la Nuova Nardò (1-0, gol di Tiribocchi), il tecnico milanese ha schierato, nel primo tempo, un 4-4-2 con Basta e Munari esterni in mediana, Zanchetta e Giacomazzi al centro e Tiribocchi e Castillo di punta. Nella seconda frazione, invece, è stato provato il 4-3-1-2 con Caserta alle spalle di Konan e Cacia. (ITASPORTPRESS)

giovedì 20 novembre 2008

Brasile a valanga sul Portogallo.

Nell’amichevole disputata a Brasilia, i verde-oro hanno dato spettacolo, battendo il Portogallo per 6-2.

Il Brasile batte la formazione lusitana dopo ben 19 anni senza vittorie. Divertirsi e far divertire: questo è stato il motto di Kakà e compagni che hanno mandato in estasi gli spettatori dello stadio Bezerrao di Brasilia.

Grande protagonista dell’incontro è stato l’attaccante del Siviglia, Luis Fabiano, che ha messo a segno una tripletta. A segno anche gli interisti: Maicon ha battuto il portiere portoghese con un destro da posizione defilata, lato corto dell’area di rigore, fintando il cross al centro. Anche Adriano è entrato nel tabellino dei marcatori, centrando i pali con un preciso colpo di testa.

Il Portogallo si era portato in vantaggio al 4’ con un bel colpo di tacco di Danny, attaccante dello Zenit San Pietroburgo, prossimo avversario della Juve in Champions League. Poi il Brasile ha dilagato, non lesinando spettacolo.


BRASILE-PORTOGALLO 6-2 (pt 2-1)

BRASILE (4-4-2) – Júlio César - Maicon, Luisão, Thiago Silva, Cléber (81’ Marcelo) - Gilberto Silva, Elano (75’ Mancini), Anderson (80’ Josué), Kaká - Robinho (82’ Alex), Luís Fabiano (67’ Adriano).

PORTOGALLO (4-3-3) – Quim - Bosingwa, Pepe, Bruno Alves, Paulo Ferreira - Maniche (66’ João Moutinho), Deco, Tiago (46’ Raul Meireles) - Danny (46’ Nani), Cristiano Ronaldo, Simão (76’ Hugo Almeida).

MARCATORI: 4’ Danny (0-1), 9’ Luis Fabiano (1-1), 25’ Luis Fabiano (2-1), 55’ Maicon (3-1), 58’ Luis Fabiano (4-1), 62’ Simão (4-2), 65’ Elano (5-2), 90’ Adriano (6-2).

mercoledì 19 novembre 2008

Lecce, Fabiano: “A Genova, approccio sbagliato”.


Il difensore brasiliano del Lecce, Fabiano Medina Da Silva, spiega i motivi della sconfitta di Genova.

45’ REGALATI ALLA SAMP - Subentrato al 63’ minuto ad un distratto Diamoutene (impegnato, insieme allo svizzero Feltscher con le rispettive nazionali), il 26enne centrale giallorosso conferma che negli spogliatoi, tra primo e secondo tempo, Beretta ha cercato di scuotere la squadra e di trovare rimedi ad una prestazione, sino a quel momento, sconcertante: “Penso che nella gara contro la Sampdoria, come del resto hanno affermato il Mister e i miei compagni, abbiamo sbagliato l’approccio. Durante l’intervallo, ci ha suggerito degli accorgimenti tattici da mettere in pratica, chiedendomi di giocare un po’ di più la palla e nella ripresa siamo entrati in campo più attenti e determinati”.

RIPRESA CONVINCENTE - Effettivamente, nel secondo tempo, la squadra ha reagito con carattere al doppio vantaggio blucerchiato, complice anche l’ingresso di Fabio Caserta che ha dato più brio alla manovra giallorossa e maggiori possibilità di sbocchi offensivi. Da un suo tiro in porta, intercettato dal viso di Tiribocchi, è nata l’azione del 2-3 giallorosso e ha dato alla squadra qualche speranza di recuperare il risultato, poi vanificata dal triplice fischio di Trefoloni.

