Il capitano del Lecce Guillermo Giacomazzi, ha risposto nel pomeriggio ad alcune domande poste dagli spettatori di Lecce Channel.
"Il gol più importante realizzato quest'anno? E' stato quello segnato al Torino in pieno recupero, sentire esultare duemila tifosi leccesi all'ultimo minuto è stato davvero emozionante. Vucinic è il calciatore più completo con cui abbia giocato, ma Cimirotic era anche più forte tecnicamente e non ha potuto dimostrarlo per via dei gravi infortuni che ha subito. Il mio modello? Seedorf è il calciatore più forte che abbia affrontato durante la mia carriera. Chevanton? Tornerebbe volentieri a Lecce, lui è legatissimo a questa terra e potrebbe riscattarsi dopo una stagione difficile a Bergamo, dove non ha trovato tanto spazio. Oltre al Lecce, credo sia il Brescia l'altra candidata per la promozione diretta e anche il Cittadella sta facendo cose straordinarie. Il mio contratto? Ormai mi sento leccese a tutti gli effetti, se l'allenatore mi vorrà ancora, rimarrò qui a Lecce, dove vorrei finire la carriera".
Marco Montagna
TMW
28 aprile 2010
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mercoledì 28 aprile 2010
domenica 25 aprile 2010
Tre squilli di tromba, il Lecce vede la meta
Giù la maschera. Il Lecce, passando d'imperio al "Carlo Zecchini" di Grosseto, non si può più nascondere dietro ai numeri, alle scaramanzie di rito o alle parole sinora diplomatiche di mister De Canio. I salentini hanno risposto alla grande all'esame di maturità che li attendeva in Maremma. E, per parafrasare Claudio Ranieri, sono "alla fine del curvone", prima del rettilineo finale. Ed il traguardo è sempre più vicino.
Giacomazzi, Angelo e Corvia hanno posto il sigillo sui tre pesantissimi punti conquistati dalla banda di De Canio nella sfida contro un Grosseto che ha dimostrato di essere squadra tosta. Questa volta, gli spettri di un'ennesima rimonta subita svanivano a metà ripresa, quando Pichlmann spediva fuori un rigore che poteva riaprire la partita e cambiarla psicologicamente a favore dei toscani. La fortuna, in questo caso, è stata anche guadagnata col cinismo e la concretezza della capolista, che aveva fruttato le reti di Giacomazzi (dopo un brillante spunto di Di Michele sulla sinistra) e di Angelo (servito e riverito da un assist al bacio prodotto da Marilungo). La terza rete di Corvia, complice il portiere di casa Caparco, è servita solo a rimpinguare lo score del centravanti romano, che ha aggiunto la 15ª tacca sulla pistola.
"Se il Lecce è uscito da questo confronto tra gli applausi dello stadio "Zecchini", vuol dire che non è stato solo cinico, ma anche convincente, bello, pratico, efficace, solido ed attento". Gli aggettivi di De Canio riassumono in due righe il succo della partita, che ha lanciato i giallorossi a quota 67, a +6 dal Sassuolo e +7 da Cittadella e Brescia. Un vantaggio comodo da gestire con giudizio, a partire dalla prossima sfida con l'Albinoleffe di Mondonico: "Abbiamo offerto una prova da prima della classe – dichiara De Canio a fine gara - sul campo di una squadra che aveva realizzato ben 58 gol e alla quale abbiamo offerto un solo tiro nel corso del primo tempo ed un calcio di rigore nella ripresa. Non sono sorpreso della prova maiuscola dei miei ragazzi, questa vittoria ci deve infondere fiducia. Saremo arbitri del nostro destino".
Nota di merito per capitan Giacomazzi, non in perfette condizioni fisiche ma autore di una prova maiuscola impreziosita dal gol in spaccata che ha aperto le marcature. Rete che all'uruguaiano mancava da un girone esatto (28 novembre dell'anno scorso), quando una sua zampata decise la sfida dell'andata contro il Grosseto di Gustinetti.
IL TABELLINO di GROSSETO-LECCE 0-3
RETI: 39'pt Giacomazzi (L), 46'pt Angelo (L), 26'st Corvia (L)
GROSSETO: Caparco – Turati, Conteh, Melucci, Mora – Job, Consonni (18'st Vitiello), Carobbio - Vitofrancesco (6'st D'Alessandro), Esposito – Pichlmann (27'st Alfageme). In panchina: Aldegani, Fautario, Federici, Joelson. All. Sarri.
