giovedì 4 novembre 2010

IL CORSIVO - Questione di misure

DASPO per ventisette tifosi giallorossi, dopo le intemperanze messe in atto durante e dopo Roma-Lecce di sabato scorso. Alcuni di essi sono stati sanzionati per possesso e accensione di petardi e fumogeni, altri per aver tentato di occultare una bomba carta e un'asta di ferro, nella zona del prefiltraggio dello stadio Olimpico.

Ciliegina sulla torta, la gazzarra inscenata sul treno che dalla Stazione Termini stava per partire alla volta di Lecce, a partita finita, con protagonista un gruppetto di sedicenti tifosi giallorossi, intenzionati a salire a bordo senza aver pagato il biglietto. Il convoglio è poi partito con 90 minuti di ritardo. Non v'è chiarezza su chi ha poi azionato il freno d'emergenza, come si legge su alcune cronache romane.

Tutto grave e tutto deprecabile. In tempo di Tessera del Tifoso e di campagne mediatiche ministeriali volte ad elogiarne gli effetti e ad occultarne la manifesta inutilità ed il carattere populista, petardi, bombe carta, varie ed eventuali - se, effettivamente, di questo si è trattato - non possono fare altro che dar fiato a chi ne ha ideato il cervellotico provvedimento normativo.

Desta, però, più di un interrogativo l'incongruenza che appare palese tra i rigorosi provvedimenti attuati per attenuare la violenza da stadio e la leggerezza con cui è stato risolto il caso di una giovane avvenente marocchina, non ancora maggiorenne, accusata di furto e per questo motivo posta in stato di fermo presso la Questura di Milano, in una notte di quasi sei mesi fa. Eppure, il titolare del dicastero competente dovrebbe essere sempre la stessa persona. Per la serie:due pesi e due misure. O meglio: due pesi in caso di una quarta misura. (M.M.)


3.11.2010
salentosport.net

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