ARRIVA LA ROMA - La situazione in classifica inizia a preoccupare e la vittoria in campionato manca ormai da quasi due mesi. Beretta sa che quattro punti di distanza dalla zona rossa sono effettivamente un discreto bottino ma sarebbe un controproducente cercare di amministrare un vantaggio così esiguo. Alle porte c’è la sfida con la Roma di Spalletti, araba fenice risorta dopo le vittorie contro Chelsea e Lazio e quella sfumata in extremis a Bologna (solo un autogol di Cicinho ha privato dei tre punti Totti e compagni). Fabiano, come è logico che sia, mette in guardia i suoi in vista del prossimo, delicatissimo, impegno: “La Roma ci farà visita dopo aver vinto il derby contro la Lazio – dichiara il difensore del Lecce - vincere una partita particolare, come lo è il derby, ti dà una carica in più, ti dà energia e entusiasmo. Totti? Un giocatore importante, al quale dovremo prestare particolare attenzione perché è in grado in qualsiasi momento di dettare passaggi filtranti; per questo dovremo essere attenti in copertura, non dare spazio alla profondità, cercando di chiudere tutti gli spazi”.

DIFFIDATO DIAMOUTENE - Nessun giocatore del Lecce è stato fermato dal Giudice Sportivo, che, però, ha inflitto la diffida al difensore Diamoutene, giunto alla terza sanzione. Nella Roma, squalificato per un turno Simone Perrotta, espulso nel finale del vittorioso derby contro la Lazio.

(ITASPORTPRESS)

lunedì 17 novembre 2008

Serie B, Empoli-Grosseto, primi a braccetto.

Il match-clou della 14ª giornata di serie B tra Empoli e Grosseto finisce 1-1.

BOTTA E RISPOSTA - Le due toscane si dividono la posta e procedono insieme in vetta alla classifica di serie B con 25 punti. Succede tutto nei primi 17 minuti della partita. Parte forte la formazione di Baldini e dopo 5’ trova subito la via del gol col solito Vannucchi, giunto alla quarta segnatura stagionale, che sfrutta un assist di Lodi, salta due uomini e batte il portiere del Grosseto Acerbis. Qualche minuto dopo la squadra di casa sfiora il doppio vantaggio con Lodi che sferra un bolide di sinistro che si spegne sul fondo di un nulla. Passata la paura, la squadra di Gustinetti trova la forza di reagire e lo fa alla grande: al 17’, il bomber Sansovini parte sul filo del fuorigioco, scarta un paio di avversari e batte inesorabilmente il portiere empolese Bassi. L’Empoli non ci sta e al 24’ si rende pericolosissimo sugli sviluppi di un corner, Andella prova a far male ad Acerbis che devia corto ma nessuno dei suoi compagni riesce nella deviazione vincente. E’ ancora Sansovini ad incaricarsi di offendere sull’altro fronte, liberando un destro da fuori che però finisce largo. La partita è nervosa e fioccano le ammonizioni: ne fanno le spese Vannucchi, Innocenti e Moro. Il primo tempo si chiude sull’1-1.

TUTTO IL RESTO E’ NOIA - La seconda frazione è basata sulla voglia di “non farsi male” e le due squadre ci riescono benissimo. Le uniche cose da segnalare sono le sostituzioni: Baldini inserisce Cupi e Pasquato per Tosto e Corvia. Gustinetti risponde mandando in campo Carparelli e Gessa per Sforzini e bomber Sansovini. Assolutamente nulla da segnalare nei secondi 45’, Empoli e Grosseto optano per la non violenza e dopo 3’ di recupero, l’arbitro Bergonzi sancisce la fine delle ostilità. Prossimo turno: Treviso-Empoli e Grosseto-Triestina.

Classifica alla 14ª giornata: Empoli e Grosseto 25, Sassuolo e Bari 24, Livorno e Triestina 23, Mantova e Parma 22, Vicenza e Brescia 20, Salernitana e Albinoleffe 19, Pisa e Piacenza 17, Frosinone e Ancona 16, Rimini 15, Avellino 13, Cittadella 12, Ascoli 11, Modena 10, Treviso (-4) 9.


EMPOLI (4-2-3-1): Bassi – Marzoratti, Kokoszka, Angella, Tosto (66’ Cupi) - Moro, Valdifiori – Buscè, Lodi, Vannucchi – Corvia (70’ Pasquato). A disposizione: Dossena, Marianini, Musacci, Vargas, Negrini. Allenatore: Baldini.