LECCE: Rosati – Angelo, Ferrario, Fabiano, Mesbah – Munari, Vives (40'st Belleri), Giacomazzi (32'st Bertolacci) – Di Michele (27'st Schiavi) – Marilungo, Corvia. In panchina: Petrachi, Defendi, Loviso, Baclet. All. De Canio.
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
NOTE: Ammoniti Job nel Grosseto, Fabiano e Mesbah nel Lecce. Al 22'st Pichlmann (G) calciava a lato un rigore. Recupero: 1' e 2'.
Marco Montagna TMW
25.4.2010
Giacomazzi, Angelo e Corvia hanno posto il sigillo sui tre pesantissimi punti conquistati dalla banda di De Canio nella sfida contro un Grosseto che ha dimostrato di essere squadra tosta. Questa volta, gli spettri di un'ennesima rimonta subita svanivano a metà ripresa, quando Pichlmann spediva fuori un rigore che poteva riaprire la partita e cambiarla psicologicamente a favore dei toscani. La fortuna, in questo caso, è stata anche guadagnata col cinismo e la concretezza della capolista, che aveva fruttato le reti di Giacomazzi (dopo un brillante spunto di Di Michele sulla sinistra) e di Angelo (servito e riverito da un assist al bacio prodotto da Marilungo). La terza rete di Corvia, complice il portiere di casa Caparco, è servita solo a rimpinguare lo score del centravanti romano, che ha aggiunto la 15ª tacca sulla pistola.
"Se il Lecce è uscito da questo confronto tra gli applausi dello stadio "Zecchini", vuol dire che non è stato solo cinico, ma anche convincente, bello, pratico, efficace, solido ed attento". Gli aggettivi di De Canio riassumono in due righe il succo della partita, che ha lanciato i giallorossi a quota 67, a +6 dal Sassuolo e +7 da Cittadella e Brescia. Un vantaggio comodo da gestire con giudizio, a partire dalla prossima sfida con l'Albinoleffe di Mondonico: "Abbiamo offerto una prova da prima della classe – dichiara De Canio a fine gara - sul campo di una squadra che aveva realizzato ben 58 gol e alla quale abbiamo offerto un solo tiro nel corso del primo tempo ed un calcio di rigore nella ripresa. Non sono sorpreso della prova maiuscola dei miei ragazzi, questa vittoria ci deve infondere fiducia. Saremo arbitri del nostro destino".
Nota di merito per capitan Giacomazzi, non in perfette condizioni fisiche ma autore di una prova maiuscola impreziosita dal gol in spaccata che ha aperto le marcature. Rete che all'uruguaiano mancava da un girone esatto (28 novembre dell'anno scorso), quando una sua zampata decise la sfida dell'andata contro il Grosseto di Gustinetti.
IL TABELLINO di GROSSETO-LECCE 0-3
RETI: 39'pt Giacomazzi (L), 46'pt Angelo (L), 26'st Corvia (L)
GROSSETO: Caparco – Turati, Conteh, Melucci, Mora – Job, Consonni (18'st Vitiello), Carobbio - Vitofrancesco (6'st D'Alessandro), Esposito – Pichlmann (27'st Alfageme). In panchina: Aldegani, Fautario, Federici, Joelson. All. Sarri.
LECCE: Rosati – Angelo, Ferrario, Fabiano, Mesbah – Munari, Vives (40'st Belleri), Giacomazzi (32'st Bertolacci) – Di Michele (27'st Schiavi) – Marilungo, Corvia. In panchina: Petrachi, Defendi, Loviso, Baclet. All. De Canio.
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
NOTE: Ammoniti Job nel Grosseto, Fabiano e Mesbah nel Lecce. Al 22'st Pichlmann (G) calciava a lato un rigore. Recupero: 1' e 2'.
Marco Montagna TMW
25.4.2010
Gallipoli, Ezio Rossi: "Lotteremo fino alla fine, adesso pensiamo al Toro"
Il Gallipoli batte la Salernitana per 3-2 e torna a sperare in una salvezza che, prima del posticipo tra Triestina e Modena, è lontana soltanto due lunghezze. Così il tecnico della formazione ionica Ezio Rossi a fine gara: "I problemi restano tanti ma questa vittoria fa bene al morale e ci spinge a lottare sino alla fine. Merito ai ragazzi, soprattutto a quelli che sono stati ai margini per buona parte della stagione come Depetris, Centi o Galeotti. Negli ultimi istanti di gara ci ho lasciato due anni della mia vita, forse da lassù i miei genitori mi hanno dato una mano, un pareggio sarebbe stato un tracollo. La prossima gara col Torino? Dobbiamo fare una partita gagliarda. Io e Scaglia siamo torinesi, magari i miei ragazzi mi facessero un bel regalo..."
