Vucinic, Juan e Totti: la Roma espugna il Via del Mare.
Molto più facile del previsto la vittoria degli uomini di Spalletti. La partita non è mai stata in discussione e nel freddo di Lecce la Roma ritrova il successo esterno che mancava dal 4 maggio (Sampdoria-Roma 0-3). La classe cristallina di Vucinic e Totti, l’ottima prestazione di Brighi (da consigliare a Marcello Lippi) e una squadra nel complesso superiore ha incontrato poche resistenze da parte dei salentini. Seconda vittoria consecutiva e prima esterna per Totti e compagni. Poco da fare per l’undici di Beretta, autore della più brutta prestazione stagionale e mai pericoloso in tutti i 92’. Il vantaggio sulla zona salvezza è ormai ridotto ad un misero punto, complice la vittoria della Reggina sull’Atalanta. Prima sconfitta interna stagionale per il Lecce, il cui gioco è in fase di pericolosa involuzione.
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VUCINIC TUTTOFARE - Spalletti scende nel Salento senza Panucci e Perrotta e perde all’ultimo momento anche l’ex Tonetto, influenzato. La sua squadra si schiera con un rombo di centrocampo, i cui vertici sono De Rossi (basso) e Baptista (alto). In avanti, spazio alla coppia Totti-Vucinic. Beretta risponde con l’ormai consueto 4-4-2 con Caserta e Ariatti larghi a centrocampo e Zanchetta e Giacomazzi in mezzo. In avanti, Castillo ritorna a far coppia con Tiribocchi. Sono gli ospiti ad aggredire sin dal primo minuto di gioco, andando al tiro con Riise e sviluppando delle manovre corali, veloci, precise e spiazzanti. Il Lecce gira a vuoto, faticando incredibilmente a rubar palla e sprecando tutto in quelle poche occasioni in cui ci riesce. Il vantaggio della Roma è solo questione di minuti, undici precisamente: Totti, tunnel a Stendardo, premia il taglio di Vucinic che di piatto sinistro batte Benussi in uscita, segnando sotto la sua Curva Nord. E il montenegrino, legatissimo a Lecce e al Salento, per rispetto non esulta. La timida reazione del Lecce è tutta in un tiro velleitario di Castillo da fuori che non preoccupa Doni. Il movimento degli ospiti è continuo e le punte (Vucinic in primis) arretrano di 20-30 metri per dare una mano ai compagni in fase difensiva. Gli errori del Lecce in fase di costruzione sono tanti, troppi. L’uomo più tecnico del Lecce, capitan Zanchetta, si nasconde e non illumina il gioco come ai tempi migliori. I lanci lunghi dalla trequarti sono puntualmente neutralizzati e allora ci si aggrappa al tiro da fuori, come quello alto di Giacomazzi al 38’. Un minuto dopo, partita chiusa: sugli sviluppi di un corner, Brighi tenta il tiro dal limite, rimpallo che finisce sui piedi di Juan che mette comodamente dentro. Gelo sugli spalti e gelo sulle facce dei giocatori leccesi.
ALLENAMENTO PRE-CHAMPIONS - Non si sa cosa abbia detto Beretta ai suoi negli spogliatoi. Fatto sta che dopo 4’ della ripresa, Totti conclude una splendida ripartenza romanista, accarezzando l’assist di Brighi con un colpo sotto e spegnendo le già flebili speranze salentine. Palla in porta e immancabile dito in bocca, per far contenta Lady Ilary. Da quel momento in poi sarà solo accademia per gli uomini di Spalletti. Beretta toglie Zanchetta, Ariatti e Castillo e inserisce Ardito, Munari e Cacia ma queste mosse saranno utili solo per gli archivi. Il Lecce non riesce a costruire un’azione offensiva, errori e imprecisioni non si contano. Nella ripresa la Roma, pur amministrando, colpisce una traversa e un palo con Riise e Vucinic, applauditissimo al 66’ quando lascia il campo per Menez. Col freno a mano tirato, gli ospiti fanno scorrere tranquillamente il cronometro, limitandosi a controllare i soliti lanci lunghi del Lecce, impassibile anche all’incitamento continuo dei suoi tifosi, impeccabili per il calore dimostrato. Gervasoni manda i 22 negli spogliatoi senza recuperare nemmeno un secondo. Meglio così per tutti.
DAGLI SPOGLIATOI – Spalletti felice per la prima vittoria esterna dei suoi: “I ragazzi oggi hanno disputato una splendida partita, sono entrati in campo col piglio giusto e hanno direzionato subito il risultato della gara. Ce la possiamo giocare contro chiunque, anche contro squadre che al momento sono distanti da noi. Rispetto alla vittoria nel derby abbiamo migliorato la fase offensiva, Taddei e Baptista hanno fatto un’ottima prestazione. Vittoria meritata”.
Beretta sconsolato: “La Roma è forte, ma noi ci abbiamo messo del nostro perché oggi niente girava per il verso giusto. E’ stata la classica giornata storta. Non abbiamo messo né aggressività, né determinazione in campo e i reparti erano molto distanti tra di loro. Una squadra che si deve salvare non deve mai prescindere né da aggressività né da determinazione. Fino a due settimane fa abbiamo fatto bene, ora dobbiamo solo lavorare, e tanto, per ritrovare lo spirito giusto. La Roma? Recuperando gli infortunati, come sta facendo ora, potrà arrivare nelle primissime posizioni, quelle che le competono”.
LECCE-ROMA 0-3 (pt. 0-2)
LECCE (4-4-2): Benussi – Polenghi, Stendardo, Fabiano, Esposito – Ariatti (57’ Munari), Giacomazzi, Zanchetta (60’ Ardito), Caserta – Castillo (60’ Cacia), Tiribocchi. In panchina: 1 Rosati, 5 Diamoutene, 30 Antunes, 23 Schiavi. Allenatore: Beretta.
ROMA (4-3-1-2): Doni – Cassetti, Mexes, Juan (71’ Loria), Riise – Taddei, De Rossi, Brighi – Julio Baptista (84’ Pizarro) – Totti, Vucinic (66’ Menez). In panchina: 25 Arthur, 3 Cicinho, 8 Aquilani, 23 Montella. Allenatore: Spalletti.
ARBITRO: Gervasoni di Mantova (Grilli-Rosi)
MARCATORI: 11’ Vucinic (0-1), 39’ Juan (0-2), 49’ Totti (0-3).
NOTE: Pomeriggio freddo e piovigginoso, temperatura 8°. Terreno discreto. Ammoniti: Baptista e Esposito. Angoli: 1-4, Recupero: 2’ e 0’.
(ITASPORTPRESS)
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