GROSSETO (4-3-3): Acerbis – Innocenti, Stendardo, Abruzzese, Garofalo – Cordova, Vitiello, Consonni – Mora, Sforzini (81’ Carparelli), Sansovini (85’ Gessa). A disposizione: Caparco, Freddi, Lazzari, Pichlmann, Federici. Allenatore: Gustinetti.

MARCATORI: 5’ Vannucchi (E), 17’ Sansovini (G).

ARBITRO: Bergonzi (Ciancaleoni/Perri)

NOTE: Ammoniti: Vannucchi, Innocenti, Moro, Sansovini, Consonni. Recupero: 0’ e 3’.


Marco Montagna
Itasportpress

Show di Cassano, al tappeto il Lecce.

Riscatto Samp, al Lecce non basta Tiribocchi.

A Genova, la Sampdoria batte il Lecce per 3-2. Reti blucerchiate di Delvecchio, Cassano e Stankevicius, per i salentini doppietta di Tiribocchi.

VITTORIA CON MERITO - Terza vittoria stagionale e terza affermazione interna consecutiva per la Sampdoria di Mazzarri. I blucerchiati hanno dominato la partita dal primo all’ultimo minuto tenendo sempre a bada un Lecce masochista ed arruffone. La squadra di Beretta, impotente per tutto il primo tempo, ha cercato di riaprire la partita in avvio di ripresa ma Delvecchio e compagni hanno saputo mantenere sangue freddo, e, sfruttando alcune amnesie difensive dei salentini, hanno vinto la gara, con merito ed abnegazione. Quarta sconfitta esterna per il Lecce che proprio non riesce ad ingranare lontano dal ‘Via del Mare’. Il margine di sicurezza dalla zona rossa si accorcia sempre di più: sono 4 ora le lunghezze di vantaggio sulle quartultime, Roma (due gare in meno e da non considerare in lotta per la salvezza), Bologna (che ha impattato a Siena) e Reggina (corsara, a sorpresa, in quel di Udine). La Samp si risolleva e aggancia a 13 il Cagliari e il Siena in attesa di recuperare in gennaio la gara contro la Roma. Gli uomini di Mazzarri proveranno a continuare la risalita domenica prossima, ospitando il Catania. Arduo compito per il Lecce che riceverà la visita della Roma.

***

UNO-DUE, LECCE SOTTO SHOCK - Mazzarri ripropone la stessa squadra battuta a Napoli con l’unica eccezione di Campagnaro, sostituito da Lucchini nel reparto arretrato. Beretta conferma in blocco l’undici che ha fermato il Milan, sostituendo lo squalificato Giacomazzi con Ardito e lasciando in panchina San Ciccio Esposito - eroe al 93’ di domenica scorsa - e Caserta, affidandosi ad un coperto 4-4-2. In avanti, Cacia preferito ancora a Castillo, non più titolare da tre gare a questa parte.
L’avvio della Samp è folgorante, la velocità di gioco blucerchiato fa il pari con la timidezza leccese e la scarsa capacità di organizzare manovre ficcanti. Dopo un quarto d’ora, i doriani sono già in doppio vantaggio: al minuto 11, lo svizzero Padalino dalla destra mette in mezzo per Delvecchio che, indisturbato, batte Benussi e non esulta in segno di rispetto verso la sua ex squadra. Tre minuti dopo, il raddoppio, splendido, di Antonio Cassano che supera l’estremo difensore leccese con un bel pallonetto a giro di sinistro. La risposta del Lecce sta tutta in un colpo di testa di Ariatti al 16’, che si spegne a lato di un niente. Franceschini è stato buon profeta: in settimana aveva sperato di sbloccare subito il risultato e così è stato. Il Lecce prova a reagire ma fatica enormemente ad impensierire Castellazzi, se non al 30’ con Munari che spreca un buon pallone dopo un corner. Mazzarri al 41’ deve fare a meno del suo miglior uomo, Padalino, infortunato ad un ginocchio. Dentro l’ex bresciano Stankevicius. La prima frazione si chiude dopo due di recupero, Samp padrona del campo, Lecce nullo.