Marco Montagna - TMW
25/4/2010
Marco Montagna - TMW
25/4/2010
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domenica 18 aprile 2010
Lecce-Brescia, le recriminazioni di De Canio e Iachini
Come spesso succede quando al Via del Mare s’incontrano Lecce e Brescia, anche nel big-match della 36ª giornata di serie B non sono mancati gol ed emozioni. Finisce in parità la sfida promozione tra i salentini e i lombardi, bravi nel recuperare un doppio svantaggio firmato dalle reti di Marilungo e Corvia.
A giochi fatti, il 2-2 finale è un risultato che alla vigilia non avrebbe sicuramente scontentato entrambe le concorrenti. Il Lecce mette così il segno di spunta su una difficile giornata, uscendo indenne contro le Rondinelle che puntavano ad accorciare, e di molto, le distanze. Lo stesso Brescia può trovare nuovo entusiasmo per essere riuscito a neutralizzare il pesante uno-due subito dopo soli 8 minuti di gara.
I salentini hanno di che recriminare, per non aver messo una pietra tombale sul risultato già al 19°, quando Marilungo si faceva ipnotizzare dal portiere ospite Arcari. E sull’altro fronte, proprio un infelice intervento del portiere di casa Rosati, dava il la alla rimonta della squadra di Iachini, prima con la rete di Taddei, poi con quella, notevole, di Possanzini allo scadere della prima parte di gara.
In attesa del posticipo tutto emiliano tra Piacenza e Sassuolo, Lecce e Brescia conservano comunque le proprie posizioni. La capolista mantiene un +5 proprio sulle Rondinelle e sul Cesena, che ha strappato un pari a Torino. Ma, un conto sono i freddi numeri, altro conto è il terreno di gioco. E di recriminazioni si parla in entrambe le compagini protagoniste del match del Via del Mare. Segno evidente che sia De Canio, sia Iachini, puntavano al colpaccio, altro che accontentarsi: “Volevamo disputare una grande gara e, nel complesso, ci siamo riusciti – dichiara l’allenatore dei lombardi in sala stampa -. Abbiamo avuto la forza di reagire dopo i due gol del Lecce e nel secondo tempo abbiamo anche segnato il terzo gol, ma l’arbitro ha visto un fuorigioco. Portiamo a casa questo pari – conclude Iachini - ottenuto contro un’ottima squadra, e giriamo pagina. Sono fiducioso, ci attendono 6 finali e dobbiamo prendere più punti possibili”.
Rabbia mascherata da rammarico anche per il tecnico leccese Gigi De Canio: “Ai miei ragazzi dico sempre che se si gioca con determinazione ed intensità, nella gran parte dei casi si viene premiati. Non può non esserci il rammarico per non aver sfruttato il doppio vantaggio e aver sfiorato il terzo gol. Accettiamo serenamente il risultato – prosegue – e se il Brescia reclama per un gol annullato per fuorigioco, noi potremmo anche rispondere che il loro primo gol è nato da una punizione inesistente e, per di più, battuta una ventina di metri più in là del dovuto. Mi preme comunque sottolineare – conclude De Canio – che il Brescia è la squadra più forte e completa del lotto delle pretendenti, accettiamo il pareggio in questo scontro diretto e voltiamo pagina continuando con fiducia su questi binari”.
IL TABELLINO DI LECCE-BRESCIA 2-2
RETI: 2'pt Marilungo (L), 8'pt Corvia (L), 31'pt Taddei (B), 42'pt Possanzini (B)
LECCE (4-3-3): Rosati – Angelo, Ferrario (40'st Terranova), Fabiano, Mesbah – Munari, Vives (37'st Bertolacci), Giacomazzi – Di Michele (30'st Defendi), Marilungo, Corvia. In panchina: Petrachi, Belleri, Bergougnoux, Baclet. All. De Canio.
