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domenica 25 aprile 2010

Tre squilli di tromba, il Lecce vede la meta

Giù la maschera. Il Lecce, passando d'imperio al "Carlo Zecchini" di Grosseto, non si può più nascondere dietro ai numeri, alle scaramanzie di rito o alle parole sinora diplomatiche di mister De Canio. I salentini hanno risposto alla grande all'esame di maturità che li attendeva in Maremma. E, per parafrasare Claudio Ranieri, sono "alla fine del curvone", prima del rettilineo finale. Ed il traguardo è sempre più vicino.

Giacomazzi, Angelo e Corvia hanno posto il sigillo sui tre pesantissimi punti conquistati dalla banda di De Canio nella sfida contro un Grosseto che ha dimostrato di essere squadra tosta. Questa volta, gli spettri di un'ennesima rimonta subita svanivano a metà ripresa, quando Pichlmann spediva fuori un rigore che poteva riaprire la partita e cambiarla psicologicamente a favore dei toscani. La fortuna, in questo caso, è stata anche guadagnata col cinismo e la concretezza della capolista, che aveva fruttato le reti di Giacomazzi (dopo un brillante spunto di Di Michele sulla sinistra) e di Angelo (servito e riverito da un assist al bacio prodotto da Marilungo). La terza rete di Corvia, complice il portiere di casa Caparco, è servita solo a rimpinguare lo score del centravanti romano, che ha aggiunto la 15ª tacca sulla pistola.

"Se il Lecce è uscito da questo confronto tra gli applausi dello stadio "Zecchini", vuol dire che non è stato solo cinico, ma anche convincente, bello, pratico, efficace, solido ed attento". Gli aggettivi di De Canio riassumono in due righe il succo della partita, che ha lanciato i giallorossi a quota 67, a +6 dal Sassuolo e +7 da Cittadella e Brescia. Un vantaggio comodo da gestire con giudizio, a partire dalla prossima sfida con l'Albinoleffe di Mondonico: "Abbiamo offerto una prova da prima della classe – dichiara De Canio a fine gara - sul campo di una squadra che aveva realizzato ben 58 gol e alla quale abbiamo offerto un solo tiro nel corso del primo tempo ed un calcio di rigore nella ripresa. Non sono sorpreso della prova maiuscola dei miei ragazzi, questa vittoria ci deve infondere fiducia. Saremo arbitri del nostro destino".

Nota di merito per capitan Giacomazzi, non in perfette condizioni fisiche ma autore di una prova maiuscola impreziosita dal gol in spaccata che ha aperto le marcature. Rete che all'uruguaiano mancava da un girone esatto (28 novembre dell'anno scorso), quando una sua zampata decise la sfida dell'andata contro il Grosseto di Gustinetti.

IL TABELLINO di GROSSETO-LECCE 0-3

RETI: 39'pt Giacomazzi (L), 46'pt Angelo (L), 26'st Corvia (L)
GROSSETO: Caparco – Turati, Conteh, Melucci, Mora – Job, Consonni (18'st Vitiello), Carobbio - Vitofrancesco (6'st D'Alessandro), Esposito – Pichlmann (27'st Alfageme). In panchina: Aldegani, Fautario, Federici, Joelson. All. Sarri.
LECCE: Rosati – Angelo, Ferrario, Fabiano, Mesbah – Munari, Vives (40'st Belleri), Giacomazzi (32'st Bertolacci) – Di Michele (27'st Schiavi) – Marilungo, Corvia. In panchina: Petrachi, Defendi, Loviso, Baclet. All. De Canio.
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
NOTE: Ammoniti Job nel Grosseto, Fabiano e Mesbah nel Lecce. Al 22'st Pichlmann (G) calciava a lato un rigore. Recupero: 1' e 2'.


Marco Montagna TMW
25.4.2010

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