NON BASTA IL “TIR” - Beretta sente puzza di bruciato e toglie uno spento Antunes lanciando in campo Caserta, non più titolare dalla gara pareggiata contro il Palermo. Il centrocampista calabrese prova subito a dare una scossa ai suoi, con un tiro da fuori catturato da Castellazzi. Al 55’ i salentini riaprono la partita: Ardito strappa dai piedi di Cassano un pallone, e, senza uno scarpino, lancia Cacia sulla destra, l’ex viola mette in mezzo un bel cross per Tiribocchi che amticipa Lucchini e di testa insacca. Sale il nervosismo e Cassano battibecca con Bellucci e Mazzarri. La speranza del Lecce di riaprire il match subisce un duro colpo dopo una manciata di minuti. Su una punizione taglia-campo di Accardi, Stankevicius salta su Ariatti e dal limite dell’area batte Benussi con un colpo di testa a palombella che si infila nel sette. Colpevolmente fuori dai pali l’estremo difensore salentino. Passata la paura, la Samp riprende in mano la partita. Nel Lecce, fuori Diamoutene e Ardito per Fabiano e Konan, preferito a Castillo forse per motivi scaramantici (l’ivoriano ha segnato 3 gol in carriera al Marassi contro la Samp). La partita scorre veloce su binari confortevoli per gli uomini di Mazzarri. Ma la sorpresa è sempre in agguato: all’82’ Caserta spara da fuori, il pallone incoccia sul viso di Tiribocchi che si trova in traiettoria. Ancora stordito, il centravanti romano mette palla a terra e fulmina Castellazzi dal cuore dell’area di rigore, segnando la sua quarta rete in campionato. Partita nuovamente riaperta ma è la Samp a tenere in mano il pallino del gioco. Esce il migliore in campo, Delvecchio, per Dessena tra i blucerchiati che mancano in pieno recupero il quarto gol con Franceschini, sprecone davanti a Benussi.

DAGLI SPOGLIATOI - Finisce 3-2, la Doria porta a casa con merito i tre punti tanto agognati, Delvecchio e Cassano sugli scudi. Campanelli d’allarme per Beretta: la squadra evidenzia limiti tecnici, dimostra fragilità offensiva e incapacità organizzativa quando Zanchetta non gira. Negli spogliatoi, il tecnico milanese non si nasconde dietro a un dito ed evidenzia la brutta prova dei suoi, soprattutto nei primi 45’: “Nel primo tempo ci siamo letteralmente inceppati. Non avevamo le giuste distanze e non riuscivamo ed esprimerci come facciamo di solito. L’uno-due è stato penalizzante sul piano psicologico. Nella ripresa la squadra ha avuto un altro passo, siamo arrivati vicini a recuperare lo svantaggio, non ce l’abbiamo fatta consoliamoci col buon secondo tempo. Tiribocchi ha fatto un’ottima partita, lavorando parecchio come tutta la squadra nella ripresa, nel primo tempo non siamo stati capaci di creare delle situazioni che potessero permettere alle punte di poter essere efficaci sottoporta”.
Mazzarri gongola per i tre punti: “Abbiamo meritato la vittoria, anche se ci siamo complicati un po’ troppo la vita. Alcuni errori arbitrali, poi, hanno contribuito a farci soffrire sino alla fine. Cassano ha fatto un gran gol e una buonissima prestazione come tutti. Il 2-0 e il 3-1 ci hanno fatto abbassare la tensione, abbiamo dato un po’ troppo per scontata la vittoria, complice anche qualche episodio non proprio chiaro”:

SAMPDORIA-LECCE 3-2 (pt 2-0)

SAMPDORIA (3-5-2): Castellazzi – Lucchini, Gastaldello, Accardi – Padalino (41’ Stankevicius), Delvecchio (87’ Dessena), Sammarco, Franceschini, Pieri – Bellucci, Cassano. In panchina: 83 Mirante, 89 Marilungo, 3 Ziegler, 77 Bonanni, 18 Bonazzoli. Allenatore: Mazzarri.

LECCE (4-4-2): Benussi – Polenghi, Stendardo, Diamoutene (63’ Fabiano), Antunes (46’ Caserta) – Munari, Zanchetta, Ardito (76’ Konan), Ariatti – Cacia, Tiribocchi. In panchina: 1 Rosati, 11 Castillo, 16 Esposito, 20 Vives. Allenatore: Beretta.