BRESCIA (3-4-1-2): Arcari – Martinez, Mareco, Berardi – Zambelli (27'st Rispoli), Saumel, Budel, Dallamano - Baiocco (41'st Manzoni), Taddei (8'st Kozak) - Possanzini. In panchina: Viotti, De Maio, Lopez, Vass. All. Iachini.
ARBITRO: Russo di Nola
NOTE: Ammoniti Mareco (B), Saumel (B). Recupero: 1' pt e 5' st.
Marco Montagna
dom. 18/04/2010 1.24
tuttomercatoweb
A giochi fatti, il 2-2 finale è un risultato che alla vigilia non avrebbe sicuramente scontentato entrambe le concorrenti. Il Lecce mette così il segno di spunta su una difficile giornata, uscendo indenne contro le Rondinelle che puntavano ad accorciare, e di molto, le distanze. Lo stesso Brescia può trovare nuovo entusiasmo per essere riuscito a neutralizzare il pesante uno-due subito dopo soli 8 minuti di gara.
I salentini hanno di che recriminare, per non aver messo una pietra tombale sul risultato già al 19°, quando Marilungo si faceva ipnotizzare dal portiere ospite Arcari. E sull’altro fronte, proprio un infelice intervento del portiere di casa Rosati, dava il la alla rimonta della squadra di Iachini, prima con la rete di Taddei, poi con quella, notevole, di Possanzini allo scadere della prima parte di gara.
In attesa del posticipo tutto emiliano tra Piacenza e Sassuolo, Lecce e Brescia conservano comunque le proprie posizioni. La capolista mantiene un +5 proprio sulle Rondinelle e sul Cesena, che ha strappato un pari a Torino. Ma, un conto sono i freddi numeri, altro conto è il terreno di gioco. E di recriminazioni si parla in entrambe le compagini protagoniste del match del Via del Mare. Segno evidente che sia De Canio, sia Iachini, puntavano al colpaccio, altro che accontentarsi: “Volevamo disputare una grande gara e, nel complesso, ci siamo riusciti – dichiara l’allenatore dei lombardi in sala stampa -. Abbiamo avuto la forza di reagire dopo i due gol del Lecce e nel secondo tempo abbiamo anche segnato il terzo gol, ma l’arbitro ha visto un fuorigioco. Portiamo a casa questo pari – conclude Iachini - ottenuto contro un’ottima squadra, e giriamo pagina. Sono fiducioso, ci attendono 6 finali e dobbiamo prendere più punti possibili”.
Rabbia mascherata da rammarico anche per il tecnico leccese Gigi De Canio: “Ai miei ragazzi dico sempre che se si gioca con determinazione ed intensità, nella gran parte dei casi si viene premiati. Non può non esserci il rammarico per non aver sfruttato il doppio vantaggio e aver sfiorato il terzo gol. Accettiamo serenamente il risultato – prosegue – e se il Brescia reclama per un gol annullato per fuorigioco, noi potremmo anche rispondere che il loro primo gol è nato da una punizione inesistente e, per di più, battuta una ventina di metri più in là del dovuto. Mi preme comunque sottolineare – conclude De Canio – che il Brescia è la squadra più forte e completa del lotto delle pretendenti, accettiamo il pareggio in questo scontro diretto e voltiamo pagina continuando con fiducia su questi binari”.
IL TABELLINO DI LECCE-BRESCIA 2-2
RETI: 2'pt Marilungo (L), 8'pt Corvia (L), 31'pt Taddei (B), 42'pt Possanzini (B)
LECCE (4-3-3): Rosati – Angelo, Ferrario (40'st Terranova), Fabiano, Mesbah – Munari, Vives (37'st Bertolacci), Giacomazzi – Di Michele (30'st Defendi), Marilungo, Corvia. In panchina: Petrachi, Belleri, Bergougnoux, Baclet. All. De Canio.
BRESCIA (3-4-1-2): Arcari – Martinez, Mareco, Berardi – Zambelli (27'st Rispoli), Saumel, Budel, Dallamano - Baiocco (41'st Manzoni), Taddei (8'st Kozak) - Possanzini. In panchina: Viotti, De Maio, Lopez, Vass. All. Iachini.
ARBITRO: Russo di Nola
NOTE: Ammoniti Mareco (B), Saumel (B). Recupero: 1' pt e 5' st.
