Se non c'è da mordersi le mani, poco ci manca. Il Lecce completa il triduo di campionato aggiungendo soltanto due punti ai tre provenienti dalla vittoria contro la Fiorentina. Ed è ben chiaro che potevano essere di più, se solo la squadra avesse mantenuto nervi saldi o fosse stata più coesa nei minuti in cui il pallone scotta davvero sugli scarpini.
SPRECHI - Ma non è tutto da buttare, anzi. A Cesena, il Lecce è stato punito quando stava cercando di assestare il colpo letale ai romagnoli, in inferiorità numerica. Ma il Cesena, ultimamente, è diventato un vero e proprio incubo. E gli incubi, si sa, non hanno un lieto fine. Contro il Parma, la squadra di De Canio ha interpretato una partita accorta, di studio, intelligente. E con un pizzico di fortuna, stava per fare bottino pieno, se solo Piatti avesse infilato il pallone in porta, dopo un numero da circo, o se non ci fosse stata una grave disattenzione difensiva che ha spalancato le porta della fascia all'incredulo Angelo, da cui l'assist "solo da spingere" per il rapace Crespo.
ERRORI DI GIOVENTU' - Domenica al Barbera, Giacomazzi e compagni stavano per combinare uno scherzetto niente male al rosanero da Curva Nord, Fabrizio Miccoli, non convocato per motivi fisiologici (contro il Lecce proprio non ce la fa, è più forte di lui, ndr). Una squadra ben quadrata e tatticamente accorta, ha tenuto bene il campo per buona parte di gara. Il siluro di Giacomazzi da fuori è stato il giusto premio per il capitano, che nelle prime cinque giornate è stato tra i top come rendimento. Spiace che sia sorto qualche fraintendimento sugli applausi indirizzati alla tifoseria rosanero, subito dopo aver ricevuto il rosso per doppia ammonizione. Ma i "fratelli" rosanero stiano tranquilli, la sincerità del capitano è fuori da ogni discussione ("in occasione del gol non ho esultato per rispetto, quando stavo uscendo dal campo stavo solo salutando i miei ex tifosi" – ha detto nel dopogara).
AVVIO CONFORTANTE - Bene Corvia, uno dei più utilizzati sinora insieme a Grossmuller, Piatti e naturalmente Rosati. Le note liete di questo avvio di stagione. Il ritorno al gol del giovanotto romano non può che far bene ad un reparto in cui è tanta la concorrenza sulla carta, anche se qualcuno, come Chevanton, non è ancora al meglio. E la sua mancanza un po' si sente. Interlocutorio l'esordio di Ofere col Parma. Qualcosa d'interessante si è intravisto, ma un po’ di sana cattiveria in più sottoporta non guasterebbe. Discreto avvio di campionato per di Di Michele, protagonista di due buone prove contro Fiorentina e Parma. Non pervenuto – e non da ieri - Bergougnoux.
BLUFF - Con una classifica del genere, è quanto mai prematuro cercare di trarre degli spunti interessanti e veritieri. Conti alla mano, il Lecce è penultimo insieme a Fiorentina, Genoa, Palermo, Roma, Parma. Ossia, con nessuna delle squadre che gli contenderanno uno dei posti che vanno dal quartultimo in su. Sia chiaro, non è che poi le vere rivali siano troppo lontane: Cagliari e Bologna hanno un punto in più, due il Cesena, tre il Bari ed il Catania, prossimo avversario di campionato nell'aperitivo di domenica. A nove punti, poi, ci sono le leprotte Brescia e Chievo. Che presto scioglieranno qualsiasi dubbio riguardo al tipo di campionato che vorranno disputare e su quale delle due metà della classifica avranno voglia di frequentare più spesso.
LA TESSERA DEL SILENZIOSO - Per chiudere: siamo totalmente d'accordo con le proteste contro la Tessera del Tifoso. Inutile e populista strumento legislativo. L'Unione Sportiva Lecce, dopo vari dibattiti estivi, sembra essersi anch'essa convinta dell'inutilità della scheda punti ed è venuta incontro a quei tifosi che, giustamente, non comprendono quale strano legame ci possa essere tra un abbonamento e una tessera vagliata dalla Questura. Come se gli elenchi dei biglietti nominali non fossero sui tavoli dei tutori dell'ordine ogni settimana. Ma la squadra ha bisogno di colore e calore. Di voci, di canti, di cori, di sostegno. Va bene incitare il Lecce durante gli allenamenti. Ma astenersi dall'incitare la Maglia, per protesta contro il legislatore romano (o varesotto) sarebbe come evirarsi per far dispetto alla moglie fedifraga. Non c'è miglior occasione per dimostrare che il tifo è sgolarsi e non scontrarsi.
Marco Montagna
28 settembre 2010
www.salentosport.net
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