ARBITRO: Trefoloni di Siena (Tonolini/Foschetti)

MARCATORI: 11’ Delvecchio (S), 14’ Cassano (S), 55’, 82’ Tiribocchi (L), 60’ Stankevicius (S)

NOTE: Pomeriggio gradevole, temperatura 19°, terreno in buone condizioni. Spettatori 21.000 con circa 500 tifosi leccesi. Ammoniti: Stendardo (L), Ariatti (L), Diamoutene (L), Sammarco (S), Delvecchio (S). Angoli: 2-5. Recupero: 2’ e 2’.

itasportpress.it

sabato 15 novembre 2008

Verso Sampdoria-Lecce, i numeri e le ultime dalle sedi.


Domani pomeriggio al “Ferraris” di Genova, Sampdoria e Lecce si affronteranno per la 34ª volta nella loro storia.

La bilancia degli scontri diretti pende dal piatto blucerchiato: 16 vittorie Samp contro 6 del Lecce, 11 pareggi.
Dei 16 match giocati a Genova, 9 sono di serie A, 6 di B e uno di Coppa Italia. I giallorossi hanno vinto una sola volta a Genova, pareggiando 7 partite e soccombendo in 8 occasioni.
Il Lecce, già retrocesso, vinse l’ultimo scontro diretto giocato a Genova, datato maggio 2006. Memorabile, per i blucerchiati, la partita giocata il 19 maggio 1991 e vinta per 3-0 su un Lecce già in B. In quel pomeriggio si festeggiava il primo e sinora unico scudetto della Sampdoria di Vialli, Mancini, Cerezo, Lombardo e Pagliuca, allenata da Vujadin Boskov.

Sampdoria-Lecce in pillole

Ultima vittoria Sampdoria: 8-5-2005, 35ª di A 2004/05: Sampdoria-Lecce 3-0 (23’ Diana, 32’ Kutuzov, 87’ Edusei)
Ultimo pareggio: 28-3-2004, 27ª di A 2003/04: Sampdoria-Lecce 2-2 (8’ e 42’ Flachi, 35’ rig. Chevanton, 90+4’ Konan)
Ultima vittoria Lecce: 14-5-2006, 38ª di A 2005/06: Sampdoria-Lecce 1-3 (25’ Delvecchio, 53’ e 85’ Konan, 90+3’ Flachi)

Sono 3 gli ex presenti nelle due squadre: Delvecchio e Franceschini nella Sampdoria e Stendardo nel Lecce.


QUI SAMPDORIA

In sala stampa, Daniele Franceschini: “Sarà vitale sbloccare la gara nei primi minuti - dice il centrocampista -perché il Lecce si chiude bene e sa partire alla grande in contropiede. Speriamo che le cose girino finalmente per il verso giusto, magari con una punizione o con un calcio d'angolo nei primi minuti, in modo da poter poi gestire l'incontro come preferiamo». L’ex centrocampista del Lecce è animato dalla voglia di riscatto e di risalita: “Stare dalla parte destra della classifica non ci piace - prosegue - e dopo la passata stagione non ci eravamo abituati. Pesa il doppio perché secondo me non lo meritiamo, stiamo solo pagando il difficile inizio di stagione con l’ultima beffa di Napoli, dove siamo usciti sconfitti nonostante un’ottima prestazione”.
Antonio Cassano, che in settimana ha presentato la sua biografia intitolata “Dico tutto”, festeggerà domani la sua duecentesima partita in A, in cui debuttò l’11 dicembre 1999 (Lecce-Bari 1-0).

Probabile formazione: (3-5-2) Castellazzi – Lucchini, Gastaldello, Accardi – Padalino, Delvecchio, Sammarco, Franceschini, Pieri – Bellucci, Cassano.


QUI LECCE

Il Lecce va alla ricerca del primo successo esterno in campionato, l’ultimo dei quali ottenuto proprio contro la Sampdoria nel maggio del 2006. Dopo l’allenamento di rifinitura, svolto a Milano, i giallorossi si trasferiranno nel pomeriggio a Genova. In conferenza stampa, Mario Beretta ha analizzato a mente fredda il prossimo avversario del Lecce, evidenziando l’ingiusta classifica della squadra di Mazzarri, attrezzata a lottare per altri obiettivi: “La Samp è un cliente difficile da affrontare – ha detto l’allenatore dei salentini - “Loro vorranno recuperare punti e risalire in classifica. Hanno la qualità per farlo, sono sicuro che ci riusciranno. Cassano? Grandissimo calciatore che può determinare il risultato della partita da solo, però, la Samp non è solo Cassano ma anche Bellucci, Delvecchio e Franceschini”. Incertezza sul modulo: 4-4-2 (più probabile) o 4-3-1-2? “Siamo preparati su entrambi i sistemi – chiarisce Beretta - di volta in volta bisogna vedere quale modulo dà più garanzie anche a seconda dei giocatori che lo devono interpretare, che possono cambiare per via di infortuni o squalifiche”.