Marco Montagna
dom. 18/04/2010 1.24
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domenica 11 aprile 2010
Lecce-Torino, De Canio: "Prova di maturità", Colantuono: "Niente drammi"
Il Lecce assesta la zampata, forse decisiva, per la conquista di uno dei due biglietti per il diretto che porta in serie A. Battuto 2-1 il Torino, grazie alle reti di un indiavolato Di Michele, e ad un rigore di Corvia. Bianchi, sempre dal dischetto, riaccendeva inutilmente le speranze di rimonta granata, nel recupero del primo tempo.
Tatticamente, i salentini impostavano la partita aggredendo le fasce, trasformate in piste di decollo da Mesbah, Marilungo, Angelo e Di Michele. Tant'è che già al minuto 11, la gara s'incanalava sul binario giallorosso, quando l'ex Di Michele ribatteva involontariamente un rinvio di Barusso, mandando il pallone alle spalle di Sereni. Una rete cercata, voluta e ottenuta con un pizzico di fortuna. Una rete che placava la sete di vendetta del Conte di Montecristo di Guidonia, protagonista, in campo, con una prova maiuscola e, fuori dal campo, di una polemica infinita verso la sua ex dirigenza.
La capolista raddoppiava poi al 37° con un rigore trasformato (due volte) da Corvia e il doppio vantaggio a metà gara sembrava il giusto risultato per quel che si era visto in campo. Ma in pieno recupero, il sig. Morganti concedeva, tra lo stupore generale, la massima punizione per un leggero intervento di Fabiano su Gasbarroni: 2-1, realizzava Bianchi.
Il Lecce non si faceva prendere dal panico e continuava a macinare gioco per buona parte della ripresa, calando fisicamente solo negli ultimi 15 minuti, in concomitanza con la miglior fase del Torino, rivitalizzato dagli ingressi di Pià e Arma. Ma alla fine, il fortino giallorosso teneva bene e incassava tre punti d'oro contro una diretta concorrente per la promozione.
"Abbiamo dimostrato di meritare la vittoria – esordisce l'allenatore del Lecce, Gigi De Canio – sia nel primo tempo, condotto a senso unico, sia nella ripresa, sfiorando più volte il terzo gol. Mi è piaciuto il modo intelligente con cui abbiamo interpretato la partita, una prova di maturità che ci ha permesso di superare un altro duro ostacolo e che mi lascia ben sperare per le restanti otto gare. Siamo consapevoli di essere i principali candidati alla promozione, ma c'è ancora tanto da fare e guai se il Lecce dovesse cambiare atteggiamento nelle prossime partite, perché correremmo dei brutti rischi".
Non fa troppi drammi il tecnico granata Stefano Colantuono: "Nella prima mezzora la mia squadra non mi è piaciuta. Troppi errori, forse dovuti anche al vento, ma ci siamo comunque mossi male. Poi ci siamo rimessi in piedi ma non siamo stati né bravi, né fortunati nel trovare la porta. Non direi che il Toro ha fatto troppo poco per pareggiare, non mi sembra che il Lecce, a livello di palle gol, abbia fatto molto più di noi. Venivamo da quattro gare vittoriose, ci può stare qualche passo falso. Il Lecce? E' da tanto tempo in testa alla classifica e mi sembra giusto così".
IL TABELLINO DI LECCE-TORINO 2-1
RETI: 11'pt Di Michele (L), 37'pt rig. Corvia (L), 46'pt rig. Bianchi (T)
LECCE (4-3-2-1): Rosati – Angelo, Ferrario, Fabiano, Mesbah – Munari, Vives (41'st Schiavi), Giacomazzi – Di Michele (35'st Belleri), Marilungo – Corvia (21'st Baclet). In panchina: Petrachi, Bertolacci, Loviso, Bergougnoux. All. De Canio.
TORINO (4-3-3): Sereni – D'Ambrosio, Loria, Ogbonna, Rubin – Barusso (36'st Arma), Colombo (15'st Gorobsov), Genevier – Leon, Gasbarroni (25'st Pià), Bianchi. In panchina: Morello, D'Aiello, Rivalta, Scaglia. All. Colantuono.
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno
NOTE: Ammoniti nel Lecce: Mesbah, Giacomazzi e Di Michele; nel Torino: Loria, Rubin e Barusso. Recupero: 3' e 5'.
