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domenica 11 aprile 2010

Lecce-Torino, De Canio: "Prova di maturità", Colantuono: "Niente drammi"

Il Lecce assesta la zampata, forse decisiva, per la conquista di uno dei due biglietti per il diretto che porta in serie A. Battuto 2-1 il Torino, grazie alle reti di un indiavolato Di Michele, e ad un rigore di Corvia. Bianchi, sempre dal dischetto, riaccendeva inutilmente le speranze di rimonta granata, nel recupero del primo tempo.

Tatticamente, i salentini impostavano la partita aggredendo le fasce, trasformate in piste di decollo da Mesbah, Marilungo, Angelo e Di Michele. Tant'è che già al minuto 11, la gara s'incanalava sul binario giallorosso, quando l'ex Di Michele ribatteva involontariamente un rinvio di Barusso, mandando il pallone alle spalle di Sereni. Una rete cercata, voluta e ottenuta con un pizzico di fortuna. Una rete che placava la sete di vendetta del Conte di Montecristo di Guidonia, protagonista, in campo, con una prova maiuscola e, fuori dal campo, di una polemica infinita verso la sua ex dirigenza.

La capolista raddoppiava poi al 37° con un rigore trasformato (due volte) da Corvia e il doppio vantaggio a metà gara sembrava il giusto risultato per quel che si era visto in campo. Ma in pieno recupero, il sig. Morganti concedeva, tra lo stupore generale, la massima punizione per un leggero intervento di Fabiano su Gasbarroni: 2-1, realizzava Bianchi.

Il Lecce non si faceva prendere dal panico e continuava a macinare gioco per buona parte della ripresa, calando fisicamente solo negli ultimi 15 minuti, in concomitanza con la miglior fase del Torino, rivitalizzato dagli ingressi di Pià e Arma. Ma alla fine, il fortino giallorosso teneva bene e incassava tre punti d'oro contro una diretta concorrente per la promozione.

"Abbiamo dimostrato di meritare la vittoria – esordisce l'allenatore del Lecce, Gigi De Canio – sia nel primo tempo, condotto a senso unico, sia nella ripresa, sfiorando più volte il terzo gol. Mi è piaciuto il modo intelligente con cui abbiamo interpretato la partita, una prova di maturità che ci ha permesso di superare un altro duro ostacolo e che mi lascia ben sperare per le restanti otto gare. Siamo consapevoli di essere i principali candidati alla promozione, ma c'è ancora tanto da fare e guai se il Lecce dovesse cambiare atteggiamento nelle prossime partite, perché correremmo dei brutti rischi".

Non fa troppi drammi il tecnico granata Stefano Colantuono: "Nella prima mezzora la mia squadra non mi è piaciuta. Troppi errori, forse dovuti anche al vento, ma ci siamo comunque mossi male. Poi ci siamo rimessi in piedi ma non siamo stati né bravi, né fortunati nel trovare la porta. Non direi che il Toro ha fatto troppo poco per pareggiare, non mi sembra che il Lecce, a livello di palle gol, abbia fatto molto più di noi. Venivamo da quattro gare vittoriose, ci può stare qualche passo falso. Il Lecce? E' da tanto tempo in testa alla classifica e mi sembra giusto così".


IL TABELLINO DI LECCE-TORINO 2-1

RETI: 11'pt Di Michele (L), 37'pt rig. Corvia (L), 46'pt rig. Bianchi (T)
LECCE (4-3-2-1): Rosati – Angelo, Ferrario, Fabiano, Mesbah – Munari, Vives (41'st Schiavi), Giacomazzi – Di Michele (35'st Belleri), Marilungo – Corvia (21'st Baclet). In panchina: Petrachi, Bertolacci, Loviso, Bergougnoux. All. De Canio.
TORINO (4-3-3): Sereni – D'Ambrosio, Loria, Ogbonna, Rubin – Barusso (36'st Arma), Colombo (15'st Gorobsov), Genevier – Leon, Gasbarroni (25'st Pià), Bianchi. In panchina: Morello, D'Aiello, Rivalta, Scaglia. All. Colantuono.
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno
NOTE: Ammoniti nel Lecce: Mesbah, Giacomazzi e Di Michele; nel Torino: Loria, Rubin e Barusso. Recupero: 3' e 5'.


Marco Montagna
11.04.2010
TMW

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