Probabile formazione: (4-4-2) Benussi – Polenghi, Stendardo, Diamoutene, Esposito – Munari, Zanchetta, Ardito, Ariatti – Castillo, Tiribocchi.

Marco Montagna - itasportpress

giovedì 13 novembre 2008

Ufficiale: Lecce, preso il greco Papadopoulos.

La società di Via Templari ha ufficializzato l’acquisto dell’attaccante greco Dimitris Pavlos Papadopoulos, libero da vincoli contrattuali.
Di origina kazaka, Papadopoulos è nato il 20 ottobre 1981 ed ha doppio passaporto. E’ alto 177 cm e pesa 71kg. Cresciuto nell’Akratitos, in cui giocò per due stagioni segnando 20 gol, passò nel 2001/02 al Burnley, club inglese di ‘Division 1’, collezionando 39 presenze e 3 reti. Nel 2003/04, Papadopoulos fu tesserato dal Panathinaikos, di cui vestì la maglia per un quinquennio, segnando 52 reti in 129 partite e vincendo un campionato e una Coppa di Grecia nel 2004.
Nazionale greco e campione d’Europa 2004, il neo acquisto del Lecce ha anche partecipato alle Olimpiadi di Atene, segnando un gol nel match disputato contro la Sud Corea (2-2). In totale, l’ex attaccante del Panathinaikos ha vestito 20 volte la maglia della sua nazionale, siglando due reti.
L’ US Lecce comunica che “la sua posizione sarà definita alla riapertura del periodo suppletivo per le operazioni di trasferimento”. (ITASPORTPRESS)

Coppa Italia, ai rigori passa l’Udinese.

Nel primo incontro degli ottavi di finale di Tim Cup, l’Udinese batte la Reggina ai calci di rigore. Decisivo, per gli amaranto, l’errore di Tognozzi.

TURNOVER - Ampio turnover nelle due squadre. Il primo tempo scorre via senza grosse emozioni sino alla mezzora, quando Stuani, giovane attaccante uruguaiano della Reggina, non riesce a sfruttare un’indecisione di Zapata e perde il tempo per la conclusione. I friulani rispondono al 43’ con Motta che però alza clamorosamente un tiro a tu per tu con Marino. Imperdonabile, poi, l’errore del reggino Sestu che ruba palla a centrocampo, si invola verso la porta in solitario ma spara addosso a Belardi, ignorando due compagni meglio piazzati.

RIGORE ED ESPULSIONE - La partita è equilibrata, nella ripresa entra Quagliarella e l’Udinese va vicina al vantaggio con lo scatenato Sanchez che sfiora l’incrocio su calcio di punizione al 15’. Risponde il reggino Barillà poco dopo, sinistro diagonale a lato. Al 22’ miracolo del portiere reggino Marino che disinnesca un tiro a botta sicura di Pasquale da distanza ravvicinata. La squadra di Orlandi risponde colpo su colpo: è Ceravolo a rendersi pericolosissimo al 29’, Belardi devia di piede. Motta cerca di rifarsi dopo l’erroraccio del primo tempo ma al 34’ il suo esterno destro centra Marino e un minuto dopo il suo diagonale si spegne a lato. Nella Reggina entra Rakic ed è subito protagonista: al 41’ scatta sul filo del fuorigioco, si presenta solo davanti a Belardi che lo atterra. Rigore ed espulsione sanzionati da Giannoccaro, ma il fallo sembra non esserci. Ci pensa Halfredsson a fare giustizia: dal dischetto spara alto. Dopo 3’ di recupero, si va ai supplementari.