Marco Montagna
11.04.2010
TMW
Tatticamente, i salentini impostavano la partita aggredendo le fasce, trasformate in piste di decollo da Mesbah, Marilungo, Angelo e Di Michele. Tant'è che già al minuto 11, la gara s'incanalava sul binario giallorosso, quando l'ex Di Michele ribatteva involontariamente un rinvio di Barusso, mandando il pallone alle spalle di Sereni. Una rete cercata, voluta e ottenuta con un pizzico di fortuna. Una rete che placava la sete di vendetta del Conte di Montecristo di Guidonia, protagonista, in campo, con una prova maiuscola e, fuori dal campo, di una polemica infinita verso la sua ex dirigenza.
La capolista raddoppiava poi al 37° con un rigore trasformato (due volte) da Corvia e il doppio vantaggio a metà gara sembrava il giusto risultato per quel che si era visto in campo. Ma in pieno recupero, il sig. Morganti concedeva, tra lo stupore generale, la massima punizione per un leggero intervento di Fabiano su Gasbarroni: 2-1, realizzava Bianchi.
Il Lecce non si faceva prendere dal panico e continuava a macinare gioco per buona parte della ripresa, calando fisicamente solo negli ultimi 15 minuti, in concomitanza con la miglior fase del Torino, rivitalizzato dagli ingressi di Pià e Arma. Ma alla fine, il fortino giallorosso teneva bene e incassava tre punti d'oro contro una diretta concorrente per la promozione.
"Abbiamo dimostrato di meritare la vittoria – esordisce l'allenatore del Lecce, Gigi De Canio – sia nel primo tempo, condotto a senso unico, sia nella ripresa, sfiorando più volte il terzo gol. Mi è piaciuto il modo intelligente con cui abbiamo interpretato la partita, una prova di maturità che ci ha permesso di superare un altro duro ostacolo e che mi lascia ben sperare per le restanti otto gare. Siamo consapevoli di essere i principali candidati alla promozione, ma c'è ancora tanto da fare e guai se il Lecce dovesse cambiare atteggiamento nelle prossime partite, perché correremmo dei brutti rischi".
Non fa troppi drammi il tecnico granata Stefano Colantuono: "Nella prima mezzora la mia squadra non mi è piaciuta. Troppi errori, forse dovuti anche al vento, ma ci siamo comunque mossi male. Poi ci siamo rimessi in piedi ma non siamo stati né bravi, né fortunati nel trovare la porta. Non direi che il Toro ha fatto troppo poco per pareggiare, non mi sembra che il Lecce, a livello di palle gol, abbia fatto molto più di noi. Venivamo da quattro gare vittoriose, ci può stare qualche passo falso. Il Lecce? E' da tanto tempo in testa alla classifica e mi sembra giusto così".
IL TABELLINO DI LECCE-TORINO 2-1
RETI: 11'pt Di Michele (L), 37'pt rig. Corvia (L), 46'pt rig. Bianchi (T)
LECCE (4-3-2-1): Rosati – Angelo, Ferrario, Fabiano, Mesbah – Munari, Vives (41'st Schiavi), Giacomazzi – Di Michele (35'st Belleri), Marilungo – Corvia (21'st Baclet). In panchina: Petrachi, Bertolacci, Loviso, Bergougnoux. All. De Canio.
TORINO (4-3-3): Sereni – D'Ambrosio, Loria, Ogbonna, Rubin – Barusso (36'st Arma), Colombo (15'st Gorobsov), Genevier – Leon, Gasbarroni (25'st Pià), Bianchi. In panchina: Morello, D'Aiello, Rivalta, Scaglia. All. Colantuono.
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno
NOTE: Ammoniti nel Lecce: Mesbah, Giacomazzi e Di Michele; nel Torino: Loria, Rubin e Barusso. Recupero: 3' e 5'.
Marco Montagna
11.04.2010
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domenica 4 aprile 2010
Roma, Vucinic: "Gol dedicato ai tifosi del Lecce"
Diciannovesimo minuto del primo tempo di Bari-Roma: verticalizzazione ispirata da capitan Totti per Luca Toni, imbucata dell'ex centravanti viola per Mirko Vucinic, che batte Gillet in uscita con un preciso rasoterra. Roma in vantaggio e gol che alla fine si rivelerà decisivo.
