
LA REPLICA DEL PADOVA - Dopo la nota ufficiale di lunedì scorso, in cui il massimo dirigente giallorosso definiva "vergognosi" i cori ricevuti da Eliakwu durante Padova-Gallipoli, si era registrata la risposta della società veneta, diffusa sul sito ufficiale e firmata dal dg Gianluca Sottovia, il quale precisava che nessun coro di stampo razzista era stato indirizzato ad Eliakwu, bensì semplice disapprovazione per un suo comportamento in campo nei confronti del giocatore Faisca, sottolineando, inoltre, che dal presidente del Gallipoli non si accettavano lezioni a dirigenza e tifosi, sempre corretti sotto questo punto di vista. La protesta di D'Odorico era quindi stata archiviata come una "caduta di stile dovuta all'inesperienza".
D'ODORICO, ATTO TERZO - Nel pomeriggio di ieri, la contro-risposta del presidente D'Odorico, tramite nota ufficiale: "La vicenda dei cori razzisti nei confronti del nostro tesserato Eliakwu non si può archiviare con le parole del dg del Padova, il quale, in maniera poco cortese, nel mentre asserisce che il sottoscritto non può dare lezione ad alcuno, nega l'evidenza dei fatti, poiché tutti hanno sentito i deplorevoli "buuu" che sono stati lanciati da alcuni tifosi padovani". Dopo aver ribadito la giustezza del risultato finale e il rammarico per una svista arbitrale che ha negato, a suo dire, agli ionici un "netto rigore", il massimo dirigente gallipolino ribadisce che "offendere qualcuno per il colore della propria pelle è un comportamento che non può e non deve essere giustificato, un comportamento al quale non ci si può e non ci si deve abituare, un comportamento che si può e si deve condannare. Sempre e comunque".
MANCATE SCUSE - "Non mi riferisco a tutto il pubblico padovano – prosegue – ma solo a coloro che hanno posto in essere tali atteggiamenti. Sarebbe stato sufficiente che qualche dirigente del Padova avesse stigmatizzato l'accaduto, avesse chiesto scusa (più che a noi al calciatore) per il brutto episodio e avesse ribadito ciò che tutti sappiamo, e cioè che la stragrande maggioranza dei tifosi è corretta e si dissocia da qual comportamento".
POCA SPORTIVITA' - Rammaricandosi per non aver avuto la possibilità di salutare il presidente veneto e per aver notato la vice-presidente che, nelle fasi più concitate della gara, inneggiava "poco sportivamente" alla sua squadra dai microfoni dello stadio, D'Odorico definisce "stilettate poco cortesi" le parole del dg Sottovia, persona che "non mi ha contattato personalmente o, gerarchicamente, come in talune situazioni è doveroso fare, tramite il suo presidente. Mi si dice che sono salito in cattedra, che ho impartito lezioni, che ho commesso degli errori di valutazione, che non so cosa è accaduto. Stiamo scherzando? Premesso che poche persone hanno l'umiltà del sottoscritto nel relazionarsi con tutti, dal primo all'ultimo, e che non è mia abitudine né salire né scendere dalla cattedra, avverto il dovere morale di dire le cose così come sono andate senza girare la testa dall'altra parte e senza far finta di non aver sentito ciò che tutti hanno ascoltato allo stadio. Eliakwu è stato sì ammonito per un fallo di gioco, ma i "buuu" erano cominciati prima e sono continuati dopo. Non è accaduto che altri nostri calciatori, non di colore, benché ammoniti (vedi Mounard) siano stati apostrofati con quel versaccio. Saranno anche stati contestati ma non in quel modo. Vi sembra poca cosa?" si chiede ironicamente il presidente.
"NON SI GIUSTIFICANO GLI ERRORI DEI TIFOSI" - "Circa i pronunciamenti del giudice sportivo, è bene che tutti sappiano che ancora non abbiamo presentato alcun esposto, poiché lo stiamo preparando con il nostro ufficio legale. Quanto alla mia educazione - recita la nota ufficiale - non accetto lezioni da nessuno. Educazione e stile non hanno a che vedere con l'esperienza o l'inesperienza, ma viaggiano su altri binari. I tifosi quando sbagliano non si giustificano. Io non l'ho fatto e non lo farò mai con i miei, così come è accaduto nei momenti in cui contestavano in maniere a me non gradite l'Amministrazione comunale della nostra Città, allorquando ho chiesto e ottenuto (e di ciò non smetterò mai di ringraziarli) che lasciassero a me - che reggo le sorti della baracca - il compito delle pubbliche relazioni".
OSPITALITA' - "Quanto all'accoglienza - conclude D'Odorico - sono certo che nella sfida del ritorno, dal sottoscritto agli ultrà, sapremo dimostrare cosa significa essere ospitali. Ed anche su questo io ed i nostri tifosi non accettiamo lezioni".
Marco Montagna
2 ottobre 2009
TMW
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