EXTRA-TIME – Ceravolo prova il jolly dopo 20” ma il suo tiro dalla distanza si stampa sulla traversa. Risponde l’Udinese con Pasquale, il suo colpo di testa si spegne sul fondo di poco, così come il tiro-cross di Lukovic un minuto dopo. In chiusura di prima frazione, Viola prova la bordata dalla distanza, risponde Koprivec – subentrato al cileno Sanchez - in due tempi. Al 5’ del secondo supplementare, il portiere della Reggina Marino si oppone da campione ad un colpo di testa ravvicinato di Motta. Le due squadre si sfilacciano molto e la Reggina stenta a sfruttare la superiorità numerica che diventa doppia a 2’ dalla fine per l’espulsione di Quagliarella, reo di fallo da dietro su Sestu a centrocampo. L’ultimo brivido per l’Udinese arriva a un minuto dal triplice fischio, quando la fiondata di Halfredsson da fuori sfiora il palo alla sinistra di Koprivec. Si va ai rigori.

HALFREDSSON, NON CI SIAMO - Dal dischetto, segnano Lukovic, Tognozzi, Obodo, Ceravolo, Sala e Barillà. Motta si fa parare il tiro, come il reggino Viola. La parità non si schioda sino al tiro di Pasquale, alto. Halfredsson ha un’opportunità di platino per riscattarsi ma i tiri dal dischetto non sono proprio il suo forte, Koprivec respinge il suo piatto mancino. Anche i due portieri si presentano dagli undici metri, notevoli le esecuzioni vincenti. Lukovic ricomincia il giro e segna, Tognozzi manda la palla a lato e sancisce il passaggio di turno per i friulani che affronteranno la vincente di Sampdoria-Empoli, in programma al Marassi alle ore 19.30.


UDINESE-REGGINA 8-7 ai calci di rigore (0-0, 0-0)

UDINESE (4-2-3-1): Belardi – Nef, Zapata (20’st Lukovic), Felipe, Pasquale – Obodo, Asamoah – Motta, Sala, Sanchez (42’st Koprivec) – Floro Flores (1’st Quagliarella). Allenatore: Marino. In panchina: 9. Ighalo, 51. Moreno, 62. Mazzarani, 3. Vujadinovic.

REGGINA (4-4-2): Marino – Alvarez (4’st Ceravolo), Cosenza, Basso, Costa – Sestu, Viola, Tognozzi, Halfredsson – Di Gennaro (35’st Rakic), Stuani (14’st Barillà). Allenatore: Orlandi. In panchina: 30. Campagnolo, 43. Toscano, 19. Khoris, 10. Cozza.

ARBITRO: Giannoccaro di Lecce

SEQUENZA RIGORI: Lukovic (U) gol, Tognozzi (R) gol, Obodo (U) gol, Ceravolo (R) gol, Sala (U) gol, Barillà (R) gol, Motta (U) parato, Viola (R) parato, Felipe (U) gol, Costa (R) gol, Nef (U) gol, Rakic (R) gol, Asamoah (U) gol, Basso (R) gol, Pasquale (U) alto, Halfredsson (R) parato, Koprivec (U) gol, Marino (R) gol, Lukovic (U) gol, Tognozzi (R) fuori.

NOTE: Pomeriggio piovoso, temperatura 12°, terreno buono. Ammoniti: Cosenza (R), Basso (R), Alvarez (R), Barillà (R), Costa (R), Tognozzi (R), Obodo (U). Espulsi: Belardi (U) al 41’st per fallo da ultimo uomo su Rakic, Quagliarella (U) al 13’sts per fallo da dietro su Sestu. Recupero: 1’, 3’, 0’, 1’.


DAGLI SPOGLIATOI

Marino: “Ho evitato di guardare i calci di rigore, mi fidavo dei miei ragazzi. Scherzi a parte, ci aspettavamo un avversario che voleva passare il turno, come noi d’altronde. Ne è venuta fuori una bella partita, peccato per l’espulsione di Quagliarella, la prima (quella di Belardi, ndr) ci poteva stare. Abbiamo un organico ampio dobbiamo recuperare alcuni giocatori, come Di Natale che deve guarire per bene per evitare altre ricadute”.

Orlandi: “Giocata una buona partita contro una squadra forte. Abbiamo tenuto bene il campo e siamo anche stati pericolosi, non sfruttando però alcune situazioni. Halfredsson? In allenamento calcia bene i rigori, poi c’è anche la bravura del portiere. Ultimamente siamo un po’ sfortunati. Domenica rigiocheremo contro l’Udinese, serve sacrificio e dedizione e solo così raggiungeremo l’obiettivo salvezza”. (Fonte Raisport).


Marco Montagna

12-11-2008

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