Per il centravanti montenegrino, nato calcisticamente a Lecce, una rete segnata al San Nicola di Bari, necessitava di un festeggiamento del tutto particolare. Ecco spiegata la lunga corsa dopo il gol, per cantare davanti alla telecamere il classico "Te Lecce simu simu", uno degli inni del popolo salentino. Queste le dichiarazioni rilasciate da Vucinic nel dopogara di Bari-Roma e riprese dai microfoni di Roma Channel:"Era una partita speciale per me perchè ho vissuto a Lecce per sette anni. I colori di Lecce e Roma sono identici, mi sembrava di giocare un derby. Dedico il gol a tutta la gente di Lecce. Tutte le grandi qui a Bari hanno faticato, sono tre punti importanti per noi, continuiamo così sperando di vincere più partite possibile".
Marco Montagna
TMW
4 aprile 2010
Per il centravanti montenegrino, nato calcisticamente a Lecce, una rete segnata al San Nicola di Bari, necessitava di un festeggiamento del tutto particolare. Ecco spiegata la lunga corsa dopo il gol, per cantare davanti alla telecamere il classico "Te Lecce simu simu", uno degli inni del popolo salentino. Queste le dichiarazioni rilasciate da Vucinic nel dopogara di Bari-Roma e riprese dai microfoni di Roma Channel:"Era una partita speciale per me perchè ho vissuto a Lecce per sette anni. I colori di Lecce e Roma sono identici, mi sembrava di giocare un derby. Dedico il gol a tutta la gente di Lecce. Tutte le grandi qui a Bari hanno faticato, sono tre punti importanti per noi, continuiamo così sperando di vincere più partite possibile".
Marco Montagna
TMW
4 aprile 2010
sabato 3 aprile 2010
Serie B: Lecce, che spreco! E il Torino si avvicina…
Non può essere contento il Lecce capolista per un punto colto al "Castellani" di Empoli. Ne è convinto anche mister De Canio, che stenta a nascondere l'amarezza del dopo-partita, in cui i rimpianti per la vittoria sfumata sono di gran lunga maggiori della soddisfazione per l'esser usciti indenni da una trasferta che alla vigilia si considerava da bollino rosso.
Sia chiaro, l'Empoli non ha rubato nulla, anzi. Ha avuto l'ostinazione di crederci, anche quand'era sotto di due gol, realizzati dai salentini nei primi venti minuti di gara. Una partita che si era messa su dei binari confortevoli per la capolista, che già all'8° di gioco aveva messo il muso avanti, grazie ad un contropiede magistrale ispirato da Di Michele e finalizzato da Angelo, al bis dopo il gol realizzato a Reggio Calabria due settimane fa. E a mandare in visibilio i rumorosissimi tifosi leccesi giunti in Toscana, ci avevano pensato al 18° i "romani de Roma" Bertolacci e Corvia, col primo, autore di un pregevole spunto sulla sinistra incorniciato con un assist del tipo "SDS" (solo da spingere) per l'ex empolese, che non si è fatto pregare per realizzare il 12° centro stagionale. Ottimo esordio dal primo minuto per il 19enne Andrea Bertolacci, che non ha fatto rimpiangere lo squalificato Vives.
Sullo 0-2, le sirene della serie A intonavano canti ammalianti per i giallorossi, che, però, dovevano fare i conti con l'infortunio di Di Michele e con le distrazioni della propria retroguardia, punita da un penalty trasformato da Eder per fallo di Rosati (che andava espulso e non solo ammonito) sullo stesso brasiliano. Nel finale di tempo, Corvia, egoista, provava la stoccata da posizione defilata e, sull'altro fronte, Coralli perdeva l'attimo buono sul filo dell'off-side.
Il Lecce sembrava più manovriero e padrone del gioco in avvio di ripresa, con Marilungo e Munari che alzavano di poco la mira e con Corvia che sprecava un contropiede d'oro al 16° vanificandolo con un destro flaccido e ignorando lo stesso azzurrino e Munari che attendevano solo di essere innescati verso la porta. Il break di Coralli al 14° è un lampo, i salentini continuano a macinare gioco e fiondate, ma la mira di Defendi al 19° era di un soffio troppo ottimista e poi ci pensava Stovini 5 minuti dopo ad intervenire su un tiro di Marilungo che aveva come destinazione finale il fondo del sacco.
Il finale, con il secondo gol, splendido, di Eder a 4 dalla fine, lascia rimpianti per aver fatto passare l'ennesima occasione per la stoccata decisiva.
Alla vigilia, i salentini non avrebbero negato una bella firmetta sul pari ad Empoli - dove ci avevano lasciato le penne tutti quanti, tranne Triestina, Sassuolo, Torino e Gallipoli -. A giochi fatti, si può parlare di due punti persi: "'L'esito della gara ha, per noi, il sapore della beffa – recita un deluso De Canio a fine gara –. Non ne parliamo, meglio spostare il discorso sul bel calcio che la mia squadra è stata in grado di offrire, costruendo tante azioni e realizzando due gol molto belli, confermando una buona condizione fisica e mentale. Ma il calcio è questo – continua il tecnico materano – si potrebbe dire che non mi ritengo pienamente soddisfatto della gara, ma mi limito a godermi la bella prestazione della mia squadra che ha legittimato il primo posto in graduatoria. Se continuiamo così – chiosa – in questo finale di stagione non dovremo incontrare particolari problemi". E sabato, il match contro il Torino, terzo in classifica e a 6 lunghezze dalla capolista, chiarirà molti dubbi sul discorso promozione.
Marco Montagna
TMW
03.04.2010
Sia chiaro, l'Empoli non ha rubato nulla, anzi. Ha avuto l'ostinazione di crederci, anche quand'era sotto di due gol, realizzati dai salentini nei primi venti minuti di gara. Una partita che si era messa su dei binari confortevoli per la capolista, che già all'8° di gioco aveva messo il muso avanti, grazie ad un contropiede magistrale ispirato da Di Michele e finalizzato da Angelo, al bis dopo il gol realizzato a Reggio Calabria due settimane fa. E a mandare in visibilio i rumorosissimi tifosi leccesi giunti in Toscana, ci avevano pensato al 18° i "romani de Roma" Bertolacci e Corvia, col primo, autore di un pregevole spunto sulla sinistra incorniciato con un assist del tipo "SDS" (solo da spingere) per l'ex empolese, che non si è fatto pregare per realizzare il 12° centro stagionale. Ottimo esordio dal primo minuto per il 19enne Andrea Bertolacci, che non ha fatto rimpiangere lo squalificato Vives.
Sullo 0-2, le sirene della serie A intonavano canti ammalianti per i giallorossi, che, però, dovevano fare i conti con l'infortunio di Di Michele e con le distrazioni della propria retroguardia, punita da un penalty trasformato da Eder per fallo di Rosati (che andava espulso e non solo ammonito) sullo stesso brasiliano. Nel finale di tempo, Corvia, egoista, provava la stoccata da posizione defilata e, sull'altro fronte, Coralli perdeva l'attimo buono sul filo dell'off-side.
Il Lecce sembrava più manovriero e padrone del gioco in avvio di ripresa, con Marilungo e Munari che alzavano di poco la mira e con Corvia che sprecava un contropiede d'oro al 16° vanificandolo con un destro flaccido e ignorando lo stesso azzurrino e Munari che attendevano solo di essere innescati verso la porta. Il break di Coralli al 14° è un lampo, i salentini continuano a macinare gioco e fiondate, ma la mira di Defendi al 19° era di un soffio troppo ottimista e poi ci pensava Stovini 5 minuti dopo ad intervenire su un tiro di Marilungo che aveva come destinazione finale il fondo del sacco.
Il finale, con il secondo gol, splendido, di Eder a 4 dalla fine, lascia rimpianti per aver fatto passare l'ennesima occasione per la stoccata decisiva.
Alla vigilia, i salentini non avrebbero negato una bella firmetta sul pari ad Empoli - dove ci avevano lasciato le penne tutti quanti, tranne Triestina, Sassuolo, Torino e Gallipoli -. A giochi fatti, si può parlare di due punti persi: "'L'esito della gara ha, per noi, il sapore della beffa – recita un deluso De Canio a fine gara –. Non ne parliamo, meglio spostare il discorso sul bel calcio che la mia squadra è stata in grado di offrire, costruendo tante azioni e realizzando due gol molto belli, confermando una buona condizione fisica e mentale. Ma il calcio è questo – continua il tecnico materano – si potrebbe dire che non mi ritengo pienamente soddisfatto della gara, ma mi limito a godermi la bella prestazione della mia squadra che ha legittimato il primo posto in graduatoria. Se continuiamo così – chiosa – in questo finale di stagione non dovremo incontrare particolari problemi". E sabato, il match contro il Torino, terzo in classifica e a 6 lunghezze dalla capolista, chiarirà molti dubbi sul discorso promozione.
Marco Montagna
TMW
03.04.2010
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